Grazie ad Alessandro Magno

Cosa non sappiamo sulle banane

Cosa non sappiamo sulle banane
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Ogni giorno siamo circondati da una quantità infinita di cose commestibili che siamo abituati a vedere nelle nostre case. Non di tutte conosciamo la storia, l’origine o le proprietà. Da un certo punto di vista è giusto così, altrimenti dovremmo trascorre gran parte della nostra giornata sfogliando le pagine di qualche vecchia enciclopedia o perdendo la vista tra le numerosissime definizioni di Wikipedia. Ogni tanto però è bello scoprire qualche curiosità e il seguente articolo si propone di presentarne alcune legate a uno dei frutti più conosciuti, apprezzati ed esportati al mondo: la banana. Nel settore ortofrutticolo mondiale vengono prodotte numerose varietà diverse di banane, tanto che, ad oggi, la banana risulta tra la frutta più commercializzata sul mercato ortofrutticolo internazionale. Noi in Italia siamo abituati a consumare la banana gialla, matura. In molti Paesi invece viene consumata verde, da cuocere.

 

1. L’origine

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La banana registra le sue origini fin dalla remota antichità. La sua origine geografica è  individuata nel Sud-Est asiatico, nelle giungle della Malesia, dell’Indonesia e delle Filippine, dove ancora oggi è possibile trovare numerose varietà selvatiche di banane. Si ha traccia delle prime banane in Nuova Guinea fin dal 5000 a.C., ma venne menzionata per iscritto la prima volta nel 600 a. C., in alcuni testi buddisti. Anche Alessandro Magno, ne fece menzione nel 327 a.C. Si ritiene quindi che l’introduzione delle banane nel mondo occidentale sia avvenuta grazie alla sua spedizione. Furono probabilmente i cinesi a coltivare per primi la banana, fin dal 200 d.C. Nel 650, i conquistatori islamici la portarono fino alla Palestina. I mercanti arabi diffusero successivamente le banane in quasi tutta l'Africa e, da lì, le banane vennero diffuse in America Centrale e meridionale grazie agli esploratori del ‘500. In Europa si diffuse solo nel Rinascimento, a seguito delle esportazioni dalle terre natie ad opera dei grandi viaggiatori che, in quegli anni, scoprirono le Americhe: in particolare, si ha traccia dell’introduzione della banana in Europa nel 1502, quando i coloni Portoghesi iniziarono a coltivare  le prime piantagioni nei Caraibi e in America Centrale. Le banane hanno iniziato però ad essere oggetto di scambi internazionali solo dalla fine del XIX secolo. Nel 1899 la United Fruit Company, compagnia americana, ebbe il predominio sulla vendita delle banane, iniziando a esportarle dall’America centrale (Guatemala), e vendendo il 75% dei venti milioni di banane che allora si commerciavano negli Stati Uniti e in Europa.

 

2. Il Paese che ne produce di più

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Difficile da credere, ma è l'India il Paese che produce il maggior numero di banane al mondo, con circa il 25 per cento della produzione mondiale. Questo frutto non è originario dell’India, ma vi è stato portato diversi secoli fa. Da quel momento è iniziata una produzione a pieno regime anche secondo nuove e differenti varietà, come ad esempio: Nendran, Rasthali, Puvan, Robusta, Chini Champa e banane rosse di diverse specie. Nella classifica dei Paesi produttori dopo l'India si collocano il Brasile, l'Ecuador, la Cina, le Filippine, l'Indonesia, la Costa Rica, il Messico, la Tailandia e la Colombia. I primi Paesi presenti in classifica producono quasi tre quarti delle esportazioni. I principali importatori sono Europa, Stati Uniti, Giappone, Russia e Canada.

 

3. Nascono a testa in giù

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La banana è un frutto che può essere chiamato evergreen, dato che è disponibile 365 giorni l’anno. Cresce sul banano, una pianta gigantesca che può arrivare ad un altezza di quasi 7 metri. Curiosità che non tutti sanno è che le banane nascono a testa in giù, una vicina all’altra. Un casco di banane arriva a contenere fino a 200 frutti e può pesare oltre 25 chili.

 

4. Il colore

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Una banana pesa in media 125 grammi, dei quali il 75 per cento è acqua e il restante 25 per cento è materia secca. Il colore della buccia indica il loro grado di maturazione, man mano che il frutto matura, la buccia da verde diventa gialla. Quando questo frutto matura e non viene consumato, la buccia inizia a tingersi di piccole macchie marroni fino a diventare completamente nera, segno che sta marcendo.

 

5. Dal banano alla carta

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Il banano oltre che essere l’arbusto da cui si ricava la banana è anche una pianta dalle cui fibre è possibile realizzare carta, tela e corde. Inizialmente questa sua possibile applicazione non è stata molto approfondita e sviluppata ma con l’aumento dell’interesse verso tessuti eco-friendly, l’uso di fibre del banano sono aumentate persino in campi come l’abbigliamento.

 

6. Una dieta molto particolare

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In questi ultimi anni, le banane sono un prodotto molto ricercato soprattutto in Giappone da quando su internet è iniziata a circolare un particolare e strana dieta: la Morning Banana Diet. Questa nuova trovata per perdere peso impone un regime semplice e con un unico ingrediente: a colazione banane e acqua naturale. Menu che va ripetuto anche a pranzo e cena.

 

7. Una ricerca

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Un particolare studio svolto presso la Smell and Taste Treatment and Research Foundation di Chicago, dice che odorare alcuni alimenti quando si ha molta fame può ingannare il cervello, facendogli pensare e credere di averli effettivamente mangiati. La banana sarebbe un alimento che, se annusato, potrebbe saziare il nostro appetito.

 

8. Sport

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Grazie alle sue proprietà nutritive ed energetiche la banana è particolarmente indicata per chi fa sport, in molti consigliano di mangiarla quaranta minuti dopo aver svolto l’attività fisica. Numerosi studi scientifici hanno infatti rivelato che è molto ricca di amido, zuccheri, vitamina B1, B2, C, E, minerali (fosforo, magnesio, sodio, potassio, ferro, zinco) e tannini.

 

9. Radiottività

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Incredibile e da non credere, ma come spiega Focus «le banane sono naturalmente radioattive, in modo leggero ma più della maggior parte degli altri frutti, a causa del loro contenuto di potassio e delle piccole quantità di un isotopo del potassio (potassio-40). I sostenitori del nucleare spesso si riferiscono alla dose di radiazioni di una banana per sostenere le loro argomentazioni».

 

10. Estinzione.

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Secondo Dan Koeppel, autore di Banana: Il destino della frutta che ha cambiato il mondo: «La banana che arriva sulle nostre tavole è solo una delle migliaia di diverse specie di banana. La prima banana che abbiamo mangiato era della specie Gros Michel, ed è andata estinta per la negligenza e la stupidità dell'industria delle banane», così ha scritto in un articolo da lui pubblicato su alcune riviste scientifiche. Non potremo più mangiare le banane che gustavano gli antichi romani ma possiamo stare certi che questo alimento non scomparirà mai dalle nostre tavole.

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