A una mostra a Taiwan

Il ragazzo che inciampa e sfonda un quadro italiano del Seicento

Il ragazzo che inciampa e sfonda un quadro italiano del Seicento
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Leg of Lamb è un social australiano che si occupa d’arte. Il post di stamattina riguarda un ragazzino di Taiwan che è andato a vedere una mostra di Leonardo nel suo Paese tenendo in mano un bicchiere di plastica con dentro uno dei soliti intrugli. Per una qualche ragione il piccolo è goffamente inciampato in prossimità del quadro, in un primo tempo attribuito dagli organizzatori al nostro Porpora, una roba da un milione e mezzo di dollari, e lo ha sfondato col pugno.

Inavvertitamente, dice il post di LOL. Colpevolmente, secondo noi, perché i gesti cominciano molto prima dell’inizio ufficiale dei lavori.

E dunque domandiamo: si vanno a vedere le mostre - anche quelle di un neonato artista locale - continuando a sbevazzare? NOOOOOOOO (No). Qualcuno ha mai insegnato ai bambini - e ai loro genitori - che una cosa che pare da niente, quando si inserisce in un contesto importante diventa importantissima? Evidentemente no, almeno a Taiwan. Riuscirà il nostro quadro sfondato a far capire a qualcuno che valorizzare un bambino non significa dirgli che è bravo anche quando è un crapone maledetto, ma significa fargli capire che, nonostante sia un crapone maledetto, ha la fortuna di essere capitato in un mondo meraviglioso che non si può permettere di trattare come fosse un maledetto intruglio che cola? Speriamo di sì (anche se ci accorgiamo di sperarlo contro ogni speranza).

 

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In seguito gli organizzatori della mostra si sono corretti spiegando che il quadro, una natura morta con fiori dipinta a olio, non era del Porpora, ma del pittore – sempre italiano – Mario Nuzzi, detto Mario de' fiori, datato intorno al 1660 e del valore di circa 30mila euro. Un po' di differenza c'è. Il quadro poi appartiene a una collezione privata e è assicurato, per questo i proprietari non chiederanno alla famiglia del ragazzino di pagare per il restauro della tela. Buon per loro.

Resta il crapone maledetto , ma anche e soprattutto  il dilettantismo degli organizzatori, che non solo hanno sbagliato l’informazione sull’autore del quadro, ma prima ancora hanno permesso a una ragazzino di avvicinarsi a opere d'arte antiche con un bicchiere in mano e soprattutto – come ha fatto notare un lettore de Il Post - hanno ideato un allestimento «a rischio inciampo praticamente assicurato. Mai vista una pedana davanti a un quadro oltre al cordone perché il gradino è un vero e proprio ostacolo che costringe i visitatori a stare attenti a dove mettono i piedi, mentre il cordone ha la funzione opposta: se sei distratto e ti avvicini troppo, urti il cordone con le gambe, te ne accorgi e ti fermi prima di fare danni. Cosa che il povero ragazzino non ha potuto fare».

Il danno dovrebbero pagarlo gli organizzatori, mica l’assicurazione.

 

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