Luci, getti d'acqua e musica

Il gran finale dell’Albero della Vita Show serale da brividi a Expo

Il gran finale dell’Albero della Vita Show serale da brividi a Expo
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Quando ci passi di fianco, quasi per caso, e lo vedi spuntare così dal nulla, non puoi che pensare: “Oibò (forse il termine che si pensa è diverso, ma il senso cambia poco), è ben bruttino ‘sto ammasso di larice siberiano e acciaio”. Poi, però, quando il sole lascia spazio alle tenebre e quel piccolo grande mondo rappresentato da Expo si riempie di persone desiderose di sfruttare appieno il loro biglietto da 5 euro, è come se tutto cambiasse: l’Albero della Vita prende vita e si trasforma. I suoi colori si ergono maestosi sul cielo nero e illuminano tutto il Cardo. Come una Cenerentola, il simbolo dell’Esposizione Universale abbandona i panni da umile servitore della manifestazione per diventarne protagonista. Giusto poche ore, fino alle 23 (o alle 24 nei weekend), poi torna a dormire.

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Alle 21 il tratto di Cardo (la strada che incontra il maestoso Decumano, viale di 1,5 chilometri circa su cui si affacciano i padiglioni di Expo) diventa ritrovo di centinaia, migliaia di persone, col naso all’insù, pronte a stupirsi o farsi stupire nuovamente. Prima tre brevi antipasti: mini spettacoli di massimo un minuto sponsorizzati da chi ha dato vita all’Albero della Vita, cioè la Coldiretti, la Pirelli e soprattutto il Consorzio “Orgoglio Brescia”. Lampi di luci, qualche getto d’acqua, musica. Bello, ma niente di che. Quelli che lo vedono per la prima volta e hanno già smartphone e macchina fotografica per aria rimangono un po’ interdetti. Poi, però, si alzano le braccia anche di chi ci era già stato: Cenerentola sta per ballare e incantare, l’Albero della Vita sta per stupire.

Uno spettacolo di 10 minuti, massimo un quarto d’ora, ma con un climax crescente che non può che tenere tutti lì, col naso all’insù e le braccia doloranti al cielo. Mentre le luci e i getti d'acqua danno il via a una danza elegante, in tutto lo spazio Expo risuonano le bellissime note di Tree of Life Suite, musica scritta da Roberto Cacciapaglia, per l’occasione direttore della britannica e prestigiosa Royal Philarmonic Orchestra. E sono note che ti accompagno con trasporto fino ai due minuti di spettacolo che potete osservare nel video che vi abbiamo voluto proporre. Forse a qualcuno potremmo rovinare la sorpresa, e nel caso ci scusiamo, ma volevamo convincervi che Expo merita una visita, se non altro per quel quarto d'ora di spettacolo.

 

 

Chi vi sta scrivendo è la prima vittima del convincimento altrui: mia madre, dopo essere andata a Expo, mi ha raccontato che «quando vedi quei colori e senti quelle note… boh, ti prende un nodo alla gola. È bellissimo». E dopo aver assistito allo spettacolo non ho potuto che ammettere (con enorme difficoltà ovviamente) che mia madre aveva ragione. Chiaro, non tutti si commuovono, ma quando assisti allo spettacolo serale dell’Albero della Vita non puoi che sentirti contento. Perché è una cosa bella, semplice in fondo (qualche fontana, tanti colori, bella musica), ma in grado di stupire. Lo dimostrano gli applausi, spontanei, quando tutto finisce; lo dimostrano gli “ooooh” di chi si esalta davanti a un cambio di ritmo e a nuovi colori nella notte di Expo.

Quindi, senza tanti giri di parole, andate a vederlo. Girate il mondo, assaggiate nuovi sapori, criticate cosa non vi piace, stancatevi fino a sentire le gambe di piombo ma poi, per pochi minuti, tornate bambini. E l’Albero della Vita, in tutta la sua bruttezza diurna, ha questo pregio: la notte si trasforma e con lui accompagna anche noi in questa metamorfosi. La vera Cenerentola di Expo è lui, speriamo che la mezzanotte arrivi il più tardi possibile.

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