Il problema "zona Cesarini" 5 punti buttati via in 4 partite

Il problema "zona Cesarini" 5 punti buttati via in 4 partite
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La classifica dell’Atalanta, dopo 4 giornate, non è affatto male. Con una vittoria e due pareggi a fronte della sola sconfitta patita a Milano, i nerazzurri di Reja sono a quota 5 punti e stanno marciando ad una tranquilla media da salvezza. Analizzando per bene le prime uscite, tuttavia, è impossibile non fare una considerazione: con un pizzico di attenzione e di cattiveria in più la Dea avrebbe potuto tranquillamente avere il doppio dei punti. La speranza di tutti i tifosi orobici è quella di non dover rimpiangere un giorno quanto è stato gettato alle ortiche nei primi 360 minuti di gara. La verità è che a questa squadra manca tanto così per fare il definitivo salto di qualità nella gestione delle partite: dal punto di vista tecnico-tattico, la Dea se la gioca sempre senza affanno, ma in Serie A i dettagli fanno la differenza.

 

Italy Soccer Serie A

 

Ben 5 punti gettati alle ortiche dall’88’ in avanti. Il bilancio, numericamente parlando, è pazzesco.  A Milano, per via di una disattenzione su una rimessa laterale, è arrivata la grande beffa in pieno recupero (minuto 94) firmata da Jovetic. Col Sassuolo Maxi Moralez ha avuto il match ball all’88esimo su calcio di rigore, ma si è fatto rimbalzare da Consigli. e contro il Verona la beffa è stata atroce proprio all’ultimo respiro. 1 a Milano, 2 a Reggio Emilia e 2 contro il Verona per un totale di 5 punti divorati in piena zona Cesarini rappresentano un lusso che una squadra come l’Atalanta non può permettersi. Per salvarsi bisogna lottare con il coltello tra i denti su ogni campo e contro ogni avversario. Probabilmente è anche un problema di esperienza, ma lo sviluppo delle partite non sempre permette di inserire gli uomini più giusti nei momenti più delicati.

 

V

 

La palla che scotta e la gestione degli ultimi assalti. Uno dei problemi più evidenti che si è palesato sia a Milano che contro il Verona è l’incapacità di tenere lontano dalla porta il pallone quando si avvicina lo scadere. Una delle regola più importanti del calcio è quella che più la palla resta nei tuoi piedi meno pericoli corri, e, trasversalmente, se una squadra accetta di difendere dentro l’area si espone ad un maggiore rischio di subire gol. Contro l’Inter, il baricentro atalantino è pericolosamente arrivato vicino a Sportiello con il risultato che Jovetic ha potuto calciare indisturbato. Contro il Verona, la densità in area non è sembrata ben organizzata visto che, in vantaggio di un uomo, l’Atalanta ha preso gol con un solo difensore (Raimondi) contro ben due avversari pronti a colpire. Per tenere la palla lontano dalla propria porta è necessario che gli uomini di maggiore personalità e con le più alte capacità tecniche si prendano la responsabilità di difendere palla e di far salire i compagni a supporto. Contro il Verona, badate bene, l’unico calcio di punizione conquistato in attacco dall’Atalanta è stato quello di Moralez travolto da Moras.

 

pinilla gol cesena

 

Non è la prima volta che capita con Reja. Il tecnico goriziano, nel dopo gara, ha parlato di disattenzioni da eliminare. Ha ragione, e basta scorrere la sua storia atalantina per capire come anche l’anno scorso ci siano stati episodi nei finali di gara decisamente controversi. A Napoli, dopo essere passata in vantaggio con Pinilla, l’Atalanta venne raggiunta da Zapata (89’) e per poco nel recupero Hamsik non segnò il gol della beffa. In casa con la Lazio, il pareggio di Parolo arrivò al 78’ di una gara dominata per lunghi tratti, e nell’ultima trasferta della stagione sul campo del Chievo fu Pellissier ad acciuffare l’1-1 con il gol firmato all’88’. Per la verità, in ben due occasioni l’Atalanta segnò delle reti nel finale che regalarono punti preziosi. In casa con l’Empoli, Denis insaccò il pareggio di testa al 93’ mentre a Cesena, il secondo gol di Pinilla che fissò il 2-2 arrivò all’82’. Allargando la statistica a tutto lo scorso campionato, la Dea lasciò punti nei finali di gara anche nel match d'andata contro il Napoli (1-1 di Higuain all’86’, rigore parato di Sportiello al 93’), nella gara casalinga col Chievo (Lazarevic al 90’), in trasferta contro la Fiorentina (Pasqual all’89’) e pure contro la Sampdoria (Okaka all’81’ nell’ultima gara di Colantuono). I punti in zona Cesarini furono invece strappati contro il Parma (Boakye al 90’) e il Cagliari (Pinilla al 94’): il bilancio è nettamente in pareggio con 4 punti persi e 4 guadagnati. Insomma, fino alla fine i tifosi atalantini non possono mai stare tranquilli.

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