Gli scooter (125) in autostrada e i telai delle bici marchiati
La mobilità su due ruote, tra la fine del 2015 ed il 2016, potrebbe essere fortemente innovata, con due novità legislative che rappresenterebbero una vittoria dell’Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori). Martedì 22 luglio è stato infatti approvato, in Commissione Trasporti della Camera, il testo unificato della legge delega di riforma del codice della strada che prevede due importanti novità per quanto riguarda l’universo di cicli e motocicli: i mezzi di cilindrata 125 liberi di circolare su tangenziali ed autostrade e il riconoscimento dello status di utenti vulnerabili (come i pedoni) anche per ciclomotori e motocicli. Il testo presentato è il risultato di 8 mesi di lavoro, che sarà poi compito del governo trasformare concretamente in legge. Il passaggio al Senato porterà sicuramente a delle modifiche, ma le linee guida saranno quelle elaborate dalla Commissione. Visti i tempi delle burocrazia nostrana, difficilmente il nuovo codice della strada potrà vedere la luce prima della fine del 2015 o l’inizio del 2016.
Autostrade aperte ai 125cc. Il testo è stato realizzato tenendo anche conto dei suggerimenti e degli emendamenti presentati dall’Ancma, associazione che fa parte di Confindustria e che riunisce le maggiori aziende italiane costruttrici di veicoli a 2 e 3 ruote e dei loro accessori. Da tempo si richiedeva una modifica del codice della strada che tenesse conto dell’aumento del numero di motoveicoli e ciclomotori presenti sulle strade italiane, permettendo maggiori libertà ad essi, ma offrendo loro anche tutele aggiuntive. La vittoria più importante dell’Ancma è proprio la possibilità offerta a scooter e motoveicoli di cilindrata 125 di circolare anche sulle cosiddette strade a scorrimento veloce, ovvero tangenziali ed autostrade, oggi off limits. Unico limite è rappresentato dal fatto che i guidatori dei mezzi 125cc devono essere maggiorenni. Se questa previsione rimarrà nel definitivo testo del codice della strada, l’Italia si allineerà alle normative del resto d’Europa, in cui questo tipo di limitazione non è mai esistita, come ha precisato l’Ancma stessa.
Le altre novità. Non mancano le buone notizie per gli appassionati di biciclette: le corsie dei mezzi pubblici potranno essere percorse, senza incorrere in alcuna sanzione, anche da ciclisti e motociclisti, per accrescere la sicurezza degli utenti delle due ruote che verranno anche riconosciuti come utenti vulnerabili e dunque maggiormente tutelati. A dimostrazione della nuova attenzione che il prossimo codice della strada riserverà a cicli, motocicli e ciclisti ci sono le indicazioni fornite al Ministero dei Trasporti, incaricato di predisporre delle linee guida necessarie a definire i criteri di progettazione e costruzione di infrastrutture stradali sicure per gli utilizzatori di veicoli a due ruote. Per questo motivo l’Ancma si è già adoperata realizzando, in collaborazione con il Dipartimento di Sicurezza Stradale dell’Università di Parma, un vademecum utile a progettisti e tecnici per realizzare infrastrutture che limitino i rischi per i motociclisti, in linea con gli standard comunitari. Non è stato neanche tralasciato l’annoso problema dei ladri di biciclette: i proprietari potranno, volontariamente, usufruire di un nuovo sistema di marchiatura del telaio che renderà più rintracciabile il mezzo.