Più potente di uno Stato

Cose curiose sulla Coca Cola tipo che è volata nello spazio

Cose curiose sulla Coca Cola tipo che è volata nello spazio
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Il marchio Coca Cola è dappertutto, da Expo al più dimenticato paesino delle valli orobiche. Non c’è bar, ristorante o supermercato che non presenti, infatti, l’iconico marchio americano. Venduto in più di 200 Paesi del mondo, ogni secondo si consumano circa 10mila bevande analcoliche targate Coca Cola. Inutile girarci intorno: stiamo parlando di una multinazionale potentissima, il cui marchio di fabbrica è quella bevanda che dà il nome all’intera azienda. La Coca Cola, infatti, è la bevanda più consumata in giro per il mondo (seconda solo all’acqua) e al suo successo hanno contribuito, oltre che le azzeccatissime campagne pubblicitarie, anche alcune leggende che la riguardano, senza contare le molte curiosità che ci offre la sua storia. Ne abbiamo raccolte alcune, quelle più particolari e interessanti.

 

La nascita del marchio

Che la Coca Cola nacque nel 1886 per mano del farmacista statunitense John Stith Pemberton è cosa oramai arcinota. Meno noto è invece il fatto che il logo della bevanda fu pensato e realizzato dal contabile di Pemberton, Frank Mason Robinson, molto abile nell’usare penna e calamaio oltre che nei conti. In realtà, però, Robinson non ci ragionò molto: ritoccò solo di poco il nome che era stato scelto per la bevanda, optando per l’uso del carattere Spencerian Script, all’epoca tra i più comuni e utilizzati in America.

 

Cos’è la Coca Cola?

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Il primo vero grande slogan legato alla bevanda è datato 1917 e recitava “Three Million a Day”. Allora era già diventata una bibita amata da molti americani. Quando però Pemberton la realizzò, era poco più che uno sciroppo da allungare con della soda o altre bevande gassate. Per questo, come recita un annuncio pubblicato proprio nel 1886, la Coca Cola veniva commercializzata come un tonico in grado di «alleviare la stanchezza». Non c’è da stupirsi se, nonostante l’incredibile invenzione, Pemberton venne sommerso dai debiti accumulati per la creazione della Coca Cola e fu costretto a vendere formula e diritti ad Asa Candler, uomo d'affari che aveva intuito il potenziale della bevanda e compreso l'importanza della pubblicità per diffonderla e per sbaragliare la concorrenza.

 

Sì, è vero, c’entra la cocaina

È una leggenda che ritorna ciclicamente: dentro la Coca Cola c’è cocaina. In realtà, oggi, è per l'appunto una leggenda. Ma se torniamo al 1886, un fondo di verità c’è: la primissima produzione della bevanda, infatti, prevedeva anche l’uso della sostanza stupefacente, ma solamente circa 9 milligrammi per bicchiere. All’epoca la cocaina era usata come sostituto dell’alcol e si diceva fosse ottima per curare la dipendenza dall’oppio. Dal 1903, però, la cocaina è stata tolta dalla formula di produzione della Coca Cola. Restano solo le foglie di coca, private però del principio attivo.

 

La conoscono tutti

Come già scritto, non c’è posto in cui il marchio Coca Cola non sia conosciuto. La sua diffusione è capillare, tanto che, statistiche alla mano, delle 57 miliardi di dosi di bevande bevute ogni giorno nel mondo (acqua esclusa), oltre il 3 percento, cioè circa 1,9 miliardi, sono prodotte e “marchiate” Coca Cola. Il brand americano è certamente e indiscutibilmente il più noto e diffuso nel nostro pianeta.

 

La si trova (quasi) dappertutto

Difficile fare un calcolo preciso di tutti gli Stati in cui il marchio Coca Cola è presente. L’unica certezza è che soltanto in due Paesi non è venduta la bevanda: Cuba (almeno per ora, perché dopo la fine dell’embargo americano tutto sta cambiando) e Nord Corea.

 

Non solo Coca Cola

Coca Cola, prima che una bevanda, è una multinazionale potentissima che produce svariate bibite. Ne produce così tante che se ne bevessimo una diversa ogni giorno, ci vorrebbero più di 9 anni per provarle tutte. Il portafogli di Coca Cola (azienda) presenta oltre 3.500 prodotti e bevande, raggruppati sotto circa 500 marchi. Oltre alle classiche bevande gassate (Coca Cola stessa, ma anche Sprite o Fanta), ci sono anche bibite energetiche o bevande a base di soia.

 

Sulla Luna con la Coca Cola

Un’ulteriore curiosità statistica che ci permette di capire ancora meglio quanto sia amata e consumata la Coca Cola, ce la offre la società stessa, la quale poco tempo fa ha dichiarato che se si mettesse ogni goccia di bevanda prodotta, dalla sua nascita a oggi, in bottiglie di 8 once (quella da 25 cl per noi) e posizionassimo poi queste in fila indiana, sarebbe possibile raggiunge la Luna e poi tornare indietro per più di 2mila volte. In altre parole sarebbe come andare e tornare dal nostro satellite, ogni giorno, per 5 anni, 7 mesi e 14 giorni.

 

Non a tutti piace

Nell’arco della sua storia, però, la Coca Cola ha avuto anche alcuni "nemici". Uno poco noto fu ad esempio Israele, che accusò l’azienda di antisemitismo. In tutta risposta, la società pensò bene di produrre una serie della bevanda appositamente ideata per il popolo ebraico: al posto del tappo rosso ce n’era uno giallo e nella ricetta lo zucchero venne sostituito dallo sciroppo di mais. Un altro famoso invito a boicottare la Coca Cola arrivò invece proprio dal cuore degli Usa: Martin Luther King si rivolse verso la popolazione afroamericana esortandola a non bere più la bevanda, perché emblema del colonialismo dei bianchi contro i neri.

 

La potenza di uno Stato

Grazie alla sua diffusione, la società Coca Cola ha ogni anno un fatturato da capogiro con numeri che le hanno permesso di diventare un vero colosso industriale. È così potente che la sua forza economica è superiore a quella di molti Stati: in una classifica al riguardo stilata qualche anno fa, la Coca Cola si piazzava all’84esimo posto, appena davanti al Costa Rica. Il valore dell’azienda è di circa 75 miliardi di dollari mentre il valore della produzione annuale si attesta sui 35 miliardi. Ma la vera grande ricchezza della società è il marchio, il cui valore è stimato in 83,8 miliardi di dollari, più della somma dei valori di quelli di Pepsi, Budweiser e KFC.

 

“Coca Cola, ok”

La notorietà del marchio e della bibita comporta una logica conseguenza: la parola “coca-cola” è la seconda più conosciuta al mondo, seconda solo all’universale “ok”. A dire il vero non c’è nessun documento o ricerca ufficiale che lo attesti, ma la Coca Cola rivendica questo primato da tempo, tanto che la cosa è oramai data per assodata da quasi tutti.

 

La Coca e il Messico

Se a Cuba e Nord Corea è impossibile trovarla, in Messico è invece impossibile non trovarla. I cittadini del Paese centramericano, infatti, sono i più grandi consumatori di Coca al mondo. In media ogni messicano beve 745 lattine della bibita all’anno a fronte delle 401 di media degli americani.

 

Strategia commerciale

La Coca Cola ritiene anche di aver inventato il concetto commerciale di coupon. Sin dalla nascita della bevanda, infatti, la sua vendita è sempre stata accompagnata dal rilascio di biglietti promozionali pensati per invogliare la gente al suo acquisto. E la compagnia ritiene che questo sia il principale segreto del successo della bevanda, passata dall’essere conosciuta solo nella città di Atlanta ad essere presente in tutti gli Stati degli Usa nel 1990. Già tra il 1886 e il 1914 era presente una promozione: una bottiglia di Coca Cola ogni 10 era infatti gratis.

 

La nascita di Babbo Natale

Oltre ai coupon, la Coca Cola ha sempre spinto molto sul marketing, dimostrando che una campagna pubblicitaria ben pensata e realizzata può portare a enormi benefici. L’emblema è il rapporto tra Coca Cola e Babbo Natale: l’immagine che abbiano noi oggi dell’anziano, panciuto e barbuto signore vestito di rosso, infatti, non è altro che un’immagine creata dalla Coca Cola per richiamare il tipico colore rosso che contraddistingue le confezioni della bevanda. Era il 1920 quando l’azienda ideò questa immagine di Babbo Natale per spingere la vendita della bibita anche nei mesi invernali, quando le vendite calavano drasticamente. Fino al 1931 continuò ad apportare alcune modifiche al personaggio, che solo però nella versione disegnata dall’illustratore Haddon Sundblom divenne famosissimo. La creazione di Sundblom si basa sul poema A Visit from St. Nicholas, firmato da Clement Moore.

 

La Coca Cola nello spazio

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Nel 1985 la Coca Cola divenne il primo soft drink ad andare nello spazio. L’equipaggio dello Space Shuttle Challenger, infatti, portò con sé nello spazio diverse lattine di Coca Cola appositamente pensate dall’azienda per l’evento. Lattine che poi, in edizione limitata, furono anche messe sul mercato.

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