E poi si cena lì...

Quando è meglio andare all'Ikea? La sera (salva anche i matrimoni)

Quando è meglio andare all'Ikea? La sera (salva anche i matrimoni)
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Domenica pomeriggio, parcheggio dell’Ikea di Carugate. Qualsiasi metafora risulta inutile per descrivere l’infinità di coda che paralizza il piazzale, con decine di automobilisti fermi immobili attendendo la prima macchina che lasci libero un posto. Appena una famiglia s’affaccia dall’uscita del negozio, carrello a spinta e chiavi dell’auto in mano, partono le preghiere: «Speriamo abbiano la macchina proprio qui affianco». Poco più avanti, il led che informa sulla situazione dei parcheggi coperti emette già da tempo la sua funerea condanna: 000, ripete per ben tre volte, spiegando con lapidaria chiarezza che nell’autosilos non c’è spazio nemmeno per uno spillo, figurarsi per una macchina. E tutto ciò è ancora nulla: il caos del parcheggio è soltanto l’anteprima dell’inferno dantesco che popola il negozio, con file ovunque, persino al bancale delle birre Ikea, tutt’altro che attraenti buttate lì sui cartoni appena prima delle casse, ovviamente lasciate a morire a temperatura ambiente.

 

 

Un rito domenicale. Insomma, ormai non esiste week end che non venga santificato nella catena di negozi di mobili svedese, che conta adepti in coda più di qualsiasi altro centro commerciale nostrano. Google, che cerca di interpretare virtualmente tutto ciò che accade nella vita reale, tenta ogni volta di avvertirci, e per alcuni store indica preventivamente orari e giorni con le maggiori visite. Eppure, ogni volta ci caschiamo. Qualche ardito si presenta già al sabato, vede la marea di gente e azzarda: domani sarà meglio, torno. Domenica, ovviamente, lo spettacolo è peggio. Così la domanda sorge spontanea: qual è il momento migliore per andare all’Ikea?

 

 

La sera, tutt'altra storia. La risposta arriva da un uomo neosposato. Le sere in settimana. Non c’è momento migliore da sfruttare delle aperture prolungate fino alle 22, una tendenza che – piccolo inciso – andrebbe estesa a ogni genere di servizi (banche, poste, cliniche… perché ancora in pochi lo fanno?). L’Ikea alla sera è tutt’altra cosa, e non è soltanto perché c’è molta meno gente. A fare gli scrittori si direbbe che con l’imbrunire del cielo anche le più grezze scaffalature Ivar assumono altre sfumature e si trasformano in credenze vittoriane, ma non servono stimoli letterari per rendere l’idea. Il clima del negozio è molto più rilassato, i forti neon non infastidiscono gli occhi, ma anzi rendono il clima ancor più godibile. È come se l’ambiente Ikea si facesse meno negozio e più casa, e con la stanchezza della giornata che assale le gambe, i salotti esposti si fanno sempre più accoglienti, per non parlare delle camere da letto.

 

 

Un alleato, il tempo. Tutto ciò rende quindi anche tollerabile e conciliabile l’uscita con la propria donna, quando sai in partenza che entrerai nel negozio per comprare una cosa e uscirai dopo averne comprate 100, tranne ovviamente quella per cui eri andato. Ecco, se solitamente momenti simili sono occasioni d’attrito, nelle uscite serali dell’Ikea no, e forse diventa la prima palestra di vita di una giovane coppia con la casa da arredare. Tutto diventa più digeribile, anche l’estrema necessità avvertita da tua moglie di tovagliette da colazione, un po’ eccessiva nel giorno in cui sei uscito per cercare un tavolo dove farla, la colazione. E questo diventa possibile perché tu, uomo, nelle uscite serali all’Ikea sai di avere un grande alleato dalla tua: il tempo. Già, se le uscite al pomeriggio sono eterne, alla sera la chiusura del negozio è lì davanti, la vedi vicina, e un po’ godi quando la voce registrata del negozio avverte che ci sarà ancora solo mezz’ora per terminare gli acquisti. Resta poco, occorre scegliere in fretta e andarsene. Perché l’Ikea alla sera è come una doccia gelida al 15 di agosto: è bella perché dura poco.

 

 

E si cena lì! E infine, last but not least, quando si va alla sera all’Ikea si può cenare lì. Certo, il self service della catena svedese di arredi non è un ristorante stellato, ma si difende bene. Sono momenti in cui anche la cucina scandinava sa essere godibile, e poi ci sono i dolci, davvero ottimi. Il tutto per una giovane coppia vuol dire una cosa sola: una cena in meno da preparare a casa. Meglio così: abbiamo preso già le lanterne per il giardino, ma lo scola pasta ancora ce lo siamo scordati.

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