Cosa si sa del nuovo programma dei tre ex conduttori di Top Gear
Il 10 marzo 2015 gli appassionati di automobili di mezzo mondo hanno subito un colpo durissimo: la BBC ha infatti annunciato la sospensione di Top Gear, lo storico programma di automobilismo in onda da ben 22 stagioni. Mancavano sole tre puntate (la domenica sera, su BBC Two) alla fine di questa edizione, tre puntate che sono state cancellate dal palinsesto per sempre. Dopo un tourbillon di voci, sussurri e indiscrezioni, il 25 marzo il direttore generale della BBC Tony Hall ha dato il triste annuncio: il contratto di Jeremy Clarkson, volto storico del programma, non sarebbe stato rinnovato. Il motivo? Pare un violento litigio con uno dei produttori. Insomma, Top Gear per come tutto il mondo l’ha sempre conosciuto (vantava 350 milioni di spettatori nel globo) non sarebbe più esistito. Perché senza Jeremy Clarkson e la sua ironia politicamente scorretta e tremendamente divertente, nulla avrebbe avuto più senso. E infatti, nel giro di poche settimane, sulle scrivanie della BBC sono arrivate le dimissioni anche dei compagni d’avventura di Clarkson, ovvero Richard Hammond e James May, co-conduttori di Top Gear.
Ma ora, cari aficionados del programma automobilistico più irriverente e divertente della tv, potete tornare a sorridere: il magico trio tornerà a elargire perle motoristiche dietro una telecamera. La scorsa settimana, infatti, sul suo profilo Twitter Clarkson ha pubblicato la prima foto ufficiale del set della nuova trasmissione che condurrà con gli amici May e Hammond. A produrlo sarà Amazon Prime.
With a skeleton crew, filming for Amazon Prime's new motoring programme has begun. pic.twitter.com/8PaYvke5il
— Jeremy Clarkson (@JeremyClarkson) 7 Ottobre 2015
Non si chiamerà Top Gear. I vertici di Amazon stanno facendo di tutto per mantenere il più stretto riserbo sul programma, ma qualcosa già si può sapere. Ad esempio si può già sapere che per aggiudicarsi il lavoro del trio. Amazon ha dovuto sborsare una cifra «molto, molto, molto» alta. Parola di Jeff Bezos, che ha però battuto la concorrenza di altri grandi “marchi” dell’infoteinment, come Netflix. Altra certezza, che spezzerà il cuore a molti, è che il programma non si chiamerà più Top Gear. I diritti, infatti, sono stati acquisiti al 100 percento dalla BBC negli scorsi mesi, dopo aver sborsato ben 1 milione di dollari allo stesso Clarkson, che era titolare al 50 percento dei diritti sul marchio del programma. Top Gear resterà quindi un format della BBC, che a giugno ha annunciato il nuovo volto principale del programma, Chris Evans, che verrà affiancato da altri due co-conduttori ancora misteriosi. Certo è che il ritorno in pista di Clarkson-Hammond-May creerà non pochi problemi in termini di audience al canale principe del Regno Unito.
Un budget pazzesco. Come anticipato, Jeff Bezos, numero uno di Amazon e grande fan di Top Gear, ha spiegato che l’accordo con Clarkson per assicurarsi le prestazioni dei tre fuoriclasse dell’automobilismo televisivo è stato «molto, molto, molto costoso». Cioè? Naturalmente cifre ufficiali non ce ne sono, ma ce ne sono di ufficiose: i ben informati hanno infatti reso noto che Amazon avrebbe sbloccato 250 milioni di dollari (220 milioni di euro circa) per la realizzazione di 36 episodi dello show. Lo stipendio di Jeremy Clarkson per la nuova avventura si dovrebbe aggirare sui 46 milioni di dollari (40,5 milioni di euro). Tutto questo significa che ogni singola puntata del programma costerà qualcosa come 6,1 milioni di euro a fronte del milione e 300mila euro che invece investiva la BBC, la quale ha avuto un guadagno medio, nell’arco delle 22 stagioni, di quasi 67 milioni di euro l’anno.
Attesa febbrile. Basta fare un giro sui social per capire che i fan sono in uno stato di estasi e che non vedono l’ora di sapere qualche cosa in più sullo show. La data di uscita è ancora un mistero, anche perché non si sa nemmeno se la foto postata da Clarkson, in cui lui, May e Hammond posano innanzi a una Ferrari LaFerrari, a una McLaren P1 e a una Porsche 918, sia una foto del primo giorno di riprese o meno. In ogni caso la data più probabile di avvio del programma è la primavera 2016. Misterioso è anche lo stile che Amazon deciderà di usare per la diffusione dello show: una puntata a settimana o, in puro stile Netflix, la liberazione in un’unica occasione di tutte le puntate? La prima opzione pare la più probabile, anche perché permetterebbe di creare una fidelizzazione maggiore da parte degli spettatori.
Sconosciuto anche il format del nuovo programma. Top Gear, infatti, era molto semplice: una puntata di 60 minuti che può contenere o un singolo lungo servizio con i tre conduttori protagonisti, o brevi servizi di 10 minuti alternati a sketch, news e interviste con star del jet set internazionale che rispondono a domande sul loro rapporto con i motori. Difficile capire se il nuovo show seguirà lo stesso “copione”. L’enorme budget fa propendere verso l’ipotesi di un programma molto più avventuroso, con servizi molto più ricchi. Nella sua rubrica per il Sunday Times, Clarkson ha descritto così il nuovo programma: «Sarà tutto nuovo. Nuovo nome, nuovi servizi, nuove idee. Tutto diverso rispetto al passato. Tranne James May ovviamente, che è rimasto fermo al 1953. E Richard Hammond, che ancora non capisce praticamente niente». Tutto nuovo dunque, ma i fan sperano che di nuovo ci siano solo le auto provate, le avventure e le scenografie, mentre la verve del programma resti immutata rispetto al passato. Un’ultima domanda è legata al modo in cui Amazon vorrà sfruttare i 36 episodi per cui ha raggiunto l’accordo: Top Gear, infatti, era suddiviso solitamente in due stagioni all’anno (una in primavera e una in autunno/inverno) da sei puntate l’una circa. Se così decidessero di fare anche ad Amazon, significherebbe 3 anni di show assicurati. Resta così solo un mistero: The Stig, il misterioso e leggendario pilota al servizio di Clarkson, May e Hammond, seguirà i tre anche lontano dalla BBC? Per la risposta a questa e a tutte le altre domande, non resta che attendere.