Da Verdellino all'Australia Alessandra si è portata la Dea

Da Verdellino all'Australia Alessandra si è portata la Dea
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Dall'Australia avevamo già raccontato la storia di Adrian, il primo tifoso atalantino nel mondo conosciuto su Bergamo Post. A distanza di oltre un anno, torniamo nell’emisfero australe per parlare di Alessandra e della sua nuova avventura dall’altra parte del globo. Bergamasca di Verdellino, la ventiseienne tifosa atalantina vive ad Airlie Beach nel Queensland e il suo viaggio è iniziato lo scorso Febbraio.

 

alessandra tifosa atalanta australia

 

Un mondo nuovo, con la Dea nel cuore. «Fin da piccola ho avuto la fortuna di vivere nei mesi estivi nel North Carolina, in America. Lì abita mio zio, anche lui atalantino e durante la mia vita ho spesso raggiunto mio padre nei vari posti in cui lavorava. Insomma, viaggiare è nel mio dna. Lo scorso 2 febbraio sono partita per l’Australia, un po’ per trovare lavoro visto l’andamento dell’economia in Italia ma sopratutto perché dentro di me la voglia di scoprire mondi nuovi era troppo forte». Bergamasca e atalantina, la storia della passione di Alessandra è comune a tantissimi tifosi orobici. «Sono nata atalantina, mio padre e mio zio Franco vivono di questa squadra. Ho iniziato da piccola ad andare con loro allo stadio, mi portavano nel parterre Creberg. Dalle superiori ho iniziato ad andare in Curva insieme ad un gruppo di amici e da li non mi sono più spostata fino all'inizio di febbraio di quest’anno, quando ho respirato per l'ultima volta l’aria del Comunale. Si giocava Atalanta-Cagliari, abbiamo vinto 2 a 1 con splendida rovesciata di Pinilla al 94esimo: non potevo sognare un’ultima gara più emozionante».

 

 

Lo stadio che manca, l’Atalanta che vola. La vita di Alessandra, oggi, continua a 15.350 km da casa, ma basta parlare di Atalanta e chiedere cosa le manca di più della nostra città per capire subito cosa le passa nel cuore. «La domenica, la polenta veloce, raggiungere gli amici, arrivare allo stadio, i cori, le gioie dei gol e i musi lunghi delle sconfitte. Questo è quello che mi manca di più di Bergamo: la partita allo stadio. Adesso seguo tutto da qui, aspetterò fino al prossimo febbraio/marzo per godermi il nuovo stadio e nel frattempo continuerò a puntare la sveglia di notte per cercare siti dove trasmettono la Dea. Quando non ho internet a disposizione, mi affido agli amici che mi tengono aggiornata in diretta». Anche da laggiù, nella patria dei canguri, l’avvio di stagione della squadra di Reja appare ottimo: «Dopo la sofferenza dello scorso anno, mi sembra che la squadra abbia ritrovato la grinta e la voglia dell’anno del -6. Anzi, ho l’impressione che anche grazie ai nuovi innesti la squadra abbia la condizione giusta per ottenere parecchie soddisfazioni. Presumo che la mano di Reja stia portando benefici che lo scorso anno non si potevano ancora intravedere».

 

alessandra tifosa atalanta australia

 

Doni ieri, Maxi oggi. Le ultime battute che arrivano via Facebook da Airlie Beach sono per quei giocatori che l’hanno più colpita nella storia nerazzurra. «Non ho ancora una lunga “militanza” trascorsa vicino alla Dea, se sento parlare delle avventure europee mi si apre il cuore. Come vorrei esserci stata ai tempi di Stromberg (il mio preferito), Caniggia ed Evair. E ne dimentico molti altri. Detto questo, penso di aver avuto la fortuna di poter assistere dal vivo alle partite del più grande giocatore di sempre dell’Atalanta Bergamasca Calcio: Cristiano Doni. Dove lo mettevi, lui cambiava la partita. Grandissimo, parlo di campo e non entro in discorsi extra-sportivi». Oggi, tra i nerazzurri, c’è un altro giocatore che tratta il pallone come in pochi sanno fare e che Alessandra ammira un sacco. «Ho sempre avuto una particolare attrazione per Maxi Moralez. Ritrovarlo così pimpante dopo le chiacchiere estive mi ha reso felice. Dal mio punto di vista, sicuramente in contrasto con il pensiero di parecchi tifosi, l’Atalanta non può prescindere dal “piccoletto”. Se solo avesse un po’ più fiuto del gol ce lo avrebbero già soffiato».

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