Maxi: «La gente mi applaude ma poi ringrazia mia moglie»

Maxi: «La gente mi applaude ma poi ringrazia mia moglie»
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Ha trascorso il lunedì di riposo coccolando il piccolo Bastian e la compagna Natalia: il giorno prima, col Carpi, non aveva segnato, ma secondo molti è stato il migliore in campo. Alla ripresa degli allenamenti a Zingonia, Maxi Moralez si è subito rimesso al lavoro per andare alla conquista di Torino con l’Atalanta: ora è, forse, l’uomo più importante della formazione di Reja. È vero, iI il suo lavoro a supporto della manovra è magari meno scintillante di quello che fa Papu Gomez. Eppure, risulta determinante: il compagno segna da calcio d’angolo e cerca sempre il dribbling, lui corre per tre e si fa sempre trovare pronto al posto giusto nel momento giusto. E intanto, lì fuori c’è una piazza che sogna dall’alto dei 14 punti in 8 partite. Il buon Maxi, però, non perde mai la bussola. Dice che l’Atalanta è una grande squadra ma tiene l’obiettivo salvezza ben centrato nei radar. Parla da leader vero, lui che doveva andare via e che grazie alla famiglia è rimasto ad incantare all’ombra di Città Alta.

Maxi Moralez, partiamo subito dalla stretta attualità: vi rendete conto che state facendo sognare una città intera?

Guardate, la verità è che è ancora troppo presto. Davvero. Noi sappiamo di essere una grande squadra, nel senso che abbiamo organizzazione e facciamo un bel calcio. Allo stesso tempo, teniamo i piedi ben piantati per terra, continuiamo a pensare al nostro obiettivo che si chiama salvezza e prima di tutto puntiamo a raggiungere quello. Continuare come stiamo facendo sarà difficilissimo, ne siamo consapevoli ma ovviamente speriamo di riuscire a fare sempre meglio.

 

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Domenica andrete a Torino per sfidare la Juve stando davanti in classifica: una roba impensabile a inizio stagione.

Non mi aspettavo un avvio di questo tipo da parte della Juventus, sono una squadra fortissima e per me è una cosa assolutamente nuova andare a giocare a Torino dai Campioni d’Italia con una posizione di classifica come questa. È incredibile sia per noi che per loro. Andremo a giocarcela anche allo Juventus Stadium come abbiamo sempre fatto: sappiamo che hanno giocatori importanti ma allo stesso tempo conosciamo il nostro valore. Se andiamo avanti come stiamo facendo possiamo anche fare la grande sorpresa a tutti.

Sei curioso anche tu di vedere cosa farà la squadra contro una big?

Sì, sono curioso anche io di vedere l’Atalanta che se la gioca per 90 minuti, undici contro undici al cospetto di una grande squadra. Speriamo non succeda nulla, speriamo che si possa vivere una gara di questo tipo per capire fino in fondo quanto vale l’Atalanta. Andiamo in casa della formazione più forte d’Italia, lo sappiamo bene. Però ci proveremo: crediamo in noi, crediamo nella nostra squadra e vogliamo continuare a vincere.

Un anno fa, di questi tempi, sedevi in panchina. Oggi sei decisivo: di chi è il merito?

È merito un po’ di tutti. Penso alla squadra, organizzata e molto attenta che gioca corta e permette a noi attaccanti di dedicarci maggiormente alla fase offensiva. Penso al mister e al modo in cui ci prepara e ci manda in campo ma penso anche a me stesso. Sono consapevole di quello che posso dare, sicuramente posso anche fare meglio di così e lavoro ogni giorno per riuscirci: il mio avvio di stagione è figlio un po’ di tutti questi elementi ma vi assicuro che posso dare ancora di più.

 

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Di più? Se continui a crescere l’anno prossimo bisognerà inserirti tra i papabili per il Pallone d’Oro.

Troppo buoni. So che cosa posso dare in più, certamente serve da parte mia più continuità ma anche lucidità in zona gol. Nella prestazione ci sono sempre tante piccole cose che si possono migliorare, dettagli che potrebbero permetterci di chiudere prima le gare. Certamente, comunque, siamo tutti molto contenti di come stanno andando le cose, di come riusciamo ad essere decisivi in avanti. Non dimentico i compagni che entrano dalla panchina, siamo un bel collettivo e ciò che sta facendo l’Atalanta oggi è merito di tutti.

Cosa hai detto al Papu dopo il colpo da calcio d’angolo? Secondo te ha cercato davvero il gol?

Sincero? Per me è stato fortunato, se dice che ha voluto far gol non gli credo (ride, ndr). Scherzi a parte, fortunatamente quel pallone è entrato e credo che tutti i giocatori vorrebbero segnare un gol di quel tipo. Sono felice per lui, per il gol ma soprattutto perché è servito per la vittoria: tutti quanti scendiamo in campo per segnare con l’unico obiettivo di vincere, se poi arrivano anche marcature spettacolari meglio ancora.

 

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Il Ciga ha calciato il rigore con grande rabbia, stare in panchina è dura per tutti...

È il gruppo la vera forza di questa squadra. Ci sono compagni che adesso stanno in panchina ma che in un'altra squadra giocherebbero senza dubbio titolari. Chi entra lo fa con grande rabbia, il discorso vale per Cigarini che ha segnato il rigore del 3-0 domenica ma anche per Denis, Carmona e tutti gli altri. Penso che sia un valore aggiunto per l’Atalanta, ogni settimana tutti lottano forte per giocare e il mister poi sceglie i migliori. Chi entra in campo e anche chi sta fuori remano tutti dalla stessa parte per il bene della squadra.

Reja dice sempre che corri troppo, la sensazione è che tu stia fisicamente alla grande.

Ho fatto una grande preparazione quest’estate, sono contento perché mi sento benissimo. Il mister me lo dice sempre, lui vorrebbe che io tenga un po’ di più la posizione ma è una questione d’istinto e di caratteristiche: sono portato a muovermi sempre molto e per tutto il campo. Mi piace cercare la palla, averla tra i piedi e fare gioco. Corro tanto, lo so bene. E magari qualche volta corro anche male, altre invece il movimento e lo spunto sono quelli giusti. Ciò che conta di più è che mi sento bene e posso arrivare a fine partita senza problemi anche giocando in questo modo molto dispendioso e con tante rincorse continue.

 

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Lo sai che, qui a Bergamo, tutti saranno grati a tua moglie e alla tua famiglia per aver detto no al trasferimento in Arabia, vero?

È incredibile, mi capita spessissimo che i tifosi ci facciano i complimenti e ringrazino soprattutto lei. Io gioco, corro, prendo botte ogni domenica e poi ringraziano lei. Sto scherzando, ovviamente. Sono sincero, mi sento davvero felice. Natalia e Bastian, mio figlio, stanno benissimo a Bergamo e se loro sono sereni anche io lo sono. Quando le cose, in campo e con la squadra, vanno così come in questo periodo, tutto è ancora più bello e più gratificante. Sono contento di essere rimasto e di fare quello che sto facendo per l’Atalanta e con l’Atalanta.

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