L'ironica sfida nord-sud sui social Le domande dei terroni fuori sede
Perché fissiamo un appuntamento alle sette e – paradosso - arriviamo proprio a quell’ora? Perché usiamo il clacson quando scatta il verde, e non per quello a cui serve davvero, cioè salutare i parenti per strada o gli sposi ai matrimoni? E cosa sarebbe la schiscetta? Continua la saga dei video “botta e risposta” che smaschera, fra quattro risate e innocui stereotipi, le differenze tra Nord e Sud, con rispettive espressioni e comportamenti tipici, veri o presunti che siano. Questa volta è Il terrone fuori sede a chiedere informazioni a noi, gente del Nord: la sera come facciamo a mangiare alle sette e trenta, quando loro (anzi, le loro madri) a quell’ora non sanno nemmeno cosa iniziare a cucinare? Perché mai facciamo pagare il bicchiere d’acqua che accompagna il caffè? E ancora: abbiamo forse installato il wifi in metropolitana col solo scopo di mortificarli? Ma andiamo con ordine.
Le domande dei Terroni Fuori Sede a quelli del nordQui tutti si fanno domande. E noi pure c'abbiamo le nostre millenarie questioni da risolvere.Dopo le domande degli americani agli italiani di BuzzFeed e quelle degli italiani agli americani dei the JackaL, poteva mancare Il terrone fuori sede? Non ci resta che attendere risposte da Il Milanese Imbruttito Grazie a Casa Surace!!!!
Posted by Il terrone fuori sede on Lunedì 19 ottobre 2015
Il terrone fuori sede è un personaggio pubblico che, su Facebook, conta quasi 250mila fan. Il progetto, nato dalla collaborazione di una leccese e di una milanese originaria del Sud, colleziona i modi di dire, le abitudini e le immagini che la gente del Nord ha dei meridionali ma soprattutto le stranezze che loro stessi si attribuiscono quando si trovano lontani dalle loro terre tranquille e soleggiate. Si tratta dunque prevalentemente di rappresentazioni autoironiche, come quella del meridionale che rientra da una visita alla madre con la valigia piena di scatolette di tonno o la serie di video sul vocabolario de Il terrone fuori sede, con cui impariamo, ad esempio, che «Che schifo» si dice «Manculicani». O il video in cui il meridionale tipicamente ricerca il proprio paese su Google Maps.
Per quanto riguarda il video che interpella direttamente i settentrionali con una serie di ironiche e incalzanti domande sulle loro abitudini, sembra che sia diventato una sfida verso chi del provincialismo, della zoticaggine e della flemma prova un viscerale disgusto. Ovvero, del gruppo Facebook "antagonista": Il Milanese Imbruttito (in questo caso i like sono più di 710mila). Il milanese imbruttito è uno strano soggetto metropolitano che, come dice la descrizione della pagina: «Non è in orario, né in anticipo: è già lì». È quello che è sempre sul pezzo, sempre full, che sta già controllando il meteo per il prossimo weekend, che al supermercato è terrorizzato dalla possibilità che la sciura in cassa si metta a contare i centesimi («Dai, ma che sbatti è?»), che in auto controlla le mail ad ogni semaforo o non sopporta i pedoni che attraversano col rosso («Ma guarda ‘sto pirla!»). Quello che risponde al telefono dicendo «Ti richiamo» o in office ti telefona per comunicarti che ti ha mandato una mail. Quello che con i colleghi non parla, ma piuttosto «si interfaccia» e non dice «ci sentiamo dopo» ma «ci riaggiorniamo in settimana». Quello «Uè, nani sta nel tuo!» e del «Ma che gente c’è in giro?». Nasce su Facebook nel marzo del 2013 col suo primo post che, come il vagito sulla bocca del bimbo destinato a diventare un mostro, recitava: «Il MI imbruttito non ha amici, ha contatti».
Non sappiamo ancora se Il Milanese Imbruttito si prenderà la briga di rispondere al suo alter ego meridionale (data la sua proverbiale rapidità, questo ritardo risulta un po’ sospetto). Noi speriamo di sì.