Il più ricco del mondo (proprio ora) è il papà di Zara, Amancio Ortega
Fino ad oggi nella vita c’erano tre certezze: che si nasce, che si muore e che Bill Gates è l’uomo più ricco del mondo. Un primato, quest’ultimo, che regge da ormai talmente tanti anni che sembrava non potesse mai e poi mai essere messo in discussione. E invece è accaduto l’imponderabile: il mitologico fondatore della Microsoft ha dovuto infine cedere lo scettro di Paperone per eccellenza. Stando ai propri aggiornamento in tempo reale, Forbes ha infatti certificato che il nuovo uomo più ricco del pianeta è lo spagnolo Amancio Ortega, patron del gruppo di abbigliamento Zara e fondatore e presidente del gruppo Inditex, che include, oltre a Zara, anche i marchi Massimo Dutti, Pull & Bear, Bershka, Stradivarius e Oysho, brand molto noti anche nel nostro Paese e nati proprio sotto l'ala commerciale di Ortega e sua moglie, Rosalia Mera. Forte dei suoi 72 miliardi di euro, Ortega ha coronato un’inarrestabile ascesa che affonda le sue radici negli anni Sessanta, in un piccolo paesino della Galizia.
Gli esordi di Ortega. Figlio di un ferroviere che non guadagnava abbastanza per mantenere la propria famiglia, Amancio Ortega dovette, già a 14 anni, abbandonare la scuola per lavorare e contribuire anch’egli alle necessità economiche di casa. Trovò posto come commesso in un piccolo negozietto di camice del suo paese natale, Leon, vicino a La Coruña. Un impiego umile e senza particolari prospettive, eppure è in quegli anni che Ortega comincia a imparare l’arte del saper vendere e del costruire un prodotto che possa stimolare il cliente. D’altra parte, è proprio in quella Spagna franchista, in cui la maggior parte delle persone non avevano certo soldi da spendere in vestiti, che Ortega sviluppa quella che diverrà, negli anni successivi, la base del suo successo: offrire prodotti di qualità a prezzi convenienti. Studiando la clientela e le motivazioni che spingono all'acquisto, Ortega apprese i segreti che avrebbe poi messo in atto nella sua prima azienda a conduzione familiare, la GOA, nella quale ha iniziato a praticare le tecniche che sarebbero poi state affinate in seguito. Il primo segreto del suo successo è stato proprio quello di mettere al centro del processo di vendita il cliente, con le sue esigenze, in particolare quelle di carattere finanziario.
La nascita di Zara. Nel 1975, dopo aver acquisito una buona notorietà e la giusta esperienza in Spagna con GOA, Ortega lanciò ufficialmente Zara. Come detto, la caratteristica di punta della nuova catena doveva essere quella di offrire un prodotto di buona qualità a prezzi accessibili a tutti. Con il passare del tempo, Zara si espanse in ogni angolo del mondo, aprendo negozi in molti Paesi, a velocità quasi frenetica (nel solo 2014 ne sono stati avviati 500, quasi due al giorno), e divenendo un colosso industriale dell’abbigliamento. Ciò che impressiona maggiormente di Zara è la rapidità del ciclo produttivo: nel momento in cui nasce un’idea in termini di nuova linea di capi, tutto viene progettato, prodotto, distribuito e messo a disposizione dei clienti in soli 15 giorni. Per intendersi, un ciclo analogo viene compiuto in circa 6 mesi da qualsiasi altra casa. Una strabiliante efficienza che permette a Zara di essere sempre la prima a proporre le nuove tendenze della moda: con uffici appositamente specializzati a New York, Londra, Parigi, Milano, Madrid e Roma, i trend dell’abbigliamento più innovativi emergenti dalle sfilate delle più importanti maison vengono immediatamente comunicati, e portati alla fruizione del pubblico in sole due settimane. E, soprattutto, a prezzi alla portata di chiunque.
Chi pensa però che un’azienda di queste dimensioni sia dotata di una struttura manageriale complessa, sbaglia completamente. La catena di comando viene scelta sulla base delle effettive competenze ed è strutturata su una serie di livelli in cui ogni responsabile si dedica a una serie limitata di compiti, quelli più affini alle sue abilità. Tutti questi fattori, insieme ad una grande umiltà, come testimoniano coloro che sono vicini ad Ortega (del quale, a conferma di ciò, si sa pochissimo poiché molto restio a rilasciare interviste e a farsi vedere in pubblico), hanno permesso al patron di Zara di diventare l’uomo più ricco del mondo. Facile, no?