Quanto spenderebbe il Regno Unito se James Bond esistesse davvero
James Bond è tornato in Italia e, come da previsione, è subito un successo. 007 Spectre è uscito nelle sale nostrane il 5 novembre ed ha esordito subito al primo posto del box office con 667mila euro di incassi al botteghino. Nessuna sorpresa, visto che il nuovo capitolo dell’infinita saga dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà era attesissimo. Con Daniel Craig a impersonare la spia «con licenza di uccidere», infatti, James Bond ha trovato una nuova giovinezza ed è tornato a mietere successi al botteghino. Skyfall si è piazzato in testa alla classifica dei film di 007 con il maggior incasso di sempre: 1 miliardo e 120 milioni di dollari. Gli altri due posti del podio rimangono ben saldi in mano a Sean Connery, rispettivamente con Thunderball (al netto di quel che valeva all'epoca il dollaro ha superato la soglia psicologica del miliardo di dollari) e Missione Goldfinger (935 milioni di dollari). Daniel Craig, però, è nella top 10 anche con Casino Royale (settimo con 686 milioni d’incasso) e Quantum of Solace (decimo, 638 milioni di dollari). Le aspettative per Spectre sono altissime dunque e Daniel Craig potrebbe piazzare un incredibile poker nella classifica dei film di James Bond più “ricchi” di sempre.
Ma se 007 esistesse realmente? Chi però non diventerà certamente ricco grazie a lui è il suo datore di lavoro, ovvero lo Stato inglese dato che si tratta di una spia al servizio di Sua Maestà. È vero, Bond non è altro che un personaggio di fantasia, ma vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se la spia più sexy e capace al mondo esistesse realmente? Alla Viking, società di servizi di vendita e distribuzione di prodotti per l'ufficio e gli studi professionali, se lo sono chiesto. Anzi, hanno fatto di più: si sono dati una risposta. Probabilmente il Regno Unito andrebbe in default (o comunque ci andrebbe molto vicino). Nel blog Coffee Break del sito della Viking, infatti, è stata pubblicata una simpatica infografica che ci mostra quelle che sarebbero le spese amministrative di Mr. Bond. Benché l’agente segreto 007 abbia licenza d’uccidere, siamo certi che anche lui avrebbe il compito di compilare il modulo di rimborso spese, fare attenzione alle norme di salute e sicurezza e sostenere i costi assicurativi. Insomma, anche James Bond si deve occupare di tutte quelle piccole o grandi noie burocratiche del mondo del lavoro, no? E, facendo due conti, possiamo supporre che nonostante i suoi risultati e le prestazioni sul campo, 007 non sarebbe molto amato alle risorse umane del MI6 (l’agenzia di spionaggio per l’estero della Gran Bretagna).
Bond, un vero lusso. Il motivo di questa “rivelazione” è molto semplice: ogni singola missione di Bond costa un vero sproposito. Monitorando solo le ultime missioni (meglio: film) di James Bond, quelle in cui ha operato (recitato) Daniel Craig, i ragazzi della Viking hanno fatto una ricerca sul numero di sanzioni disciplinari che avrebbe dovuto ricevere, la somma dei moduli di rimborso e il costo al sistema per il reparto di risorse umane, anche se, detto francamente, viene difficile che possa ottenere le ricevute anche solo per la metà delle cose che distrugge.
La verità è che se Bond fosse un vero dipendente del MI6 sarebbe così sommerso dalle richieste di risarcimento, dai moduli di salute e sicurezza e dalle sanzioni disciplinari che farebbe fatica a mettere piede fuori dal suo ufficio. Complessivamente, considerando Casino Royale, Quantum of Solace e Skyfall, Bond dovrebbe fare i conti con richieste di risarcimento per ben 2 milioni di euro, 23 moduli legati a salute e sicurezza (8 per ognuno dei primi due film di Craig e 7 per Skyfall) e 47 azioni disciplinari (20 in Casino Royale, 15 in Quantum of Solace e 12 per Skyfall). Il reparto risorse umane del MI6, invece, oltre che fronteggiare questa mole burocratica, dovrebbe occuparsi anche dei 23 milioni 153mila e 727 euro di rimborsi spese per le missioni di Bond (ben il 62 percento dovute a Casino Royale, il 35 percento per Skyfall e solo il 3 percento per Quantum of Solace) e le spese necessarie per sostenere i viaggi sostenuti da Bond in queste tre missioni, nello specifico in Madagascar, in Russia e in Cina. Insomma, se James Bond esistesse realmente, dubitiamo che la Regina Elisabetta sarebbe vissuta così a lungo con tutti i patemi d’animo che gli avrebbe procurato il “suo” agente segreto più importante.