L'assemblea di Uniacque (appunti di uno che c'era)
Attraverso gli appunti di un amministratore, ripercorriamo i fatti e i retroscena dell'assemblea di Uniacque che si è tenuta martedì 29 luglio alla Fiera di via Lunga a Bergamo. Uniacque è una delle più importanti società pubbliche bergamasche, partecipata dalla quasi totalità dei Comuni e dalla Provincia di Bergamo. Si occupa del ciclo integrato dell'acqua, fattura oltre cento milioni di euro l'anno e dà lavoro a 350 persone. Negli ultimi mesi è stata al centro di polemiche che hanno visto confrontarsi duramente i partiti del centrodestra.
Preambolo. Nei giorni scorsi le segreterie dei partiti hanno cercato di intavolare trattative, incontrandosi in modo serrato fino alla sera precedente al giorno dell'assemblea. Al tavolo si sono seduti il segretario del Nuovo Centrodestra, Angelo Capelli, il coordinatore di Forza Italia, Alessandro Sorte, il segretario provinciale della Lega Nord, Daniele Belotti e il segretario del Partito Democratico, Gabriele Riva. È stato riconosciuto come interlocutore anche il “Comitato Acqua bene comune” che raggruppa oltre 70 sindaci di varia estrazione politica, il cui presidente, Gianpietro Boieri, è tra l’altro intervenuto in assemblea, prima della votazione, per sostenere la candidatura dei cinque membri del C.d.A,. concordati con le segretarie di PD, NCD e Forza Italia, che poi sarebbero risultati eletti.
L'accordo. Era stato raggiunto nella tarda serata di lunedì e comprendeva anche la Lega. Alcuni organi di informazione martedì mattina ne avevano anticipato i termini. Nuovo presidente di Uniacque, Paolo Franco, vice segretario di Forza Italia; amministratore delegato Mario Tomasoni, manager di A2A indicato dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori (PD); presidente dell'ATO ( Ambito Territoriale Ottimale) Giovanni Malanchini, leghista e sindaco di Spirano, L'NCD, infine, avrebbe indicato il nome del presidente del CISC (Comitato di Indirizzo Strategico e di Controllo). L'intesa era arrivata nonostante le riserve alcuni importanti esponenti politici e amministratori. Giorgio Gori, ad esempio, avrebbe preferito al forzista Paolo Franco la riconferma di un altro forzista, il presidente uscente GianniD’Aloia.
Il colpo di scena. Prima dell’inizio dell’assemblea che doveva votare la presidenza dell’ATO, prevista per le 16:30, la Lega, si è “sfilata” e riunendosi in sale separate ha fatto saltare l’accordo, ponendo alcuni veti sui candidati. Uno strappo inatteso che tuttavia non ha prodotto risultati rilevanti, perché tutte le altre componenti, compreso il Comitato “Acqua bene comune”, hanno confermato le scelte precedentemente stabilite. La Lega è quindi rimasta esclusa dalle nomine. In assemblea è intervenuto il leghista Presidente della Provincia, Ettore Pirovano, presentando tre nomi alternativi a quelli concordati: Mario Foti, presidente uscente di Bergamo Infrastrutture, Elena Stucchi e Antonio Pezzotta, amministratore delegato uscente, contro il quale il Comitato “Acqua bene comune” si era battuto duramente nelle ultime assemblee e sul cui nome all’interno dello stesso PD si era creata una spaccatura.
Il voto. Il risultato delle votazioni è stato nettamente a favore delle proposte congiunte di PD, FI, NCD e Comitato. Sono stati così designati i candidati:
- Presidente ATO: Alberto Mazzoleni, sindaco di Taleggio e Presidente della Comunità Montana Valle Brembana, area NCD.
- Presidente Uniacque: Paolo Franco, vicesegretario di Forza Italia.
- Membri del C.d. A di Uniacque, tutti espressione del PD: Giambattista Pesenti, già sindaco di Gaverina; Caterina Lorenzi, già consulente durante la "gestione Longaretti" di Uniacque, la cui nomina è stata contestata dalla Lega che ha sventolato un foglio con le consulenze pagatele in passato di 680mila euro; Valentina Vavassori, avvocato, indicata dal comune di Dalmine, e Mario Tomasoni, nominato Amministratore delegato.
- Presidente del CISC (Comitato di Indirizzo Strategico e di Controllo) è stato nominato Giampietro Boieri, già sindaco di Isso e in quota a “Fratelli d’Italia”.
Uniacque ha dunque cambiato colore oltre che i dirigenti. Il PD ha fatto il pieno ed è riuscito a collocare nel Consiglio di amministrazione quattro componenti su cinque. Una prova generale per l’ancora più importante partita che si giocherà a settembre sulla nuova Provincia.
L’assemblea si è chiusa nella notte con il presidente uscente, l'avvocato Gianni D’Aloia, a gestire minuziosamente ogni aspetto formale dell’assemblea al fine di evitare ulteriori strascichi polemici. Al termine molti sindaci, che avevano votato secondo le indicazioni dei rispettivi partiti, hanno comunque criticato le scelte delle segreterie, non completamente condivise.