Première Classe in centro città Una boutique della moda giovane
Il nome rimanda a un viaggio diretto alla città dell'amore ed è proprio lì che tutto ha avuto inizio: è la storia del negozio di abbigliamento Première Classe. «Ero a Parigi col mio compagno e lì, in una traversa degli Champs-Élysées, abbiamo entrambi notato l'insegna di una vecchia farmacia: c'era scritto 1ère – inizia così l'intervista a Paola Kolaj, titolare della boutique in via Sant'Alessandro 20 a Bergamo – nell'aria c'era già il sogno di aprire e gestire un negozio che mi rispecchiasse, così, continuando a fantasticare su nomi e vetrine, è venuto fuori il titolo Première Classe».
Inaugurato a marzo 2010, quando la giovane imprenditrice aveva solo 22 anni, questi 40 mqtri quadrati di stile sono cambiati dal primo giorno a oggi, evolvendosi nella moda e nei brand in base a un percorso di crescita personale di Paola, che è sempre rimasta fedele a una sua filosofia: «Interpretare le donne per capirne il carattere, riuscire a creare look diversi per ognuna e per qualsiasi occasione, cercando magari di sconfinare oltre la loro zona di sicurezza personale – continua -. Per esempio, ci sono quarantenni abituate a indossare sempre tubino e camicia per lavoro, che non riescono a immaginarsi con indosso un paio di jeans. Il jeans può essere un capo molto femminile, se si sa come portarlo. Lo stesso vale al contrario: magari ci sono mamme che guardano più alla comodità di un outfit che alla sua resa finale. Non c'è niente di più sbagliato! Anche un abitino può essere portabilissimo nella vita di tutti i giorni». E lei lo sa bene, visto che è mamma di una bimba di 3 anni: «La maternità mi ha tenuta lontana da qui per qualche tempo, ma anche a distanza me ne sono sempre occupata, facendo da buyer, allestendo le vetrine, viaggiando molto alla ricerca di novità».
Sono tante le città europee che ha visitato in questi anni, tante le fiere e i designer incrociati lungo il suo tragitto. «Amo gli atelier che hanno una grande tradizione alle spalle e tanto da insegnare – precisa – ma anche il web è una fonte inesauribile d'ispirazione, perché i talenti in erba e le start-up magari non hanno capitale a sufficienza da investire in stand o in pubblicità, così utilizzano internet e i social per farsi conoscere». Alternando grandi nomi del panorama internazionale, artigiani locali e giovani promesse del fashionbiz, questa energica 28enne ha costruito l'identità del suo showroom, proponendo un ventaglio di scelta in grado di soddisfare le esigenze di clienti che hanno dai 15 ai 60 anni.
«Sono l'unica in città a tenere gli stivali americani Frye – spiega Paola – ma espongo anche il marchio bergamasco Studswar. Avevo anche Twenty8Twelve, il marchio fondato dall'attrice Sienna Miller, ma purtroppo ha smesso di distribuire in Italia; ora propongo le collezioni Haikure, frutto creativo di un'azienda italiana che produce jeans e pantaloni utilizzando solo tessuti naturali, senza alcun componente chimico». In bella mostra sugli stand e sugli scaffali c'è il risultato di una minuziosa ricerca che non conosce sosta: i total look Rame, che suggeriscono un abbigliamento basico di qualità con dettagli che fanno la differenza, le borse bolognesi firmate numero 10, la linea di shoulder bag pensata come omaggio alla pop art anni Cinquanta di Steve J.Key, i capi 5 preview (sebbene la stilista sia svedese, l'azienda affida la produzione al made in Italy), la capsule collection di scarpe Puma realizzate in collaborazione con Alexander McQueen e le forme avveniristiche di D-Kola, sognate e realizzate dalla giovane stilista Dorina Kolaj, sorella di Paola.
«Io e mia sorella siamo nate e cresciute con la passione in comune per la moda - ricorda la proprietaria di Première Classe – ma mentre il suo stile è ben connotato, con linee quasi architettoniche e tanta sperimentazione di tessuti e cuciture, io racconto la moda a modo mio, senza disegnare, ma facendo da stylist a chi decide di affidare a me la sua immagine». Non capita di rado infatti che Paola raggiunga le sue clienti più affezionate direttamente a casa, proprio di fronte all'armadio, per studiare con loro outfit grintosi e contemporanei. Le quattro vetrine che anticipano il suo stile in galleria non sono che un assaggio di quello che effettivamente si trova una volta varcata la soglia d'ingresso: «Mi piace pensare di riuscire a stupire le persone – confessa, svelando così la sua anima da cool hunter – constatare che c'è chi entra senza aspettarsi di poter indossare questi abiti per poi scoprire che oltre a poterli portare divinamente, esprimono anche un lato inesplorato della loro personalità. È per questo che curo tantissimo le vetrine, stravolgendo ogni settimana l'allestimento e mixandolo a temi d'arte».
Da cinque anni è possibile sbirciare tra le proposte Première Classe anche online, mentre da due è scaricabile l'app, per fare shopping con un semplice touch: «Faccio spedizioni in tutto il mondo – conclude – ho appena mandato delle calze House of Holland (le preferire da Rihanna e dalle sorelle Kardashian) a New York e una borsa numero 10 a Washington. Perché la moda non deve avere confini».