Il presepe vivente di Fiumenero (danno una mano anche i migranti)
Rappresenta un ritorno a fine Ottocento o ai primi del Novecento il presepio vivente che gli “Amici del Presepio“ di Valbondione allestiscono da ben nove anni, per lo più nell’antica contrada di Fiumenero. Nel senso che le oltre 180 comparse che lo realizzano vestono costumi di quel tempo, svolgono attività utilizzando attrezzature e mezzi di allora e sono ambientate in androni, cucine, porticati delle antiche case della contrada che sono rimasti, nonostante le ristrutturazioni, più o meno quelli di una volta. Un presepio che esprime i valori, semplici e genuini, che in passato erano vissuti dalla popolazione nel periodo natalizio e che, nonostante oggi le situazioni socio–economiche siano cambiate, rimangono pur sempre validi e di grande attualità. «Valori – sottolineano gli Amici del Presepio – che indicano un cammino all’insegna della pace, della fraternità, della tolleranza, dell’accoglienza, dell’aiuto al prossimo bisognoso: così come il Bambino Gesù nella mangiatoia, con quelle sue piccole braccia aperte sul mondo, indica a tutti gli uomini». Il presepio vivente sarà visitabile, con entrata libera, lunedì 28 e martedì 29 dicembre dalle 20.30 alle 23 e domenica, 3 gennaio, dalle 15 alle 18. Per chi giungerà a Fiumenero da Lizzola o seguendo la provinciale Bergamo–Valbondione, saranno a disposizione parcheggi gratuiti, mentre il percorso da seguire per la visita alle stazioni del presepe sarà opportunamente indicato.
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Bellezze sconosciute della borgata di Fiumenero. Il Presepe vivente consente anche di conoscere le bellezze nascoste di questa antica contrada di Valbondione (che fu anche comune, col nome di “Dieci Denari”) posta alla confluenza del torrente Fiumenero e il fiume Serio e alle pendici del Pizzo Ceppo, che sovrasta la valle che porta al Pizzo del Diavolo o al Rifugio Brunone. Si tratta di un tipico borgo alpino le cui antiche e nobili dimore di pietra, con i loro ampi porticati, le stanze a volta, le finestre protette da artistiche inferriate, sono raccolte intorno alla settecentesca chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Antonio Abate. Case separate da viuzze che ora scendono verso il fiume Serio le cui limpide acque accompagnano la vita di ogni giorno, ora salgono verso le montagne, ammantate di boschi, che consentono appaganti escursioni nella natura. Una contrada che si ammira solamente entrandovi e che non è dato conoscere a chi la attraversa velocemente in auto. Il presepio viene allestito, come sempre, in collaborazione con le parrocchie di Lizzola, di Bondione e di Fiumenero e comporta la collaborazione di tutto il paese di Valbondione.
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Le stazioni rappresentate. Per organizzare l’evento tutti, indistintamente, si danno da fare. Chi predispone i costumi di fine Ottocento, che esplora i cassettoni o i solai alla ricerca di oggetti o attrezzi di lavoro di un tempo, chi mette a disposizione le proprie abitazioni, chi prepara le comparse. E tutto questo serve a creare amicizia e spirito di collaborazione. Quest’anno il Presepe di Fiumenero ha anche un valore aggiunto: per predisporlo hanno collaborato anche alcuni migranti ospiti del Paese. Le comparse del presepe rappresentano un po’ tutti i mestieri e le attività che si svolgevano a Valbondione e in alta valle Seriana a fine Ottocento: ecco i falegnami, i boscaioli, i carbonai, i fabbricatori di cera, gli arrotini, i fabbri, le donne intente a fare bucato e a stirare i panni, i pastori, l’oste, i contadini, i casari, i carbonai, la cucina di un tempo e altro ancora.
La novità di questo presepe è la ricostruzione di una stalla, scaldata dalla presenza degli animali, dove le persone soggiornavano d’inverno. Luogo dove si cenava, si recitava il Rosario e dove gli anziani raccontavano storie ai ragazzi. Si tratta, quindi, in particolare per le nuove generazioni, di un modo accattivante per conoscere le proprie radici nel contesto di una originale rappresentazione scenica. L’itinerario del Presepio Vivente porta, naturalmente, alla stalla dove nasce il Redentore. La Sacra Famiglia quest’anno sarà rappresentata da due coppie che si alterneranno nel ruolo: Silvia Villa e Silvano Galizzi con la piccola Elisabetta e Vera Pedrana con Daniele Simoncelli, genitori del piccolo Edoardo. Il 3 gennaio , con l’arrivo dei Re Magi accompagnati dalla musica del baghèt, l’antica cornamusa bergamasca, la rappresentazione scenica.