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Notizie su Bergamo e provincia (4-9 gennaio 2016)

Notizie su Bergamo e provincia (4-9 gennaio 2016)
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9 GENNAIO

 

1 - Comune e Provincia annunciano lo stanziamento di 14 milioni da Roma per la fermata al Papa Giovanni e il collegamento ferroviario Orio-Bergamo

In una conferenza stampa indetta e tenutasi la mattina di sabato 9 gennaio a Palazzo Frizzoni, Il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Matteo Rossi e i parlamentari bergamaschi hanno annunciato che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha reso disponibili 14 milioni di euro per la realizzazione di due progetti ferroviari che la città di Bergamo attende da tempo. 6 milioni sono infatti destinati alla realizzazione al compimento della fermata ferroviaria all'ospedale Papa Giovanni, mentre altri 8 sono stati stanziati per il progetto esecutivo inerente al collegamento ferroviario tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio. Il sindaco Gori, commentando la buona notizia, ha dichiarato: «Dopo tanti anni, finalmente siamo di fronte ad una svolta. Per le infrastrutture del nostro territorio il 2016 può davvero rappresentare “la volta buona”, e questo grazie al lavoro di squadra delle rappresentanze istituzionali del Partito Democratico - al Governo, in Parlamento e sul territorio - oltre che al contributo della Regione». Circa la fermata all'ospedale, in primavera avrà luogo il prossimo aggiornamento del Contratto di Programma di RFI/MIT, nel quale si prevedranno ulteriori novità e finanziamenti per la realizzazione dell’opera.

2 - Pezzoni, nuova denuncia dei Salesiani per il caso della falsa laurea

Il Centro Salesiano Don Bosco di Treviglio ha presentato una seconda denuncia nei confronti di Beppe Pezzoni, ex sindaco del Comune della Bassa dimessosi a dicembre dopo essere stato travolto nella seconda metà del 2015 dallo scandalo sulla falsa laurea. La notizia è venuta a galla da una nota ufficiale diramata in questi giorni dall’Istituto Salesiano, dalla quale emerge che il 4 novembre scorso i legali dell’Ispettoria Salesiana Lombardo Emiliana, come riporta Bergamonews, hanno depositato un ulteriore atto di denuncia-querela per truffa aggravata, falsità materiale e ideologica in atto pubblico e abusivo esercizio della professione. Una ulteriore presa di distanze da chi, dal 2001, avrebbe esercitato senza titoli l’attività di docente e, successivamente, dal 2009 quella di preside laico, il primo della storia del Centro Salesiano di Don Bosco.

3 - La discendente del fondatore di Crespi d'Adda attacca il Comune per aver bloccato la trattativa con Percassi

Maria Grazia Crespi Asquer di Flumini, classe 1928, è la diretta pronipote del fondatore del villaggio operaio di Crespi d'Adda, in questi giorni al centro delle cronache orobiche dopo che la trattativa tra il Comune di Capriate (nel cui territorio si trova il villaggio) e la business company Percassi, che avrebbe voluto rendere l'area un centro operativo dell'azienda in cambio di denaro e opere di restauro e manutenzione, ha ricevuto un duro stop in seguito alle richieste, ritenute eccessive da parte di Percassi, del Comune. E le parole dell'erede del fondatore del villaggio operaio sono di dura critica al Comune di Capriate. La donna dice di «seguire con angoscia» la vicenda, perché «temo che tutto possa scomparire». Fu proprio lei a ricevere, qualche anno fa, la visita di Antonio Percassi, quando il rilancio di Crespi era solo un'idea: «È venuto a trovarmi qualche anno fa. Mi aspettavo un milionario pieno di sé, invece era stata una visita molto piacevole: mi ha fatto molte domande sulla storia del villaggio, si è offerto di acquistare i cimeli di famiglia per il museo che intendeva aprire, e anche di restaurare il mausoleo». I suoi pensieri, riportati dal Corriere della Sera Bergamo, sono racchiusi in una lettera pubblica da lei scritta e intitolata Un affascinante sogno infranto per incoscienza. Nella missiva la donna ricorda le vicende che hanno portato la sua famiglia a vendere le proprietà, la chiusura dello stabilimento nel 2003 e il successivo «degrado incontenibile» con la «grandiosa fabbrica oggetto di predazione e devastazione di ladri e manigoldi vari», per poi parlare dell’arrivo di Percassi come della «realizzazione di un sogno». E per la rottura delle trattative accusa il sindaco Valeria Radaelli: «Non contenta dei 14 milioni già concordati quali oneri di urbanizzazione, avrebbe di continuo giocato al rialzo della posta in gioco con ingordigia insaziabile, mettendo in atto una campagna ostruzionistica di pastoie burocratiche. Un autentico disastro. Vorremmo che il Comune chiarisse in modo onesto ed esauriente l’accaduto e che le autorità non distogliessero la loro attenzione da un fatto dalle conseguenze tanto gravi: la consegna alla disintegrazione di una testimonianza primaria di progresso e civiltà».

L'appello è già stato raccolto dal presidente della Provincia Matteo Rossi, che nei giorni scorsi, appena tornato al lavoro dopo la pausa invernale, si è proposto come mediatore tra il sindaco e Percassi. Ma il primo cittadino di Capriate ha voluto replicare all'anziana erede: «Rispetto la storia e l’età della signora, ma credo che parli senza conoscere ciò che è successo in questi mesi. Vedo anche come sia facile comperare l’appoggio delle persone finanziando i loro progetti. Noi non agiamo in un certo modo per guadagnare di più ma per fare gli interessi dei cittadini. E per questo stiamo subendo una vera campagna denigratoria. Io stessa ho sempre lavorato senza cercare di farmi mai intimidire dalle persone più potenti. Ma bisogna spiegare bene come stanno le cose, e per questo convocherò un’assemblea pubblica per fare chiarezza».

4 - Bossetti ha scritto una lettera per la famiglia Gambirasio, ma sarà consegnata solo a fine processo

Massimo Bossetti, l'uomo imputato nel processo sull'assassinio di Yara Gambirasio, ha scritto una lettera ai genitori della tredicenne brutalmente uccisa la notte del 26 novembre 2010. Lo ha reso noto il legale del carpentiere di Mapello, Claudio Salvagni, che ha precisato come la missiva sia stata scritta dall'imputato a luglio e consegnata i legali in una busta chiusa. La raccomandazione di Bossetti al momento della consegna è stata quella di non dare la lettera a Maura e Fulvio Gambirasio fino alla fine del procedimento in corso. «È un pensiero per Yara, per la mamma e il papà. Deve essere consegnata solo quando il processo sarà finito. Non voglio venga strumentalizzata, che si pensi che io cerco benevolenza», ha detto Bossetti ai suoi avvocati difensori quando ha dato loro la lettera. La notizia è stata resa nota l'8 gennaio, dopo un'udienza del processo veramente tesa. Il presidente della Corte d'Assise Antonella Certoja s'è infatti vista costretta a sospendere l'udienza e a rimandarla al 15 gennaio dopo i duri scontri verbali che sono andati in scena prima tra il pm Letizia Ruggeri e il legale di Bossetti Claudio Salvagni, e poi tra Paolo Camporini, anche lui legale di Bossetti, e l'avvocato della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo. Al centro della diatriba i titoli di studio vantati dal consulente della difesa che ha parlato davanti alla Corte, Ezio Denti, titoli messi in dubbio dal pm.

5 - La Provincia risponde alla proposta di Gori: targhe alterne dopo 30 giorni di valori oltre i limiti

In seguito all'emergenza smog che c'è stata a Bergamo (e in tutto il Nord Italia) negli ultimi giorni del 2015, il sindaco Giorgio Gori aveva avanzato una proposta a tutti i Comuni dell'hinterland orobico: targhe alterne dopo 20 giorni di Pm10 oltre i livelli di guardia indicati dalle normative comunitarie. Alla proposta del primo cittadino ha risposto, l'8 gennaio, la Provincia, con una controproposta che si struttura in un piano d'azione composta da tre passaggi con interventi in capo ai vari enti e alle varie istituzioni che si inaspriscono al peggiorarsi dei livelli di smog. Una bozza di provvedimento, già messo nero su bianco e che aggiunge diversi punti alla proposta già avanzata da Gori. Nella bozza si legge che al superamento del limite del Pm10 per 7 giorni consecutivi si provvederà a disporre la riduzione della temperatura edifici pubblici da 20°C a 19°C con l’orario di funzionamento degli impianti da 14 a 12 ore, il divieto circolazione dei veicoli Euro 3 diesel civili e, per gli Euro 0 benzina e Euro 0/1/2 diesel, l’estensione del blocco anche al sabato e alla domenica e corse gratuite sui bus per i genitori che accompagnano a scuola i figli under 11 (primo passaggio). Oltre i 20 giorni, il divieto di circolazione degli Euro 3 diesel e l’estensione al sabato e alla domenica degli Euro 0 e 1 interesserà anche strade provinciali all’interno dell’area critica, con obbligo di riduzione della velocità di 20 chilometri orari rispetto al limite e targhe alterne dove opportuno. La temperatura massima di 19°C all’interno di edifici pubblici resterà, ma sarà ampliata anche ai privati, con riduzione del funzionamento a 12 ore, a cui si aggiungerà per Atb l’introduzione del biglietto a corsa singola valido tutto il giorno (secondo passaggio). Infine ecco il terzo passaggio, in aggiunta alla proposta di Gori: dopo i 30 giorni di allarme, partirà lo stop alla circolazione dei mezzi comunali Euro 0,1,2,3 diesel e Euro 0 benzina, resteranno le limitazioni alla circolazione dei veicoli Euro 3 diesel, Euro 0 benzina e Euro 0/1/2 diesel, la riduzione delle velocità e le targhe alterne dove opportuno con applicazione anche nell’area critica. Chi resterà a piedi potrà approfittare del biglietto unico Atb, che provvederà a utilizzare tutti i mezzi ad alimentazione alternativa fino a esaurimento. Il documento sarà discusso alla prossima riunione del gruppo tecnico del coordinamento dei sindaci.

6 - Rotatoria all'uscita della A4, si cerca una soluzione

Qualche settimana fa, il sindaco Giorgio Gori e il numero uno della Provincia Matteo Rossi hanno preso carta e penna per scrivere ad Autostrade per l'Italia e al ministero delle Infrastrutture per chiedere una soluzione circa l'insostenibile gestione urbana della rotatoria posizionata davanti al casello dell'autostrada A4 di Bergamo. Dopo anni di silenzio, dunque, è stato riaperto il dialogo. Come spiega L'Eco di Bergamo, i quattro enti si sono dati appuntamento a fine mese per individuare la soluzione più adatta per ripristinare la sicurezza e la fluidità di un’infrastruttura centrale per la viabilità orobica. In questo lasso di tempo, Via Tasso effettuerà uno studio sui flussi in entrata e in uscita dal casello, ma anche sulle destinazioni di chi si trova a «circumnavigare» la grande e troppo spesso imbottigliata rotatoria. L'obiettivo è riuscire a individuare una soluzione adeguata al problema, sia in termini concreti che economici. Intanto un primo dato sul flusso del traffico giornaliero nella rotatoria parla di 70mila veicoli quotidiani.

7 - Maroni lunedì a San Pellegrino per parlare del rilancio turistico della Val Brembana

Lunedì 11 gennaio il governatore lombardo Roberto Maroni sarà a San Pellegrino Terme per presentare l'atto integrativo all'accordo di programma di San Pellegrino Terme teso ad avviare il rilancio turistico della Val Brembana. All'incontro saranno presenti anche l’assessore all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte e il Sottosegretario alla presidenza con delega ai rapporti con il Consiglio regionale, alle politiche per la Montagna e alla Macroregione Alpina (EUSALP) Ugo Parolo.

8 - Bruno Buelli, 73enne di Sarnico, è morto in Liguria travolto da un escavatore

Bruno Buelli, 73enne in pensione originario di Sarnico ma residente a Paratico (Bs), è morto la mattina dell'8 gennaio in Liguria, precisamente nella frazione Castiglione a Ciaixe di Camporosso, in provincia di Imperia, dove il pensionato si trovava per trascorrere un periodo di vacanza nella sua seconda casa. L'uomo è morto dopo essere stato travolto dall'escavatore che stava manovrando per dei lavori nell'uliveto di sua proprietà. Purtroppo i soccorsi giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare la morte di Buelli.

9 - Provincia, possibile rottura dell'alleanza Pd-Forza Italia

Il Corriere della Sera Bergamo rivela che Forza Italia starebbe seriamente pensando di porre fine al patto con il Partito Democratico che, fino ad ora, ha permesso a Matteo Rossi di governare la Provincia bergamasca. In casa azzurra si pensa già a una scadenza precisa, ovvero le elezioni comunali di giugno. Forza italia si sente forte anche da sola in alcuni paesi, sta per accordarsi con i leghisti a Chiuduno e Costa Volpino, ma in altre realtà è spesso rinfacciata agli azzurri l’alleanza con il Pd nella maggioranza dell’amministrazione provinciale. Un macigno che sbarra la strada all’accordo elettorale e che ora Forza Italia starebbe pensando di rimuovere. La giustificazione ufficiale sarebbe la seguente: l’alleanza è stata fatta per realizzare progetti come le varianti di Zogno e Cisano o il piano per il trasporto pubblico locale. Realizzati i progetti, ci sono sempre meno ragioni per stare con il Pd. In più ci si è messa la recente presidenza della Provincia assunta da Jonathan Lobati durante l’assenza di Matteo Rossi, che proprio non è andata giù a Paolo Franco, candidato unico all’imminente congresso per eleggere il coordinatore provinciale del partito. Nonostante ciò, Franco rimane cauto: «Non posso dire in questo momento che staccheremo la spina alla Provincia: preferisco aspettare di essere eletto coordinatore e discuterne al congresso. In fondo, su tre consiglieri della nostra area l’unico vero iscritto è Lobati, gli altri vengono da liste civiche. Ma è vero che dobbiamo ascoltare i nostri elettori e seguire le loro indicazioni. Per questo già da ora dico che al rinnovo della maggioranza, in settembre, staremo con la Lega».

10 - Unibg, è scontro tra Rsu e rettore

All'Università degli Studi di Bergamo si è arrivati al duro faccia a faccia (almeno attraverso comunicati stampa) tra Rsu e il rettore Remo Morzenti Pellegrini, scontro che va avanti già da diverso tempo e che all'inizio del mandato di Morzenti Pellegrini ha portato anche al primo storico sciopero del personale amministrativo dell'Unibg. Il sindacato dell'ateneo, in una nota, scrive: «Il rettore dice di essere venuto incontro ad alcune richieste del personale approvando in Consiglio di Amministrazione uno stanziamento di 105mila euro. Si tratta di poco più della metà dei soldi da lui promessi negli incontri che hanno fatto seguito allo sciopero del 10 novembre. Lo stesso Consiglio di Amministrazione rimanda lo stanziamento di fondi stabili a "non appena verranno meno i vincoli normativi". Non comprendiamo la scelta del rettore di tornare indietro sulla parola data al tavolo di contrattazione negli incontri di novembre e di dicembre. Per questo la vertenza è tutt’altro che conclusa. Lo stato di agitazione non è ritirato. Il rettore si era impegnato a sostenere e fare approvare in Consiglio di Amministrazione l’integrazione del fondo per 160mila euro, di cui la metà su risorse stabili. Le Rsu avevano valutato positivamente la proposta che avrebbe permesso di fare i famosi scatti economici che il personale attende da 5 anni. A fronte di questo impegno il Rettore ci aveva chiesto di sospendere lo stato di agitazione». Pronta la risposta del rettore, che ha dichiarato di prendere atto, ma anche di essere rimasto «esterrefatto» dalle parole del sindacato: «Cominciamo col dire che per l’amministrazione non c’è alcuna vertenza in corso - spiega Remo Morzenti Pellegrini -. Il Consiglio di amministrazione, non il rettore, è venuto incontro ad alcune delle richieste emerse nelle sedute di contrattazione, ma ha deliberato, in coerenza con le norme e il parere richiesto al collegio dei revisori dei conti che vigila sulla legittimità degli atti assunti dall’Università. Solo per il senso di responsabilità dell’amministrazione nei confronti del personale, in accordo coi revisori dei conti, è stato possibile prevedere un aumento, seppur variabile, per un importo di 105mila euro, un incremento, tendo a sottolineare del 50 percento del fondo del 2014». Nessuna contrattazione insomma, prosegue il rettore, perché «il sindacato si è limitato a ribadire una richiesta che è contraria alle norme vigenti: ha pervicacemente richiesto un finanziamento stabile del fondo. Stupefacente che la parte sindacale assuma ora una posizione di rottura con chi decide responsabilmente di erogare risorse aggiuntive peraltro in un momento di difficoltà, riconoscendo l’indiscutibile apporto del personale all’ateneo. In altre realtà si protesta per i licenziamenti, qui si annuncia una rottura mentre l’amministrazione decide di dare soldi in più. Peraltro mistificando i fati. Per quanto riguarda me e il Cda la questione si è chiusa con la riunione del 22 dicembre scorso».

 

8 GENNAIO

 

1 - Processo a Bossetti, prima udienza del 2016 incandescente. Scontro sulla laurea del consulente Ezio Denti e udienza sospesa

Venerdì 8 gennaio, al Tribunale di Bergamo, è ripreso il processo nei confronti di Massimo Bossetti, l'uomo accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio. Davanti alla Corte d'Assise si è presentato Ezio Denti, criminologo investigativo che fa parte dei consulenti della difesa. L'obiettivo dei legali di Bossetti era smontare la ricostruzione degli inquirenti riguardante il presunto passaggio ripetuto del furgoncino di Massimo Bossetti attorno al centro sportivo di Brembate Sopra la sera del 26 novembre 2010, quando Yara sparì. Ma il giudice Antonella Bertoja si è vista costretta a sospendere l'udienza dopo un duro scontro verbale tra il pm Letizia Ruggieri, l'avvocato della difesa Claudio Savagni e il legale della famiglia Gambirasio, Pelillo. Al centro della discussione la laurea di Denti: l'uomo infatti si è presentato dicendo di avere una laurea in Ingegneria e due specializzazioni, in balistica forense e ricostruzione e analisi della scena dei crimine. Ha poi contestato le modalità con cui gli investigatori hanno proceduto alla scelta delle immagini delle telecamere di sorveglianza che avrebbero ripreso il furgone di Bossetti a Brembate di Sopra il 26 novembre 2010. Secondo Denti c’è stata un’errata modalità nell’acquisizione delle immagini e le tre telecamere interessate non erano sincronizzate tra loro. Il criminologo ha sostenuto che non sono state rispettate le procedure descritte sul sito dei carabinieri per questo tipo di azioni. Denti ha anche messo in dubbio l’attività investigativa svolta dai carabinieri sulla base della quale è stato scremato il numero di furgoni simili a quello di Bossetti.

La scontro ha avuto inizio quando ha preso la parola il pm Ruggeri, che ha chiesto conto a Denti dei suoi titoli di studio. Il criminologo ha risposto che la laurea è triennale e l’ha conseguita a Friburgo (quella in Svizzera, non in Germania), mentre in Italia ha conseguito solo un diploma di ragioniere. Il pm ha allora replicato che a Friburgo con c’è l’Università di Ingegneria, ma soltanto un Istituto tecnico. Salvagni, a questo punto, è intervenuto, sbottando: «Ma è un processo al consulente o a Bossetti? Si stanno spendendo soldi dei contribuenti per fare indagini sui nostri consulenti. A parte che per svolgere il lavoro di consulente non è necessaria una laurea, questa è un’aggressione incredibile. La difesa non ha i soldi infiniti della procure». Quando la situazione pareva essere tornata sotto controllo, è scoppiato un nuovo diverbio tra Salvagni e l'avvocato Pelillo, rappresentante della famiglia Gambirasio. A questo punto il giudice Bertoja, presidente della Corte, ha ritenuto che fosse meglio sospendere l'udienza.

2 - Bergamo, sequestrato furgone con a bordo 100 kg di gamberetti non etichettati. Denunciati due cinesi

La mattina di giovedì 7 gennaio, in via Quarenghi a Bergamo, la Polizia Locale ha posto sotto sequestro circa 100 chilogrammi tra gamberi e mazzancolle, tenuti in confezioni senza etichettatura, senza documenti di trasporto e senza scadenza a bordo di un furgone alla guida del quale vi era un cittadino cinese di 36 anni residente in provincia di Pordenone. Tutta la merce è stata subito posta sotto sequestro, mentre il conducente e il legale rappresentante della società, cioè un altro cittadino cinese di 39 anni e residente a Padova, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di cattiva conservazioni di alimenti.

3 - Intervista de L'Eco all'ex procuratore capo di Bergamo Dettori, ora in pensione: «La città stia attenta. È ricca, fa gola a molti»

Nell'edizione dell'8 gennaio de L'Eco di Bergamo è stata pubblicata una lunga e interessante intervista all'ex procuratore capo di Bergamo, Francesco Dettori, andato in pensione proprio all'inizio di questo 2016. Nell'intervista, Dettori tocca diversi temi caldi, a partire dal processo a Bossetti: «È un’inchiesta che ha richiesto un’attività investigativa che, per quel che ho potuto valutare, non ha precedenti per la complessità dell’inchiesta stessa e per la ricerca tecnico-scientifica adottata. Ci sono stati momenti di difficoltà durante le indagini, non si finiva mai di analizzare le migliaia di campioni di Dna prelevati. La dottoressa Ruggeri era però convinta del lavoro che faceva e io non potevo che stare dalla sua parte. Non c’è mai stato un momento di dissenso». Viene poi toccata un'altra grande inchiesta, ancora in corso: quella su Ubi Banca. Su questo Dettori resta più vago: «tiamo indagando con estrema cautela, attenzione e allo stesso tempo con rigore, perché Ubi Banca non è un istituto di credito di secondo ordine. Ma siamo tranquilli, non ci sono pressioni». Nessuna pressione anche perché, forse, Dettori ha deciso di restare a vivere a Milano durante il suo mandato: «Per me è stato importante, mi ha lasciato la totale autonomia». Un altro tema caldo è quello della gestione di un'area difficile della Bergamasca, quale è Zingonia: «I recenti omicidi hanno comportato immediatamente un ampliamento dell’attenzione e una risposta repressiva efficace. Sono episodi che fortunatamente non hanno nulla a che vedere col terrorismo internazionale: erano legati a problematiche criminali interne a gruppi contrastanti. E questo, da un certo punto di vista, tranquillizza».

Ma la parte forse più interessante di tutta l'intervista è quella in cui Dettori analizza la possibile presenza mafiosa a Bergamo e nella sua provincia: «Bisogna stare attenti. Ma posso dire che non c’è l’insediamento che si trova in altre province del Nord. Salvo qualche avvisaglia concentrata nella zona di Treviglio, direi che Bergamo è fondamentalmente esente. La presenza di criminali c’è stata e c’è, ma attentamente monitorata. La provincia è ricca e, parliamoci chiaro, fa gola. Bisogna stare attentissimi. Al momento non risulta una criminalità organizzata radicata da anni. Insomma, non incombe». Un ultimo pensiero va poi all'impiego delle forze dell'ordine durante gli eventi sportivi, tema a cui Dettori arriva parlando del basso rapporto tra cittadini e numero di agenti a Bergamo: «La cosa che mi dà estremamente fastidio è che le nostre forze dell’ordine vengano impiegate spesso e volentieri per tutelare l’ordine pubblico in manifestazioni sportive. Non è più possibile un discorso di questo genere. I numeri sono quelli che sono, e se poi le forze dell’ordine sono impegnate in compiti che non sono essenziali… Delle partite di calcio si può fare a meno, del controllo sul territorio no. Però lei lo vada a dire alle tifoserie: le salteranno addosso. Bisogna educare meglio le tifoserie, così da non richiedere la presenza massiva delle forze dell’ordine. Ci vuole,educazione, e-d-u-c-a-z-i-o-n-e. Ma stiamo a scherzare!? Andare a vedere una partita di calcio non deve essere un’occasione per menarsi».

4 - Cinque persone fermate per un traffico di stupefacenti tra Bergamo e Imperia

Cinque persone sono state bloccate durante un'operazione di polizia andata in scena la mattina dell'8 gennaio tra Imperia e Bergamo. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Alessandro Bogliolo, riguardano un traffico di stupefacenti tra Imperia e Bergamo andato in scena tra i mesi di luglio e ottobre del 2015 e hanno portato complessivamente al sequestro di 50 grammi di cocaina e 350 grammi di hashish. Venti le persone complessivamente indagate. Delle cinque misure restrittive, tre sono state eseguite a Imperia, due invece a Bergamo. La droga veniva acquistata nella Bergamasca per essere poi rivenduta il fine settimana nella movida della Riviera ligure di Ponente. Tra i clienti, oltre ad alcuni minorenni, anche imprenditori e persone in vista della zona. Fulcro dell’organizzazione, secondo gli agenti, un disoccupato bergamasco di 48 anni che gestiva le operazioni nonostante fosse già ai domiciliari.

5 - Maltempo in arrivo, il Comune riapre la città anche agli Euro 3

Dopo che le previsioni del tempo hanno certificato una ondata di maltempo su tutta la Bergamasca per il weekend, Palazzo Frizzoni ha deciso di riaprire le strade cittadine anche ai diesel Euro 3. Il "via libera" sarà efficace dalla mattina di sabato 9 gennaio, con la revoca dell'ordinanza di Palazzo Frizzoni che sanciva il divieto di circolazione per queste auto in seguito all'allarme per gli alti livelli di Pm10 rilevati dalle centraline Arpa. Come spiega L'Eco di Bergamo, alla base della decisione della Giunta c'è il fatto che negli ultimi 4 giorni i valori di Pm10 siano rientrati sotto la soglia d’allarme (50 mg per metro cubo) e che le previsioni meteorologiche per il fine settimana parlano dell'arrivo di precipitazioni, che faranno ulteriormente calare i valori di smog.

6 - Romano, in arrivo 200 profughi? Il sindaco Nicoli: «Ribadisco la mia contrarietà»

Da qualche ora circola la notizia che a Romano di Lombardia, in un hotel, potrebbero essere accolti 200 profughi. Una notizia che ha colto di sorpresa tanti nel Comune bergamasco e a cui, come spiega Bergamonews, nemmeno la Prefettura ha dato conferma. Ma tanto è bastato perché la politica locale alzasse le barricate contro l'ipotesi. Il primo a opporsi è Sebastian Nicoli, sindaco di Romano ed esponente del centrosinistra, che si è sempre detto contrario alla modalità di accoglienza senza un’adeguata comunicazione istituzionale. Dopo l'indiscrezione dell'arrivo di 200 profughi, Nicoli ha ribadito la propria posizione: «Se il prefetto confermerà questa cosa, lunedì sera farò una comunicazione formale in cui ribadirò per l’ennesima volta la contrarietà dell’amministrazione a questa modalità di accoglienza. Mi sembra inconcepibile che, come sindaco, non sia informato dalla prefettura in tempi e modi adeguati di quello che avverrà sul territorio romanese. Occorre anche sottolineare che questa operazione, se confermata, vede una struttura alberghiera fare un contratto con la prefettura. Il Comune non c’entra nulla! Anche perché come ho già detto in tutte le sedi possibili noi siamo a favore di un’accoglienza diffusa. Contrarissimi invece a questa forma di accoglienza che, tra l’altro, se fosse confermata, “taglia fuori” l’amministrazione comunale dal poter dire qualunque cosa visto che la prefettura s’interfaccia direttamente ed esclusivamente con una struttura alberghiera privata».

7 - Parcheggio di via Fara, bando pronto, lavori in estate

Forse ci siamo: dopo ben 7 anni dal crollo della parete di contenimento nel cantiere per il parcheggio interrato in via Fara, la Bergamo Parcheggi potrebbe dare il via ai lavori per la realizzazione del parking. Dopo i problemi finanziari della Cavalleri Ottavio di Dalmine, finita in concordato, e quelli anche giudiziari della Locatelli Geometra Gabriele e del suo titolare Pierluca Locatelli, il Corriere della Sera Bergamo spiega che ora la Bergamo Parcheggi deve trasformarsi in stazione appaltante e affidare i lavori al miglior offerente, per un progetto da 16 milioni di euro e circa 400 posti auto interrati. Una gara pubblica non senza raccomandazioni da Palazzo Frizzoni, che si auspica un’aggiudicazione non basata sul massimo ribasso ma sul meccanismo che la legge definisce «offerta economicamente più vantaggiosa»: una combinazione tra il ribasso e una serie di punteggi che diano più garanzie in termini di sicurezza sul cantiere e nell’esecuzione. Il bando di gara sarà pronto al massimo entro 2 mesi e tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate dovrebbero prendere il via i lavori di realizzazione. L’assessore ai Lavori Pubblici Marco Brembilla mette i puntini sulle "i": «Il Comune non deve sborsare un euro in più per quell’opera e non sono più ammessi errori, di nessun tipo. Ce ne sono già stati abbastanza in passato, per i quali bisogna ancora valutare le responsabilità. Ma questo si vedrà più avanti».

8 - Arrestato un 38enne di Suisio che ha aggredito e accoltellato gli zii per avere dei soldi

Nella notte tra martedì 5 e mercoledì 6 gennaio, un 38enne di Suisio ha aggredito e accoltellato i propri zii, rei di avergli dato i soldi che chiedeva. L'accusa nei suoi confronti è di lesioni aggravate dai maltrattamenti in famiglia. La discussione ha avuto luogo in un appartamento vicino al fiume Serio, dove il 38enne, con precedenti per droga e con problemi di alcol, vive insieme a due zii, un uomo di 48 anni e una donna di 53. Rientrato a casa intorno alle 3, probabilmente ubriaco, il 38enne ha chiesto del denaro ai parenti, i quali si sono rifiutati di darglielo. A quel punto l'uomo ha perso la testa: ha aggredito gli zii prima verbalmente, poi con dei pugni e infine con un coltello multiuso. Feriti, i due sono comunque riusciti a chiedere aiuto. Ricoverati al Policlinico di Zingonia, sono stati dimessi la mattina seguente con prognosi di 7 e 10 giorni.

9 - Marocchino inseguito e arrestato: era in possesso di mezzo chilo di droga

Gli agenti della polizia stradale di Treviglio, al termine di un inseguimento, hanno arrestato un immigrato marocchino di 26 anni, che è stato processato per direttissima. Il giudice Federica Gaudino ha convalidato l'arresto e ha disposto nei suoi confronti la misura della custodia cautelare in carcere. Il motivo? Le forze dell'ordine, sulla sua vettura, hanno rinvenuto ben mezzo chilo di hashish in panetti, 20mila euro in contanti, 11 telefoni cellulari e diversi bloc notes dove erano segnati i nomi di alcune persone, secondo gli investigatori suoi clienti. L'arresto è avvenuto il pomeriggio di mercoledì 6 gennaio, a Ciserano, dove una pattuglia della stradale ha cercato di fermare una Toyota Yaris per un controllo. Il conducente non si è però fermato all'alt, ha pigiato il piede sull'acceleratore ed è fuggito, dando così il via all'inseguimento che ha portato al suo arresto e al sequestro della droga.

10 - Bergamasco di 37 anni arrestato per aver molestato dei clienti di un bar e aver aggredito dei Carabinieri

La sera di mercoledì 6 gennaio, a Brembate Sopra, un uomo di 37 anni, in visibile stato di ubriachezza, ha prima infastidito i clienti del locale in cui si trovava, e ha poi aggredito i Carabinieri giunti sul posto per calmare le acque. Portato in caserma, l'uomo ha continuato a sbeffeggiare i militari, spaccando anche una fotocopiatrice. L'uomo, magazziniere nella ditta del padre, ha da tempo problemi con l'alcol e già il 15 dicembre scorso si era reso protagonista di una vicenda simile, quando era finito in un fosso con la sua auto e aveva aggredito gli agenti intervenuti per aiutarlo. Durante il processo per direttissima andato in scena il 7 gennaio, stando a quanto riportato da Il Giorno, l'uomo ha detto: «Chiedo scusa per come mi sono comportato. Ma tengo a precisare che ho iniziato a opporre resistenza solo quando sono stato ammanettato. Non ne capivo il motivo e sono stato colto da uno stato di ansia depressiva». L'arresto è stato convalidato e il giudice ha disposto nei suoi confronti la misura degli arresti domiciliari nella casa del padre, che ha fornito la propria disponibilità ad accoglierlo. Il dibattimento riprenderà il 28 gennaio.

11 - Il Comune di Orio fa la voce grossa con Roma: «Ci devono 3 milioni per la tassa d'imbarco»

Il Comune di Orio al Serio, attraverso il sindaco Alessandro Colletta, ha deciso di reagire davanti all'ennesimo taglio ingiustificato della cosiddetta tassa di imbarco, ufficialmente chiamata “addizionale comunale sui diritti d’imbarco”. La tassa viene pagata da ogni passeggero aereo quando acquista un biglietto, viene versata poi dal gestore aeroportuale al ministero, che destina poi la cifra relativa al territorio. O meglio, così sarebbe come dovrebbero andare le cose. E invece, a eccezione dei primi due anni di vigore della normativa, quando da Roma sono stati rispettati tutti i criteri di erogazione stabiliti, dal 2006 sono iniziati tagli non giustificati. L’ultimo il 7 gennaio, quando l'entrata dovuta al Comune di Orio è passata da 171mila euro (come nel 2014) a meno di 90mila. E Colletta ha deciso di reagire, come spiega sulle pagine virtuali di Bergamonews: «Ci hanno comunicato l’importo, come sempre siamo cornuti e mazziati. Noi abbiamo messo a bilancio 171mila euro e ora dobbiamo trovarne 80mila. Ma il peggio è che abbiamo 3 milioni di euro di arretrati. Abbiamo inviato una diffida al ministero degli Interni, che scarica la colpa su quello dei Trasporti. Noi intanto abbiamo meno soldi di quanti ci spetterebbero. Si tratta di tasse versate dai passeggeri, incassate da Roma a nome del Comune. Come amministrazione mi sento impotente, perché ci scontriamo in continuazione con muri di gomma. Non so che dire, ci prenderanno per sfinimento».

 

7 GENNAIO

 

1 - Taglia le gomme di numerose auto, un denunciato a Clusone

Un raid vandalico è avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 gennaio a Clusone: numerose auto, una trentina, parcheggiate in strada nella zona di piazza della Rocca, via Canepa e via Delle Chiodere sono state trovate con le gomme tagliate. Dopo serrate indagini dei carabinieri ci sarebbe gà una persona denunciata, un trentenne del posto del quale non sono state fornite le generalità. In alcuni casi l’autore del raid, che ha agito tra l'una e le tre di notte, ha forato tutte e quattro le gomme e pure rigato le carrozzerie delle vetture. L’allarme è scattato questa mattina quando i proprietari si sono accorti dei danni alle loro auto fra le quali alcuni Suv ma anche utilitarie di media cilindrata. Per arrivare all'identificazione dell'autore del gesto vandalico sono stati visionati sia i filmati delle telecamere del Comune che quelli di numerosi esercizi commerciali. Sarebbe anche stato recuperato il coltello utilizzato. In giornata i carabinieri della compagnia di Clusone hanno ricevuto almeno 15 denunce e altre segnalazioni. Diversamente da quanto si pensava in un primo momento, il raid di Clusone sarebbe del tutto scollegato dai danneggiamenti a due auto che si sono registrati sempre nella stessa notte in via Torino a Piario.

2 - Percassi mette da parte Crespi, l'architetto spiega

Percassi mette da parte il progetto di spostare a Crespi d’Adda la base centrale del suo gruppo. A comunicarlo è l’architetto Mauro Piantelli, che per l’imprenditore di Clusone ha seguito il progetto di realizzazione del quartier generale dell'azienda nel villaggio operaio: «L’investitore indirizzerà verso altri luoghi la propria sede operativa, con tempi e costi certi, perché ogni operazione ha un equilibrio finanziario oltre il quale il progetto diviene irrealizzabile», si legge in una lettera riportata dal Corriere. Odissea srl, holding del gruppo, era già proprietaria dal 2013 dell’ex-fabbrica, dove appunto progettava di spostare i suoi uffici, con almeno 500 dipendenti. Ma mentre Percassi considera i lavori sul villaggio unicamente come restauro conservativo (scevri, quindi, da oneri) il Comune di Capriate li valuta invece come ristrutturazione, con annessa realizzazione di rotonde, parcheggi e altre opere a suo carico. Scrive Piantelli: «Quando siamo arrivati avremmo anche potuto impiantarci una fabbrica tessile senza un nuovo piano urbanistico: il vincolo monumentale della Soprintendenza per alcuni degli edifici ci è arrivato soltanto nell’ottobre del 2014». L’architetto parla di «contrapposizione solo economica: considerare un restauro conservativo come ristrutturazione non ha alcuna motivazione se non l’ottenimento degli oneri di urbanizzazione. Mentre il governo discute un disegno di legge per favorire la riconversione delle aree industriali dismesse, l’amministrazione gestisce il progetto come una qualsiasi nuova urbanizzazione di area non edificata». La lettera chiude: «C’è un livello sovralocale (governo, Soprintendenza, Unesco, Parco dell’Adda) che guarda con entusiasmo questo progetto, ed un livello locale che mercanteggia. C’è una drammatica distanza tra gli intenti sbandierati nelle pubbliche occasioni e il fare quotidiano». La replica del sindaco di Capriate, Valeria Radaelli, è secca: «Non possono parlare di solo restauro: basta fare una sistemazione interna tra muri e bagni per diventare una ristrutturazione», scrive il Corriere. «Il fatto è che io devo rispondere ai cittadini di Crespi, che mi hanno mandato una lettera con cento firme perché temono di perdere la loro tranquillità. E penso anche ai dipendenti di Percassi: per arrivare a Crespi avrebbero solo una strada con un semaforo e non troverebbero certo parcheggi per 500 persone».

3 - Recuperato il cadavere di un uomo nel lago a Costa Volpino

Il corpo di un uomo è stato individuato e recuperato nel lago d’Iseo a Costa Volpino, in località Bersaglio. Non si conoscono ancora le generalità della vittima e non si esclude l’ipotesi di un suicidio. La segnalazione di un corpo riaffiorato dalle acque è giunta intorno alle 17,30. Per il recupero del cadavere sono intervenuti i vigili del fuoco e il personale medico del 118.

4 - Bergamo, l’utilità delle targhe alterne

Ridurre le polveri sottili porta ad un beneficio netto per la salute dei cittadini, con un calo di ricoveri e casi di sanità. E in questo la soluzione delle targhe alterne non è del tutto inutile. È quanto emerge da uno studio effettuato dall’Ast di Bergamo, condotto negli ultimi 10 anni, dove si evidenzia che dal 2000 a oggi l’aria lombarda è decisamente migliorata: «L’inquinamento si controlla e si riduce se gli interventi vengono attuati su ampia scala: importante è la macro area delle regioni del Nord d’Italia e quindi le iniziative devono essere prese a questo livello». Rispetto alla città orobica, lo studio evidenzia che «non c’è un’emergenza sanitaria legata all’inquinamento, c’è sicuramente uno stato di allerta, di allarme. Nell’occasione è stato evidenziato che se riuscissimo, come accaduto nei giorni scorsi con i provvedimenti presi in città, a ridurre il Pm10 o l’NOx anche solo del 15-20%, avremmo un calo dei ricoveri e della mortalità per problemi cardiovascolari o respiratori».

5 - Epifania sugli sci, gli interventi del 118

Finalmente la neve è arrivata e il giorno dell’Epifania è stato ricco di sciatori sui monti bergamaschi. Se n’è accorto anche il 118, intervenuto molte volte durante la giornata di ieri, mercoledì 6 gennaio, per portare soccorso a chi è caduto sulle piste da sci. Il caso più grave è quello di una donna di 45 anni, infortunatasi a Foppolo: l’elisoccorso l’ha trasportata in codice giallo all’ospedale di Sondrio. Ma non è stato il solo intervento medico della giornata nella località della Valbrembana: altre tre volte si sono dovuti dar da fare i soccorritori. È andata meglio ad un ragazzo di 14 anni, soccorso a Valtorta e trasportato, non in gravi condizioni, all’ospedale di Bergamo.

6 - Dissequestrate Bossetti: la campagna parte da Facebook

“Dissequestrate Massimo”: la petizione on-line parte da Facebook, creata da una donna di Milano che intende raccogliere firme da portare al ministro di giustizia Orlando per chiedere la scarcerazione del carpentiere di Mapello. «Petizione per consentire a Massimo Bossetti l’assegnazione ai domiciliari, a casa propria con braccialetto elettronico, al posto del carcere! Si chiede al ministro di giustizia onorevole Andrea Orlando di verificare perché la Corte ha disatteso la legge in vigore sulla carcerazione preventiva», si legge nel testo della petizione, che ha già raccolto 150 sottoscrizioni. «Fino al terzo grado di giudizio è giusto che Bossetti possa rimanere a casa con la propria famiglia. Come è stato ad esempio per Alberto Stasi. Se non sono disponibili questi braccialetti elettronici, possiamo anche compraglielo noi.  Non conosco personalmente Bossetti, mi batto solo per la giustizia. Tante cose non mi tornano in questa indagine».

7 - Dicembre 2015, prezzi in aumento dello 0,1%

+0,1% rispetto al mese prima, +0,2% rispetto a quelli di un anno fa: sono le stime sugli aumenti dei prezzi registrati nel mese di dicembre a Bergamo. Le note più dolenti arrivano dal settore “Comunicazioni”, con crescite dei costi per servizi postali e apparecchi di telefonia mobile. Aumenti pure nella divisione “Ricreazione, spettacolo e cultura”, con rialzi di apparecchi e accessori per il trattamento dell’informazione, servizi sportivi, narrativa, giornali, riviste e periodici. Cresce anche il costo di pacchetti vacanza nazionali e internazionali. Lieve aumento per “Abbigliamento e calzature”, mentre cala di poco la divisione “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” con diminuzioni di frutta, verdura, cereali, pollame e latticini, mentre vanno in controtendenza pasta, carne suina, oli e grassi e bevande analcoliche. Invariate le divisioni “Bevande alcoliche e tabacchi” e “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili”.

8 - Scanzorosciate, la parrocchia invita: profughi a pranzo con le famiglie

Si chiama “Tavola condivisa” l’iniziativa con cui l’unità pastorale di Scanzorosciate invita, domenica 24 gennaio, le famiglie del paese ad aprire le porte delle proprie case ai profughi, per conoscerli e pranzare assieme. Già diverse persone si sono rese disponibili ad ospitare alcuni migranti, replicando un simile progetto di solidarietà che, a dicembre, ha visto protagoniste 100 famiglie bergamasche. «Crediamo che questo segno sia solo l’inizio di un percorso che possa condurci a uno stile più accogliente, fraterno ed evangelico nella nostra relazione con coloro che arrivano nei “nostri” territori dopo aver abbandonato la loro terra di origine nella speranza di un futuro più umano e dignitoso per le loro vite. Il programma prevede che ogni singola famiglia si rechi in un punto di ritrovo per poter accompagnare alla propria casa due richiedenti asilo con cui condividere il pranzo. Poi è previsto un momento di animazione e preghiera conclusiva», si legge nell’invito.

9 - Lotteria Italia, i biglietti bergamaschi vincenti

Non è stata una lotteria Italia fortunata per la provincia di Bergamo, dove solo 3 premi di bassa fascia, “solo” da 25mila euro, hanno fatto sorridere i comuni del territorio. Ben poco rispetto, ad esempio, ai 5 milioni venduti nella provincia di Verona. A risultare vincenti sono stati i tagliandi L 175753 venduto a Grumello del Monte, Q 098737 venduto a Osio Sopra e M 066640 venduto a Sant’Omobono Terme.  A trionfare è stato anche il biglietto A 104044 venduto a Calolziocorte.

 

5 GENNAIO

 

1 - La Lega all'attacco del piano da 20 milioni per l'accoglienza dei profughi: «È demenziale»

Dopo che il 4 gennaio la prefettura ha reso noto il nuovo bando da 20 milioni di euro per la gestione, nell'arco del 2016, di oltre 1800 migranti presenti sul territorio bergamasco, il 5 gennaio la sezione orobica della Lega ha diffuso un comunicato stampa, firmato dal segretario provinciale Daniele Belotti e dal capogruppo del Caroccio in Consiglio comunale Alberto Ribolla, in cui si attacca pesantemente l'iniziativa: «È demenziale destinare 20 milioni e 240mila euro all’accoglienza di quelli che, per il 90 percento, saranno definiti a tutti gli effetti clandestini. [...] Stiamo davvero assistendo al mondo alla rovescia! Ci sono migliaia di disoccupati e pensionati italiani che faticano ad arrivare alla fine del mese, il Governo continua a tagliare risorse alle Regioni e agli altri enti locali e qui si pensa ancora a destinare soldi che servono solo a far guadagnare le cooperative amiche, un business milionario vergognoso! Mentre in vari stati europei chiudono le frontiere e respingono i clandestini, in Italia non solo questi ultimi vengono accolti a braccia aperte (o meglio, vengono direttamente trasportati con tutti i comodi sulle navi nel mediterraneo, a pochi chilometri dalla coste libiche, neanche fossero traghetti), ma gli vengono anche forniti vitto, alloggio ed assistenza a nostre spese (spese che continuano ad aumentare); addirittura a Milano l’amministrazione rossa Pisapia destina 400 euro per chi accoglie un finto profugo in casa invece di destinare quelle risorse ai poveri milanesi, in continua crescita. Se lo stesso impegno fosse messo nel garantire un lavoro ai nostri giovani, che sempre più sono costretti ad andare all’estero per poter far fruttare le loro professionalità, oppure nell’assistere i nostri disoccupati ed i nostri anziani, il nostro sarebbe senz’altro un Paese migliore».

2 - Nuovo stadio, i residenti del quartiere Conca Fiorita chiedono tutele al Comune

Conca Fiorita è il quartiere di Bergamo nel cui cuore sorge lo stadio Atleti Azzurri d'Italia, quello in cui gioca l'Atalanta e che, se tutto andrà come deve andare, presto diventerà di proprietà proprio della società nerazzurra. I residenti non sono affatto contrari al progetto, purché il Comune ponga dei paletti. Lo racconta il Corriere della Sera Bergamo, che spiega come il primo punto sia il Lazzaretto. Luisa Pecce, consigliere comunale della Lega e residente nella zona dal 1959, spiega: «Le rivolte contro il nuovo stadio non ci sono, rimane però qualche aspetto da chiarire. Il quartiere non vuole essere succube dello stadio. Ci sono aspetti a cui teniamo molto. La mobilità, per esempio. Cosa comporterà la nuova viabilità intorno all’impianto? Ancora non lo sappiamo. Noi vorremmo che venissero mantenuti i parcheggi attuali nelle aree e nelle vie limitrofe allo stadio. E non vogliamo che venga cancellato il mercato, un punto d’incontro per la zona». L’assessore all’Urbanistica Francesco Valesini precisa: «Nei prossimi mesi organizzeremo incontri per spiegare il progetto al quartiere, come abbiamo fatto per gli ex Riuniti». Un’opportunità che il comitato non si lascerà sfuggire e che sfrutterà per portare avanti le proprie posizioni. Tra queste, anche la tutela del Lazzaretto, come spiega la Pecce: «È un monumento del Cinquecento, è tra i lazzaretti meglio conservati in Europa. Non vorremmo che il piano per il nuovo stadio lo nascondesse o lo trasformasse». Altri dubbi dei residenti sono legati alle volumetrie, visto che il progetto prevede che all’interno dello stadio si possano realizzare fino a un massimo di 2mila metri quadri di superficie commerciale: «Questo non significa un piano a cemento zero — dice la Pecce —. Vorremmo capire come verranno realizzati questi 2mila metri quadri di commerciale, consapevoli che se lo stadio diventerà più bello saremo noi i primi a essere contenti».

3 - Gori e la proposta anti-smog agli altri sindaci: dopo 20 giorni di Pm10 oltre i limiti, targhe alterne

Il Corriere della Sera Bergamo, nell'edizione di martedì 5 gennaio, spiega la proposta che il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha intenzione di avanzare agli altri primi cittadini dell'area più interessata dallo smog in tutto l'hinterland orobico: dopo 20 giorni consecutivi di valori del Pm10 oltre il livello di guardia, targhe alterne. La proposta è stata annunciata dallo stesso Gori in seguito alla Giunta: «Sarebbe opportuno studiare misure che entrino automaticamente in vigore in caso di superamento dei limiti per diversi giorni. Per fare un esempio: dopo una settimana di soglia massima oltrepassata, si varerebbe un’ordinanza di limitazione del traffico ai mezzi più inquinanti, e dopo 20 giorni consecutivi ci sarebbero le targhe alterne». Le limitazioni al traffico del 28 e 29 dicembre, invece, vengono ritenute dallo stesso Gori una misura resa necessaria dallo stato d'emergenza che si era creata, non certo una soluzione: «Eravamo sotto le feste e in piena emergenza, abbiamo cercato di coinvolgere i sindaci ma non c’è stato tempo e modo. Per questo bisogna mettere in atto delle misure che siano condivise ma che scattino nello stesso momento ovunque». Anche il vicepresidente della Provincia Jonathan Lobati ammette la limitata utilità delle misure straordinarie: «L’aria è più pulita, ma più per il meteo che per il fatto che siamo stati bravi noi. Per questo servono interventi che vadano oltre l’emergenza». Lunedì prossimo, 11 gennaio, è stata fissata una riunione tra Gori, il sindaco di Seriate (autore di una prima proposta la scorsa settimana), insieme a Provincia, Ats (l’ex Asl), Arpa e Atb. L'intenzione è mettere a punto il protocollo operativo da far scattare nei casi di emergenza, con misure valide per tutti e altre che i singoli Comuni adatteranno alle proprie caratteristiche.

4 - Piscine di Seriate, nuovo malore di gruppo. Ora è allarme

Alle Piscine di Seriate è andato in scena un nuovo malore di gruppo, il terzo degli ultimi mesi. Ad accusare bruciore di gola e tosse sono stati i ragazzi di una squadra di nuoto "ospite" della struttura. Secondo il presidente della Bergamo Swim Team, Daniele Drago, la colpa è del cloro usato, ma dato che da ottobre il numero di casi di malori di gruppo è salito a tre, ora l'allarme è alto. Il sindaco di Seriate, Cristian Vezzoli, prova a rassicurare gli animi: «I valori risultavano nella norma, invito gli utenti a segnalare immediatamente casi simili al gestore». Ciò che si sa per certo è che l'impianto necessita di un importante lavoro di ristrutturazione, attualmente programmato per il 2017 e con un costo di 4 milioni di euro. Ma se la situazione dovesse rimanere preoccupante, non si eslude una chiusura anticipata della struttura già a maggio.

5 - Albano, 55enne di Castelli Calepio morto in un incidente stradale dopo essere stato colto da malore

La mattina del 5 gennaio, lungo via Tonale ad Albano Sant'Alessandro, Battista Grassi, 55enne residente a Castelli Calepio, è stato trovato morto nella sua auto. A ucciderlo un malore che l'ha colto proprio quando l'uomo stava per recarsi al pronto soccorso. Secondo le prime informazioni, la morte risale alle 2.30 di notte. A dare l'allarme è stata la Polizia dei Colli, che ha notato l’auto parcheggiata lungo la corsia di uscita del centro commerciale Bennet.

6 - L'incredibile vicenda della squadra di calcio Valserina: vince ma non viene promossa dalla Figc per un cavillo burocratico

Ha dell'incredibile la vicenda che riguarda i ragazzi del Valserina calcio, categoria allievi (14-16 anni): vincenti sul campo, sconfitti per un regolamento della Figc. I giovani, infatti, si sono conquistati a suon di vittorie e brillanti prestazioni il secondo posto nel girone, che significa promozione alla fase regionale della competizione. Ma nella pratica la promozione salta: ci sono i numeri in classifica, come spiega il Corriere della Sera Bergamo, ma mancano quelli per il regolamento. L’inghippo è una norma in base alla quale la società per andare avanti deve iscrivere alla Figc l’intera «filiera»: pulcini, giovanissimi e allievi. Al Valserina manca la categoria giovanissimi, come spiega il presidente Diego Bonaldi: «Nella nostra valle 4 scuole elementari su 5 sono composte da due pluriclassi, dove sono riuniti gli alunni di prima, seconda e terza. Noi i numeri non ce li abbiamo. Non è giusto che chi si è impegnato, allenato e confrontato ad armi pari con gli avversari debba rinunciare al titolo. Non è possibile penalizzare ragazzi il cui unico difetto è abitare in luoghi con bassa densità di popolazione». Per Bonaldi, «la Federazione avrebbe dovuto essere coerente dall’inizio. Bastava ammettere le squadre “senza filiera” ma escluderle ai fini della classifica». Quello del Valserina non è un caso isolato: nella Bergamasca, su 160 squadre iscritte, 64 hanno partecipato al campionato senza avere i requisiti e almeno un altro paio verrà penalizzato, cioè il Verdello intercomunale e l’Endine Gaiano. Ad essersi preso a cuore la situazione è il segretario provinciale della Lega, Daniele Belotti, che ha scritto una lettera ai dirigenti della Figc, al presidente della Provincia Matteo Rossi e all’assessore regionale allo Sport Antonio Rossi: «Un simile regolamento va a penalizzare la realtà montana che si cerca di salvare», commenta Belotti. A quanto pare, però, non ci sono spazi per deroghe, almeno stando al commento di Giuseppe Baretti, presidente del comitato lombardo della Lega nazionale dilettanti-Figc: «I regolamenti sono fatti per essere rispettati. Lo scorso anno siamo stati tolleranti perché era la prima stagione con la riforma delle fasi provinciali e regionali. Se ora chiudessimo un occhio, ne dovremmo chiudere altri cento e protesterebbe chi è in regola. Il Valserina doveva sapere fin dal principio come stanno le cose e spiegarlo subito ai suoi ragazzi».

7 - Superstrada Bergamo-Treviglio, sul tavolo la proposta di spostamento più a Est dell'ipotetico tracciato

A breve la Provincia convocherà un tavolo tecnico per tornare a discutere del problema della viabilità fra Bergamo e Treviglio, incontro che segue quello avvenuto a inizio dicembre, quando ai Comuni interessati dalla grande infrastruttura era stata presentata la proposta progettuale di declassare la Bergamo-Treviglio da autostrada a superstrada, approvata anche dalla società Autostrade Bergamasche e che permetterebbe di ridurre la grandezza delle carreggiate e, dunque, anche il consumo di suolo. Ora, a quanto pare, ci sarebbe una nuova idea: spostare il tracciato dell'infrastruttura più a Est, mantenendo però i collegamenti a Nord con il casello di Dalmine dell’A4 e a Sud con quello di Treviglio della Brebemi.

8 - Aree di sosta sulla Brebemi: le aziende ci sono, ma si rischia di dover aspettare il 2017

Dopo una lunga attesa, la Brebemi ha finalmente trovato le aziende di ristorazione e quelle petrolifere intenzionate ad aprire e gestire le aree di sosta e di rifornimento lungo il tracciato della neonata A35. Il rischio, però, è che fino al 2017 tutto resti fermo, con le aree di sosta senza pompe di benzina e dei tristi distributori automatici di bevande e merendine per rinfocillare gli automobilisti e i camionisti di passaggio. Il motivo è semplice: le società coinvolte, prima di firmare l'accordo definitivo, vogliono vedere se davvero il futuro collegamento con l’A4 porterà il sospirato aumento del traffico. L'ok ai lavori di realizzazione dei 5,6 chilometri di bretella che collegheranno l’estremità bresciana della Brebemi con la Milano-Venezia è arrivato a settembre, ma la fine dei lavori è prevista per la fine del gennaio 2017: fino ad allora è probabile che non ci saranno novità sul fronte aree di sosta e di rifornimento.

9 - Schiuma nell'Oglio, in corso le analisi. Intanto è stata individuata la provenienza

Sono ancora in corso le analisi dell'Arpa sui campioni di acqua prelevati domenica 3 gennaio dal fiume Oglio, invaso da una marea di schiuma bianca che, lentamente, si è andata a riversare nel lago d'Iseo. Mentre si cerca di capire di cosa si tratti e quali potrebbero essere le conseguenze dei fatti, è stata individuata la provenienza della schiuma, ma non ancora i responsabili che hanno sversato nel fiume questi agenti tensioattivi senza farli passare nel depuratore.

10 - Palaghiaccio, lavori quasi finiti, presto l'apertura

È sempre più vicina l'apertura del nuovo Palaghiaccio di Bergamo, "regalo" di Italcementi alla città per i 150 anni della sua storia. La struttura, che sorge nell'area dell'ex Gres tra via San Bernardino e via Ravizza, è in fase di conclusione. Costato 5 milioni di euro, sarà intitolato Franca Natta in Pesenti, come proposto dal sindaco Giorgio Gori, ovvero la moglie di Giampiero e la madre di Carlo, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Italcementi. Il Palaghiaccio avrà una tribuna da 250 posti progettata dall’architetto Mario Cucinella con il supporto di Emanuela Casti, docente all’Università di Bergamo, ma ci saranno poi due piste, un bar e una palestra.

11 - Cortenuova, invece di pagare le luci di Natale pagate borse lavoro per gli esodati

Il Comune di Cortenuova ha varato una lodevole iniziativa in occasione delle feste natalizie: l'amministrazione guidata dal sindaco Gianmario Gatta ha deciso, come già fatto nel 2013 e nel 2014, di non abbellire le strade e il centro del paese con luci di Natale, risparmiando così circa 5mila euro, che verranno invece reinvestiti in 3 borse lavoro a favore di altrettanti lavoratori esodati. Attraverso una cooperativa, l'amministrazione farà lavorare tre persone residenti a Cortenuova attualmente disoccupate, senza il sostegno degli ammortizzatori sociali e a cui mancano pochi anni per raggiungere l’età pensionabile. Un grande esempio di solidarietà.

 

4 GENNAIO

 

1 - La Dott.ssa Azzi nomina i collaboratori della neonata Ats, ovvero l'ex Asl

Lunedì 4 gennaio il Direttore Generale dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Bergamo Dott.ssa Mara Azzi, ovvero la neonata agenzia che prende il posto dell'Asl, ha nominato i suoi collaboratori che la supporteranno nella gestione strategica della neocostituita Agenzia. La Dott.ssa Azzi ha confermato la sua fiducia ai manager che negli scorsi anni l’hanno affiancata alla guida di Asl Bergamo, scegliendo quindi il Dott. Giorgio Barbaglio quale Direttore Sanitario, il Dott. Adriano Vaini come Direttore Amministrativo ed il Dott. Giuseppe Calicchio per la Direzione Sociosanitaria.

2 - Tre nuovi direttori anche per l'Azienda socio sanitaria territoriale Bergamo Est che comprende la Bolognini

Nella giornata di lunedì 4 gennaio sono stati resi noti anche i nuovi dirigenti dell'Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) di Bergamo Est. Si tratta di Gianluca Vecchi (direttore amministrativo), Roberto Cosentina (direttore sanitario) e Monica Meroli (direttore sociosanitario). A seguito dell’entrata in vigore della legge regionale, a partire dall'1 gennaio 2016 l’Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate si è trasformata in un nuovo soggetto giuridico: l’Asst di Bergamo Est per l'appunto, che comprende tutte le strutture dell’Azienda Bolognini, cui si aggiungono l’Ospedale di Calcinate, i Consultori Familiari e i Distretti dell’Est Provincia e della Valle Seriana-Valle di Scalve e i Sert di Lovere e Gazzaniga. I 4 nuovi dirigenti sono stati nominati dal direttore generale Francesco Locati e resteranno in carica per i prossimi 3 anni.

3 - Barbara Pellegrinelli, 35enne di Darfo (Bs), è morta a Piamborno, travolta dalla sua auto

È una tragica morte quella a cui è andata incontro domenica 3 gennaio Barbara Pellegrinelli, 35enne residente a Darfo (Bs) ma deceduta a Piamborno. La donna si era recata insieme ai figli di 6 e 9 anni a fare visita ai suoceri, quando, per cause ancora da accertare, la sua stessa auto, che aveva parcheggiata in cima a una rampa, l'ha travolta e uccisa. Come riporta Bergamonews, il figlio più grande ha subito chiesto aiuto alla nonna e sul posto sono arrivate un’ambulanza e un’automedica, ma il personale medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso della 35enne. I carabinieri stanno ora indagando per capire meglio cosa sia successo, ma è probabile che la donna si fosse dimenticata il freno a mano, oppure che il freno si sia rotto.

4 - Giuseppe Romanò, 46enne di Sarnico, morto al bar dopo esser stato colto da un malore

Domenica 3 gennaio, in un bar di Paratico (Bs), è morto Giuseppe Romanò, 46enne residente a Sarnico ma originario di Napoli. Il tragico fatto è accaduto intorno alle 12.30, in uno dei bar del lungolago di via XXIV Maggio: Romanò ha improvvisamente accusato un malore e si è accasciato al suolo in mezzo agli altri clienti e di fronte all’amico che si trovava con lui. Nonostante il rapido intervento dei soccorsi e i molti tentativi di rianimare il 46enne, i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Romanò lascia nel dolore la moglie Tullia e i due figli, Michela di 21 anni e Attilio di 19. L'autorità giudiziaria ha disposto che sul corpo dell'uomo venga eseguita l'autopsia per chiarire le cause della morte. Solo successivamente si potranno svolgere i funerali a Sarnico.

5 - Schiuma bianca nel fiume Oglio, alto rischio inquinamento nel lago d'Iseo. Oggi i rilievi Arpa

Domenica 3 gennaio, nel tratto compreso tra Breno e Cividate Camuno (Brescia), il fiume Oglio si è riempito di una strana schiuma bianca provocata probabilmente da saponi o detersivi sversati nel fiume "saltando" il depuratore di Esine. Lunedì 4 gennaio i tecnici dell'Arpa valuteranno i campioni di acqua prelevati da Vigili del Fuoco e guardie ecologiche volontarie della Val Camonica per valutare se si sia trattato di un incidente o di un fatto doloso e per individuare lo scarico da cui è fuoriuscita la marea bianca. Il tutto, naturalmente, è andato a finire nel lago d'Iseo, che ora è ad alto rischio inquinamento ambientale.

6 - Smog, sabato valori ancora oltre il limite. Ma il maltempo fa scendere il Pm10 sotto il livello di guardia la domenica

Continuano a far discutere i valori di Pm10 rilevati dalle centraline Arpa a Bergamo e in tutta la Provincia. Dopo un sensibile calo dei valori nel giorno di Capodanno, i valori erano tornati a salire l'1 gennaio e sabato 2, quando i valori si aggiravano tutti sui 74 mg al metro cubo circa. La situazione è invece migliorata domenica 3 gennaio, stando almeno alle rilevazioni Arpa diffuse nella prima mattina del 4 gennaio: a Bergamo la centralina di via Garibaldi ha rilevato 44 mg di Pm10 per metro cubo e quella di via Meucci 39. In provincia, a Dalmine la centralina ha registrato 39 mg, a Filago-Centro 36 mg, a Lallio 30 mg, a Osio Sotto 32 mg e a Treviglio 28 mg. Nonostante i dati altalenanti, confidando forse nella neve e nel maltempo in generale, sabato 2 gennaio il Comune di Bergamo ha diffuso la notizia della revoca del provvedimento delle targhe alterne inizialmente previsto per lunedì 4 e martedì 5 gennaio. È stata invece convocata per il 4 gennaio una Giunta straordinaria a Palazzo Frizzoni, stesso giorno in cui si discute anche un tavolo provinciale proprio sul tema smog.

7 - Movida in Borgo Santa Caterina, nasce la commissione per gestire i rapporti tra residenti e commercianti. Le reazioni

Come riporta Bergamonews, dopo oltre un anno di scontri, commercianti, residenti e amministrazione comunale sono pronti a sedersi attorno allo stesso tavolo per cercare di trovare un soluzione condivisa ai disturbi legati alla movida in borgo Santa Caterina. Il dialogo si esprimerà attraverso l'entrata in funzione di una nuova commissione, o meglio, di un nuovo organo di monitoraggio, come viene chiamato nella delibera, già previsto in un regolamento approvato a giugno 2015. Questo organo sarà composto da Filippo Caselli in rappresentanza di Confesercenti, Giorgio Lazzari in rappresentanza di Ascom, Tullia Valsecchi per il comitato dei residenti di Borgo Santa Caterina, Massimo Cereda in rappresentanza degli esercenti, il funzionario del Comune Lorella Vavassori e Niccolò Carretta, consigliere comunale della Lista Gori.

Immediate le reazioni del mondo politico bergamasco. Il Movimento 5 Stelle si dice contento dell'iniziativa, ma aggiunge che «meglio sarebbe stato lasciar fuori la politica di opportunismo e facciata, ovvero un consigliere di maggioranza, in quanto parte in causa, componente di quella stessa parte politica molto criticata da entrambe le parti (esercizi commerciali notturni e residenti) negli anni passati. Perché non lasciare spazio solamente ai funzionari e dedicare le decisioni politiche al Consiglio Comunale nella sua legittima coralità di voci e punti di vista?». Più duri Andrea Tremaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia, Danilo Minuti, capogruppo della Lista Tentorio, e Davide De Rosa, consigliere della stessa Lista Tentorio: «Ci sentiamo presi in giro, questo è il tipico cambio di passo di Gori. La dimostrazione della capacità dell’Amministrazione Gori di dire una cosa e farne un’altra. Oltre che dello scarso rispetto che ha per il Consiglio comunale di Bergamo. In consiglio avevamo proposto una commissione con rappresentanti di minoranza e maggioranza che vigilasse sugli effetti del regolamento della movida. La risposta, testuale e a verbale, del Vicesindaco Gandi è stata questa: “Sono rappresentati gli interessi (...) di chi risiede, gli interessi delle associazioni di categoria che raggruppano gli esercenti, gli interessi stessi degli esercenti delle aree interessate. Quindi qui non ha nulla a che vedere, questo profilo e questo organismo, che è un organismo di carattere tecnico e soprattutto legato alla rappresentanza degli interessi, con il profilo di carattere politico (...) È del tutto evidente che il riferimento a componenti dell’amministrazione, non è ad assessori della giunta in carica, bensì a tecnici comunali che in qualche misura possono supportare l’azione di monitoraggio, quindi un’azione di mero rilievo degli effetti (...) Quindi i profili sono distinti. Questo è un organismo di rappresentanza degli interessi che nulla ha a che vedere con questo Consiglio e a mio avviso i profili devono rimanere distinti". Avevamo presentato una ventina di emendamenti al regolamento. Tra questi, avevamo teso una mano all’amministrazione proponendo una gestione condivisa del monitoraggio: proposta rifiutata perchè il tavolo avrebbe dovuto avere solo membri tecnici e di rappresentanza degli interessi locali. Scopriamo con sorpresa oggi che della commissione farà invece parte un consigliere di maggioranza, che peraltro ci risulta non gradito ad alcuni “interessi locali” di Borgo Santa Caterina. Questa è una presa in giro spudorata non solo a noi, che ormai siamo abituati a questo atteggiamento, ma ai cittadini di Bergamo».

8 - Nuovo bando da 20 milioni per la gestione di altri 500 profughi in arrivo nella Bergamasca

La prefettura ha reso noto il nuovo bando da ben 20 milioni di euro per la gestione, nell'arco del 2016, di oltre 1800 migranti presenti sul territorio bergamasco. Ciò significa 20 milioni da distribuire per la gestione di 500 nuovi migranti in arrivo rispetto a quelli già presenti oggi nella Bergamasca. Il Corriere della Sera Bergamo li definisce «numeri pesanti», soprattutto se si considera che la somma messa in gioco è il triplo di tutto quanto è stato speso dall’inizio dell’emergenza, a metà del 2014. Con quest’ultimo bando si cerca di pianificare il lavoro di un anno intero e per questo le previsioni di arrivo non sono limitate a poche decine di persone ma si gonfiano a centinaia, contando anche sul fatto che entro fine gennaio, in via Zelasco, aprirà la nuova sottocommissione per la valutazione delle domande d’asilo, che dovrà abbattere tempi d’attesa, oggi di 545 giorni per ogni pratica. Per la precisione, il bando promosso a fine 2015 prevede una spesa di 20.239.800 euro, che serviranno a gestire i richiedenti asilo politico dal primo marzo al 31 dicembre. La speranza è di riuscire a coprire, con questi soldi, l'accoglienza di 1.896 persone, 546 in più rispetto a quelle attualmente presenti a Bergamo a provincia. Gli interessati avranno tempo fino al 15 gennaio per depositare le offerte, e ai consueti operatori si potrebbe stavolta affiancare anche il Patronato San Vincenzo, che offrirebbe dei posti per le sue strutture di Bergamo e di Sorisole (dove vengono già ospitate 26 persone). Per rendere meglio l'idea dell'ammontare della cifra, si tenga conto che nell’ultimo anno e mezzo la prefettura ha stanziato complessivamente 4.337.380 euro per tre diversi provvedimenti, ai quali si sono poi aggiunti altri 3 milioni e 150mila euro per i periodi di proroga.

9 - È morto il 2 gennaio, dopo cinque giorni di agonia, l'uomo caduto in una scarpata a Gromo

Sabato 2 gennaio è morto in un letto dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo Tullio Olivari, l’uomo residente nella contrada del Dosso a Boario di Gromo e caduto in una scarpata lo scorso 28 dicembre, a Gromo. Olivari è caduto in una scarpata che costeggia un sentiero che percorreva spesso a piedi. A lanciare l'allarme sono stati i suoi familiari, nel momento in cui non lo hanno visto tornare a casa per pranzo. Sono stati proprio loro a ritrovarlo ferito in fondo a una scarpata. Olivari è stato soccorso e trasportato in elicottero all’ospedale Papa Giovanni, dove è però arrivato in gravi condizioni.

10 - Cinghiali, aumenta l'allarme nella Provincia

Coldiretti Bergamo denuncia la situazione di pericolo che sta provocando la gestione dei cinghiali nei dintorni di Bergamo. I capi da prelevare, segnala l’associazione, dovevano essere 550 e invece sono stati solo circa 390. Un dato di fatto che preoccupa fortemente la Coldiretti e i produttori agricoli. Non è chiaro se si tratta di fallimento delle operazioni per tenere sotto controllo la popolazione di cinghiali o se sono stati fatti degli errori in fase di censimento, sta di fatto, come spiega L'Eco di Bergamo, che la sicurezza nelle aree rurali e periurbane continua ad essere in pericolo per il proliferare incontrollato di questi animali selvatici e l’ammontare dei danni alle aziende agricole è in costante aumento. A livello lombardo, Bergamo è tra le province più colpite con oltre 150 incursioni di cinghiali segnalate in un anno e danni particolarmente ingenti. Nel comunicato, Coldiretti dichiara: «Vogliamo capire come gli enti preposti intendono procedere, sia sul fronte delle operazioni di contenimento, sia su quello dei risarcimenti. Non si può perdere altro tempo, perché se non si prendono con decisione le adeguate misure questi animali, che ormai stanno invadendo anche zone della provincia dove l’agricoltura è altamente specializzata, saranno sempre più causa di danni e pericoli».

11 - Unibg, in 15 anni investiti oltre 100 milioni in opere. Ma ora chiede l'aiuto dei bergamaschi

In 15 anni, ovvero dal 2000 a oggi, l'Università degli Studi di Bergamo ha investito circa 107 milioni di euro in opere di edilizia in città, cifra che rende l'ateneo il principale finanziatore delle opere pubbliche in città dietro soltanto al Comune. La maggior parte di questi interventi sono arrivati da risorse dell'Unibg: ben 99,9 milioni di euro messi a bilancio negli ultimi 15 anni alla voce investimenti provenivano dalle casse dell'ateneo. Ora però il rettore Remo Morzenti Pellegrini ha deciso che qualcosa deve cambiare: «Il territorio ci è stato molto vicino, ha sostenuto le nostre iniziative e supportato l’avvio dell’internazionalizzazione, ma non ha contribuito agli investimenti sulle infrastrutture. Oggi chiediamo ai bergamaschi un passaggio ulteriore: darci una mano sulle ultime opere, perché solo continuando a investire su servizi e infrastrutture, oltre che sull’offerta formativa, potremo tenere qui i nostri studenti e attirare quelli stranieri. Siamo cresciuti in fretta, forse il territorio fatica a starci dietro, ma ora siamo più sereni dal punto di vista finanziario, e più solidi, e per questo possiamo chiedere di più».

12 - «Donna si cosparge di benzina all'Iper di Brembate!», ma era solo un falso allarme

Strano equivoco quello che ha avuto luogo domenica 3 gennaio all'Iper di Brembate: qualcuno ha infatti chiamato le forze dell'ordine per denunciare una donna entrata in un bagno del supermercato sporca di benzina e con delle bottiglie forse pieno di liquido infiammabile in mano. Voleva forse darsi fuoco? Compiere un attentato? Giunte sul posto, le forze dell'ordine hanno presto risolto il mistero: la donna, in realtà, era rimasta senza benzina ed era così andata a piedi a prelevare della benzina nella pompa vicina al supermercato con alcune bottiglie di plastica. Durante l'operazione, però, parte del liquido infiammabile le è finito addosso, sporcandola e bagnandola. Per questo era entrata nei bagni dell'Iper. Alla fine, la donna, di 51 anni, è stata accompagnata in ambulanza all’ospedale di Treviglio, per essere pulita dal liquido infiammabile, che le era finito anche sul volto.

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