Le belle storie dei numeri famosi Ad esempio perché Chanel è il 5
I numeri hanno storie da raccontare, soprattutto quando sono associati a oggetti o a luoghi celebri. Si citano senza precisare a cosa si riferiscano, perché ormai sono diventati parte di un codice comune, grazie al quale tutti sanno che una particolare cifra vale per un tipo di profumo, o per un modello di automobile. Non tutti sanno, invece, come sono nati, questi numeri così famosi.
Route 66
Ovvero sogno americano – soprattutto di chi abita dall’altra parte dell’oceano-, vita on the road dallo spirito beat e estati memorabili. La highway statunitense collega Chicago, Illinois, a Santa Monica, California, ed è probabilmente la statale più nota degli Stati Uniti. Un tempo le strade americane non avevano nome – al contrario delle nostre vie. Erano invece note con il nome di uno sponsor – un po’ come oggi gli stadi di football. Nel 1917 lo Stato del Wisconsin proibì la denominazione commerciale delle strade, dato che il rischio di confondersi era molto alto. Si creò perciò un sistema di denominazione numerica, che in poco tempo venne adottato anche dagli altri Stati. Pareva che “66” fosse più semplice da memorizzare e divenne inflazionato: il Kentucky, ad esempio, chiese che la sua statale fosse battezzata 66, anziché 62, come era invece previsto. La Route 66 si estende per 3860 chilometri, attraversa otto Stati (Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California) e tre fusi orari. Un mito da percorrere.
Fiat 500
È un pezzo di storia, nell’industria automobilistica italiana. La prima 500 nasce in epoca fascista, nel 1931, quando il progettista Oreste Lardone disegna e produce il prototipo di una quattro posti con propulsore bicilindrico di 500 cm³ - da cui il nome di 500. Anzi, di 500 Topolino, dato che il muso assomigliava vagamente a Mickey Mouse. L’auto entrò in produzione cinque anni dopo. Nel 1947 ci fu un revival: sul mercato arrivò infatti la Nuova 500, dalla cilindrata di 479 cm³ e dal costo di 479 mila lire.
Chiamate il 112
Si è all’inizio degli anni Settanta, quando la Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni, in breve il CEPT, chiede alle nazioni europee di dotarsi di un unico numero per le emergenze, il 112. Qualche decennio dopo, nel 2004, l'Unione europea decreta che il 112 deve essere esteso a tutta l'UE, entro quattro anni. Il numero è stato scelto per evitare l’uso di tre cifre uguali e consecutive, come il 999 britannico, fonte potenziale di errori nella digitazione – è molto facile, ad esempio, digitare un 9 in più o in meno. Il 112, inoltre, era già legato a servizi di emergenza in alcuni Paesi, anche se non in Italia, dove nasce nel 1981 per contattare i carabinieri – mentre il 113 resta il numero di chiamata per la polizia.
I Levi’s 501
Numero antico, dato che nacque nel 1890 per volontà di Levi Strauss, il giovane emigrato che andò negli Stati Uniti a diciott’anni. I Levi’s 501 erano originariamente un lotto di pantaloni in tela jeans, da indossare al lavoro. Erano infatti pensati per operai, minatori, cowboy. Oggi ne esistono molte varietà, sia per uomini che per donne.
Boeing 747
La Boeing Company, la più grande costruttrice di aeroplani negli Stati Uniti e la più grande società nel settore aerospaziale, nacque nel 1916 a Seattle dalla fusione di McDonnell Douglas e Boeing. Negli anni Quaranta il gruppo decise di assegnare a ogni tipo di aereo una stringa numerica identificativa: i 300 e i 400 erano gli aerei militari, i 500 i motori a turbina, i 600 i razzi e i missili. La serie 700 era invece quella adibita al trasporto civile. Per una scelta di stile, si scelse di usare il 7 alla fine di ogni trio di cifre e il 747 spettò al Jumbo-jet, che diede inizio ai voli commerciali, negli anni –guarda caso- Settanta.
Chanel n° 5
Il celebre profumo amato da Marylin Monroe è stato il primo a essere messo in vendita da Coco Chanel. Nonostante il primato, la stilista gli associò il numero cinque, sia perché era un suo portafortuna, sia perché Chanel scelse come essenza del profumo la quinta boccetta che le venne proposta dal chimico Ernest Beaux.
I San Francisco 49ers
Si chiama così la squadra di football di San Francisco, che volle omaggiare “quelli del ‘49”, i pionieri che nel 1849 andarono in California per la corsa all’oro.
La Porsche 911
Una controversia con la Peugeot portò alla denominazione di uno dei modelli d’auto più belli (e costosi) del mondo. La Porsche era solita marchiare le sue auto con le tre cifre iniziali del progetto di fabbrica, ma quando nel 1964 la Porsche 911 fu presentata a Parigi, con la sigla 901, la Peugeot reclamò e ottenne l'esclusiva legale nell'uso delle sigle a tre numeri con lo zero in mezzo. La Porsche ripiegò dunque sul 911. Un buon ripiego, si può dire.
Le top ten
I famosi decaloghi, chi non ne ha mai steso uno? Ci sono i decaloghi dei buoni propositi, quelli delle cose da fare in una giornata e quelli dei pro e dei contro. Mettere in fila dieci cose, o dieci idee, è una tradizione. I primi a ricorrere a liste di questo genere – o almeno, i primi a diffondere questa abitudine – sono stati gli autori del buon vecchio David Letterman Show, che per oltre trent’anni ha proposto una top ten comica. A radicare l’uso ci hanno poi pensato i titoli di alcuni best-seller, come 10 cose (divertenti) da fare prima di morire di Suor Karol Jackowski.