Atalanta, un'orribile Befana
Implacabile come solo la legge dell'ex sa essere, Stefano Colantuono assapora una doppia rivincita sull'Atalanta nel breve volgere di un mese. Prima l'ha fatta fuori dalla Coppa Italia, oggi l'ha ribattuta, agganciandola in classifica.
La sosta non ha fatto male alla Dea: le ha fatto malissimo. A Udine, la squadra di Reja ha sbagliato troppo e s'è svegliata tardi. Per giunta, prendere il secondo gol al secondo minuto di recupero del primo tempo, denota un calo di concentrazione che non può essere accettato. Aggiungete il rigore negato a Thereau per un fallo di de Roon prima del raddoppio friulano e la terza rete bianconera annullata a Perica per un fuorigioco inesistente, e capite perchè da bella che era, l'Atalanta in Friuli si sia appalesata come un'orribile Befana.
Nè tantomeno consola la prima rete in A di D'Alessandro. Il sostituto di Moralez ha fatto il suo, ma troppi sono stati quelli che hanno steccato e non sempre possono bastare i miracoli di Sportiello. Soltanto Reja potrà dirci, nei prossimi giorni, se si sia trattato di un effetto panettone o se questa squadra abbia bisogno di una strigliata poiché si è cullata troppo sugli elogi, peraltro meritatamente raccolti nella prima parte del campionato.
Ma, per la sesta volta su sei partite in trasferta, l'Atalanta è passata in svantaggio e non è stata capace di rimontare. Una carenza di personalità, una mancanza di mordente che comincia a preoccupare. Le assenza di Paletta e Stendardo (Toloi non ingrana) sono state fatali. Però è l'attacco che fa cilecca. Aspettando Pinilla, Denis e Monachello girano a vuoto: urge una punta e tanto meglio se arriva subito. Il carbone dell'Epifania può non essere indigesto, se si corre subito ai ripari.