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Il film da vedere nel weekend Macbeth, onore a Shakespeare

Il film da vedere nel weekend Macbeth, onore a Shakespeare
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Regia: Justin Kurzel.
Cast:  Michael FassbenderJack ReynorMarion CotillardDavid ThewlisElizabeth DebickiSean Harris, Paddy Considine, David Hayman, Maurice Roëves, Shane Salter, Lynn Ferguson, Rebecca Benson, Barrie Martin, Stephen McDade, Paul Ellard, James Michael Rankin, Ross Anderson.
Dove vederlo a Bergamo e provincia: qui.

 

Justin Kurzel è un regista australiano sconosciuto ai più. Il 2016, però, potrebbe essere l’anno della sua consacrazione, con il compito gravoso di portare sullo schermo l’adattamento di due opere dal forte valore simbolico per la letteratura e il mondo dei videogames. Se in questi giorni esce in sala l’attesissimo Macbeth, lungometraggio tratto dall’omonimo dramma di William Shakespeare, è atteso con ansia il film di Assassin’s Creed, ispirato dalla fortunatissima serie di videogiochi Ubisoft. Se per il secondo dovremo ancora attendere, con buona pace degli appassionati, è già un fatto che Macbeth possa contare su un cast di tutto rispetto, su cui troneggiano Michael Fassbender e Marion Cotillard nel ruolo dei protagonisti. Si tratta senza dubbio di un progetto ambizioso: la difficoltà di portare sullo schermo un’opera letteraria di grande spessore è ben nota ai registi di talento, ma quando si tratta dei testi cardine della letteratura il timore di tradirne il significato oppure di rappresentarli senza aggiungere una visione personale alla vicenda è ancor più dietro l’angolo.

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Protagonista di questa tragedia di celluloide è, come noto, il condottiero Macbeth, che si lascia accecare da un’insana sete di potere instillata in lui da una antica profezia. Per poter sedere sul trono di Scozia (questo il destino riservatogli dal fato) Macbeth finisce col farsi dirigere dalle ambizioni della moglie, tormentata da un desiderio di affermazione pericoloso e autodistruttivo. Per poter soddisfare le proprie mire, Macbeth è costretto a uccidere il reggente di Scozia e a commettere una serie di macabri delitti, mentre diviene sempre più ossessionato dalle proprie colpe. Lady Macbeth, dal canto suo, si renderà presto conto delle conseguenze incontrollabili e terribili delle proprie azioni e il suo malessere si tramuterà in follia.

 

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Macbeth è una delle opere fondamentali della tradizione letteraria inglese, del teatro moderno e – soprattutto – uno di quei pochi testi in grado di parlare a tutte le epoche. Per questo motivo si offre a noi come un oggetto stratificato, in cui è difficile distinguere l’intricata successione di livelli interpretativi che si offrono allo spettatore. Eppure gli eventi sono pochi, fondamentali e hanno il sapore di un archetipo. Lo sapevano bene anche i sei registi che prima di Kurzel si sono cimentati con l’opera di Shakespeare (fra cui spuntano nomi eccellenti, come quelli di Orson Welles e Akira Kurosawa), ognuno dei quali ha compiuto delle scelte ben precise e fortemente caratterizzate. Kurzel sceglie di conservare nella loro interezza i dialoghi magnifici dell’originale, donando al suo film una profondità epica che qualsiasi revisione avrebbe anche solo parzialmente tradito.

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Il regista ritaglia per sé lo spazio della messinscena, demandando il compito di impreziosire l’omaggio a Shakespeare ai due ottimi attori protagonisti. In particolare si ricorda Michael Fassbender, che denunciava già dai trailer del film un’ottima capacità mimetica e la profondità di uno sguardo scavato dal tempo e dalla bramosia. Lo stesso vale per la Cottilard, che, forte delle sue ultime prove attoriali, ci regala una Lady Macbeth dal grandissimo magnetismo e che si basa completamente sulla differenza profonda e insanabile fra l’aspetto esteriore e la corruzione dell’animo. Certo, forse il regista avrebbe potuto osare di più, ma la pesante presenza dei maestri che lo hanno preceduto e le logiche commerciali – che oggi non si possono dimenticare quando si parla di cinema – ne hanno probabilmente limitato l’efficacia. Eppure Macbeth rimane un’ottima promessa per l’anno cinematografico a venire.

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