L'Atalanta ha smarrito la bussola
Seconda sconfitta in due partite nel 2016, quarta consecutiva in campionato per l’Atalanta che chiude il girone di andata a quota 24 punti. Con il Genoa finisce 2-0, e se il vantaggio sulla zona rossa resta comunque importante (+9 sul Frosinone, che vale +10 in virtù degli scontri diretti) è la manovra a preoccupare, e non poco: i nerazzurri in avanti non hanno praticamente nessuna soluzione al posto di Denis, apparso poco presente. Per la verità, fin dalla mezz’ora del primo tempo a tutto lo stadio è chiaro che Kurtic non è in partita e il passaggio al 4-4-2 con Monachello al suo posto sembra scontato, Reja purtroppo ci pensa troppo tardi e i nerazzurri gettano alle ortiche una grande occasione per rialzare la testa e tornare la bella squadra di poche settimane fa. Ora nessuna sosta in campo, ma il fronte cui si guarda con attenzione è il mercato: urge una svolta importante per evitare ogni paura.
Reja lancia Bellini. Contro l’inedita barricata genoana, Reja sceglie dall’inizio l’esperienza di Bellini in difesa al posto di Conti. Al centro torna Paletta con Toloi al suo fianco, sulla fascia mancina è Brivio il titolare viste le non perfette condizioni fisiche di Dramé. In mezzo al campo, senza lo squalificato de Roon, il tecnico goriziano mette Cigarini perno centrale con Grassi e Kurtic incursori; davanti, Denis è il centravanti con Gomez e D’Alessandro ai lati. Gasperini sceglie dall’inizio la prudenza: il Genoa scende in campo con un inedito 3-5-1-1 dove il nuovo acquisto Suso (alla prima da titolare) si muove alle spalle di Pavoletti. Rincon e Ansaldi sono gli esterni, Rigoni, Tachsidis e Laxalt gli interni a protezione del trio di difensori Munoz, Burdisso e Izzo. In porta Perin, che con Sportiello vive una sfida a distanza tra due delle migliori promesse azzurre tra i pali.
Prima metà soporifera. Primo tempo soporifero al Comunale di Bergamo, con la formazione ospite che si schiera con ordine a protezione del proprio portiere, intasando le linee di passaggio dei nerazzurri. E' comunque la Dea a regalare qualche sussulto: al 6’ cross di Cigarini dalla zona vicino alla bandierina, Grassi stacca perfettamente in anticipo su Burdisso ma il suo colpo di testa finisce sul fondo di pochi centimetri. Al quarto d’ora, l'Atalanta ci riprova con un’azione confusa che Denis in piena area rifinisce al centro: la palla è buona, Gomez arriva di gran carriera ma Rigoni è in anticipo e salva tutto proprio davanti a Perin.
Atalanta-Genoa, Kurtic.
Atalanta-Genoa, Gomez
Atalanta-Genoa, fasi di gioco in area genoana.
Atalanta-Genoa
Atalanta-Genoa, Perin devia il tiro di Gomez.
Atalanta-Genoa, Gasperini e Reja.
Atalanta-Genoa, Gasperini
Atalanta-Genoa, Reja
Atalanta-Genoa, Gasperini
Atalanta-Genoa, Denis prova a liberarsi di un avversario.
Atalanta-Genoa, Gasperini.
Ritmo alto, ma poche idee. I nerazzurri aumentano i giri del motore ma la manovra è spezzettata: al 19’ Cigarini e Grassi scambiano bene ma la palla che arriva a Gomez non produce altro che un destro rimpallato. Il pressing orobico costringe gli uomini di Gasperini a rinculare verso Perin, ma purtroppo l’Atalanta non riesce a trovare mai il pertugio giusto e nel finale di tempo per poco non arriva la beffa. E' il rumore della traversa a far tremare il Comunale, quando il genoano Rincon calcia verso Sportiello trovando la deviazione di Cigarini, che mette fuori causa il proprio portiere e manda la sfera sul montante. Finisce il primo tempo tra i sospiri di sollievo del pubblico di casa.
Ripresa, aspettando la Dea. Dopo la pausa, ci si aspetta una Dea un po’ più propositiva ma i nerazzurri sono assenti ingiustificati dal terreno di gioco e con il passare dei minuti lasciano al Genoa lo spazio per crederci. Dopo un giustissimo giallo a Paletta (51’), Capel innesca Pavoletti in area, e sul contrasto tra l’attaccante e Toloi sono gli ospiti a chiedere (senza motivo) il calcio di rigore. Denis è un fantasma, la sua sponda per Cigarini produce solo un destro sul fondo (63’) mentre dall’altra parte Pavoletti si conferma giocatore di grande affidamento: al 69’ va in cielo e sfiora la rete con un bel colpo di testa. Reja decide di contenere e mette Migliaccio per Grassi, Gasperini invece ci crede, manda in campo Dzemaili e la sua mossa è quella giusta: cross di Laxalt per lo svizzero (79’) che si fa trovare pronto, bel colpo al volo di sinistro che piega le mani a Sportiello e porta in vantaggio i suoi.
Atalanta-Genoa
Atalanta-Genoa, Paletta e Pavoletti.
Atalanta-Genoa, Burdisso
Atalanta-Genoa, Toloi e D'Alessandro
Pavoletti raddoppia. Lo stadio mugugna, il tecnico chiama subito Monachello per correre ai ripari ma nemmeno il tempo di farlo entrare e il solito Laxalt (81’) fugge sulla sinistra e appoggia a Pavoletti un cioccolatino solo da spingere in porta. Per la Dea è notte fonda.
Il finale produce poco. Monachello per Bellini ed Estigarribia per Kurtic (fischiato) sono gli ultimi due cambi, e producono poco. All’88’ ci prova Monachello, che scarica sul fondo un buon sinistro. Ma al fischio finale (dopo 4’ minuti di recupero) il girone d’andata dei nerazzurri finisce con la quarta sconfitta in quattro partite. Maxi o non Maxi, ciò che manca davvero è qualcuno in avanti che aiuti la squadra a giocare meglio e (magari) ogni tanto calci in porta. Da lunedì si pensa all’Inter, ma tutti i tifosi guardano soprattutto al mercato. Sperando in qualche bella notizia.
Atalanta – Genoa 0-2
Reti: 79’ Dzemaili (G), 81’ Pavoletti (G)
Atalanta (4-3-3): Sportiello, Bellini (82’ Monachello), Toloi, Paletta, Brivio, Cigarini, Grassi (70’ Migliaccio), Kurtic (83’ Estigarribia), D’Alessandro, Denis, Gomez. All. Reja.
Genoa (3-5-2): Perin, Munoz, Izzo, Burdisso, Rincon, Laxalt, Rigoni (68’ Dzemaili), Tachtsidis, Ansaldi, Suso (46’ Capel), Pavoletti. All. Gasperini.
Ammoniti: 26’ Suso (G), 51’ Paletta (A)