Bergamospia (si dice, non si dice) Il finto David Bowie inganna L'Eco
Che cosa si dice, che cosa si scrive, ma soprattutto cosa non si dice e non si scrive (solitamente) della nostra città. Tra sussurri e grida una raccolta indiscreta.
L'Eco pubblica la foto di Bowie. Ma non è lui
La premessa, doverosa, è che tutti sbagliano. Lo scivolone dell'Eco di Bergamo, però, è a dir poco clamoroso. Ieri, a corredo del servizio sulla scomparsa di David Bowie, campeggiava una foto gigante del Duca Bianco in giacca e cravatta, durante la "sua" esibizione al "Tale e Quale Show" di Raiuno del 13 settembre 2013, negli studi Dear di Roma. Possibile? No, perché non era lui. La foto ritrae in realtà la performance di tale Kaspar Capparoni, durante un'imitazione del cantante. Talmente riuscita da ingannare l'incauto redattore del quotidiano di viale Papa Giovanni XXIII. L'Eco stamattina si è scusato, giustificandosi così: «L'imitatore era così bravo da averci tratto in inganno». Sarà. Per evitare l'abbaglio, tuttavia, sarebbe bastato leggere la didascalia fornita dall'Ansa. Ma pazienza, può capitare. Stavolta, però, sarebbe stato meglio di no.
Arriva Diamanti, l'uomo della gallina
L'Atalanta si prepara ad abbracciare Alessandro “Alino” Diamanti. Arriverà dal Watford, con in mano il cartellino di proprietà dei cinesi del Guangzhou. Bel personaggio, toscanaccio fino al midollo. Di quelli stravaganti, diciamo pure un po' pazzi. A Bergamo tanti lo conoscono già, perché tra il 2004 e il 2006 transitò dall'Albinoleffe, lasciando più tracce in panchina che sul tabellino dei marcatori (zero gol). Con l'età è un po' rinsavito, ma 10 anni fa era a dir poco originale. Troppo, per i bergamaschi. All'epoca, per dire, amava girare con una gallina al guinzaglio. E scusate se è poco. Un pizzico di sana follia che non potrà che giovare all'attacco atalantino, decisamente a corto di creatività dopo l'addio del Maxi folletto.
Dal falsario al camminatore,
storie di bergamaschi straordinari
E sempre a proposito di personaggi bizzarri, se ne possono trovare ben tre di casa nostra in “Nonno Ragno e gli altri, storie di lombardi da Guinness” (Mursia, euro 14), nuovo libro di Gabriele Moroni, arguto inviato de Il Giorno. C'è il falsario Mario Fabemoli, nato nel 1924 a Caravaggio. Protagonista di mille avventure, finì anche in carcere. Poi ne uscì e cominciò a riprodurre alla perfezione “i capolavori più sommi”. E come dimenticare Sperandio Benagli, che da 21 anni vive da eremita sul monte Cavlera. E poi, ancora, Moroni narra di Battista Marchesi da Sedrina, che il 27 ottobre 2012 completò l'ultimo dei 19.100 chilometri percorsi in 239 giorni filati, tra Valcamonica, Montisola e Valbondione. Moroni dipinge i personaggi da par suo, con la penna affilata da anni passati a seguire i più clamorosi casi di cronaca. Ultimo, quello di Yara Gambirasio.
A Bergamo il ministro degli Esteri boliviano
La comunità boliviana bergamasca, con i suoi circa 4mila membri, è la più numerosa d'Italia. Non stupisce perciò che sabato arrivi in città addirittura il ministro degli Esteri della repubblica sudamericana, David Choquehuanca Cespedes. “Il processo di cambiamento e il vivere bene in Bolivia” sarà il tema del suo intervento nell'auditorium di piazza della Libertà (ore 14). Ad ascoltarlo andranno in tanti, boliviani e non solo. Perché sarà interessante capire come la Bolivia stia tentando di diventare grande.