Crisi politica a Caravaggio. Il Partito democratico locale ha deciso di ritirare l’appoggio al sindaco Claudio Bolandrini, ponendo fine a una collaborazione durata nove anni. L’annuncio è arrivato martedì 7 ottobre attraverso le parole del segretario cittadino Mirko Gatti, che ha comunicato la scelta del coordinamento del Circolo.
«Il coordinamento del Circolo del Partito Democratico di Caravaggio ha richiesto al proprio Gruppo Consiliare di ritirare l’appoggio all’Amministrazione uscente», ha fatto sapere Gatti, spiegando che la rottura nasce dalla «esplicita volontà del sindaco uscente di rifiutare qualsiasi condivisione nel presente e nel futuro».
La questione dell’assessorato ai Servizi sociali
Come sottolinea PrimaTreviglio, a far precipitare la situazione è stato il mancato accordo sulla nomina del nuovo assessore ai Servizi sociali. Bolandrini aveva proposto Matilde Tura, professionista tesserata del Pd trevigliese, ma la scelta è stata respinta dai democratici caravaggeschi.
Dal canto loro, i dem avevano avanzato il nome di Elisa Marchesi, proposta che il sindaco ha definito «un’opzione di fantasia semplicemente impercorribile» poiché la diretta interessata è stata nominata dallo stesso primo cittadino alla presidenza della Rsa “Anni Sereni” e non può lasciare quell’incarico.
«A Caravaggio servono soluzioni per le persone anziane, per i giovani che non riescono a trovare una casa, per una comunità che rischia di sgretolarsi», ha dichiarato Gatti, aggiungendo: «Siamo sicuri che così Bolandrini potrà finalmente entrare in coalizione di destra con Forza Italia».
La replica del sindaco
Durissima la risposta di Claudio Bolandrini, che ha parlato di «strabismo politico del Partito democratico». «A livello provinciale insegue un modello basato su un “approccio civico e trasversale” corteggiando Lega e Forza Italia. A Caravaggio prima chiude il dialogo e poi si chiama fuori dal progetto civico condiviso in questi 9 anni», ha affermato il primo cittadino.
Il sindaco ha poi sottolineato l’urgenza di completare i progetti avviati: «La città di Caravaggio non ha bisogno di apprendisti politici ma di amministratori competenti. Nei prossimi giorni nominerò il nuovo assessore».
I numeri in Consiglio comunale
Sono tre i consiglieri del Pd pronti a votare la sfiducia: Ilaria Bena, Enrico Premoli ed Elisa Gatti. Tuttavia, lo scenario che si profila non porta verso il commissariamento. Dalla minoranza di centrodestra sono già arrivate dichiarazioni di disponibilità a sostenere l’amministrazione dall’esterno.
Rocco Lombardo, ex leghista ora del Gruppo Misto, ha annunciato: «Non mi sposterò dalla minoranza ma non farò cadere la Giunta. C’è una gerarchia dei valori che prescinde dallo schieramento politico: il bene della città».
Sulla stessa linea Daniel Facchinetti: «Rimarremo una minoranza responsabile. Di fronte a progetti da completare per i quali l’Amministrazione ha ottenuto sovvenzioni regionali e statali non possiamo permetterci il lusso di abbandonarli per una mera questione politica».
I progetti da completare
Tra le opere citate come prioritarie ci sono la nuova caserma dei carabinieri, il nuovo asilo nido, il recupero dell’ex orfanotrofio di via Polidoro Caldara per housing sociale, la rotatoria di Vidalengo e la riqualificazione del bocciodromo. Alcuni interventi sono finanziati con fondi del Pnrr.
In un comunicato congiunto, i gruppi di minoranza “Caravaggio popolare e solidale” guidato dal presidente del Consiglio Carlo Mangoni, insieme a Facchinetti e Lombardo, hanno ribadito: «Abbandonare la maggioranza in questo momento significa fermare una serie di progetti che tendono tutti a promuovere il bene comune della nostra comunità. Fermare le opere significherebbe perdere i contributi pubblici».
Restano da capire le posizioni dei consiglieri civici Paolo Vicario e Giuseppe Ambrosini, che già un anno fa alle Provinciali avevano negato il sostegno a Bolandrini insieme ai dem. La prossima seduta del Consiglio comunale sarà decisiva per verificare i nuovi equilibri politici.