Esodo dalle zone rosse, pareri positivi in Liguria: «Una risorsa preziosa»
Il sindaco di Santa Margherita Ligure Paolo Donadoni: «Non ci vedo niente di male». Di parere contrario il capo dell’opposizione in Regione, Ferruccio Sansa
È una curiosa “inversione dei ruoli” quella vista nel dibattito su un tipo particolare di “migrazioni”: quelle dei cittadini delle regioni rosse ad alto rischio Covid che sono in parte riversati, come avvenuto la scorsa primavera, nelle seconde case della Liguria, prima che la chiusura dei confini indicata dall’ultimo Dpcm fosse entrata in vigore.
Ferruccio Sansa, candidato alla presidenza della Liguria sconfitto da Totti, si è mostrato preoccupato. «Oggi c’è traffico sulle autostrade dalla Lombardia e dal Piemonte verso la Liguria – ha scritto il 5 novembre -. Per affrontare il Covid molto si può imparare dall’esperienza. Che cosa è successo a febbraio? Quando già era chiaro che in Lombardia la situazione era drammatica ci fu chi aprì, anzi, spalancò le porte a chi arrivava dalle zone a rischio. Arrivarono a migliaia per comprensibile paura, per passare il lockdown nelle case di vacanza e, magari, per cene elettorali. Il risultato fu che il virus esplose anche in Liguria. Ora rischia di presentarsi una situazione simile. Me ne parlavano oggi i colleghi di opposizione Luca Garibaldi, Gianni Pastorino e Fabio Tosi: finché non entreranno domani in vigore le nuove regole previste dal Governo, da Piemonte e Lombardia potranno arrivare decine di migliaia di persone che potranno rientrare poi a casa quando vorranno. Prima, e non dopo, che il problema si presenti occorre pensare a una soluzione. Che non significa essere ostili verso i nostri vicini, ma saper prevedere problemi che possono cacciare la Liguria in zona rossa tra un paio di settimane. Con un danno enorme per la salute e l’economia. A marzo si era pensato alle autodichiarazioni di chi arrivava. I risultati furono scarsi. Ma far finta di niente rischia di essere perfino peggio. Pensiamoci subito, anche con provvedimenti impopolari. La buona politica è questo: saper prevedere, tutelare salute ed economia, prima che il consenso».
Ed ecco che dall’altra parte risponde il sindaco di Santa Margherita Ligure Paolo Donadoni, esponente dello schieramento politico opposto a quello di Sansa, che – incredibile ma vero, chissà se intenzionale – chiama questo fenomeno “una risorsa”. «Non ci trovo niente di male», ha infatti dichiarato il primo cittadino sammargheritese in merito agli esodi dal nord dove sono scattate misure di contenimento più severe di quelle liguri (almeno per il momento): «anzi – ha chiosato – credo possano essere una risorsa per il nostro tessuto commerciale in un periodo difficile». Questo, naturalmente, non implica un “liberi tutti” senza alcun criterio: «Chiunque è ben accetto purché rispetti le regole; ognuno deve fare la sua parte, essere responsabile e mantenere atteggiamenti prudenti», ha specificato Donadoni.