Tutti in coda sulla Statale 42. Un rientro da incubo
Da Endine a Trescore un unico serpentone metallico. A Monasterolo l'assenza di divieto al traffico nel centro storico ha pagato dazio.
C’è così tanta voglia di normalità, di uscire di casa, di trascorrere qualche ora di relax nei luoghi di villeggiatura che ieri ha trasformato la giornata del 2 giugno in una giornata da incubo. Da tempo non si vedeva un rientro così affollato in Valle Cavallina: il tratto Endine-Trescore per ore si è trasformato in un serpentone metallico che si è mosso a passo di lumaca. Di solito sì, le code ci sono, ma quella di ieri è stata una cosa mai vista. In più aggiungiamoci la grandinata in serata nella zona di Endine. Quindi il «tutti fuori» si è trasformato in «tutti si torna a casa». Ogni percorso alternativo alla statale 42 (vedi lato San Felice che conduce a Monasterolo) o le strade interne di Casazza sono state prese d’assalto in cerca di qualche centinaio di metri di strada libera (illusione). E la prova turisti ha messo in evidenza tutta l’inadeguatezza di una statale che è rimasta uguale a se stessa dal giorno della sua prima asfaltatura. Persino il piccolo centro storico di Monasterolo ieri è stato invaso dalle auto. L'aver tolto il divieto di transito all’altezza della «Casa della gente», come dimostra la foto di Matteo Alborghetti, ha pagato dazio.