Per il referendum

Zanica voleva far votare nella palestra. La commissione boccia la richiesta e la scuola si ferma

Il sindaco Luigi Locatelli esprime amarezza per essersi visto negare il permesso di far votare in un luogo diverso dal plesso scolastico

Zanica voleva far votare nella palestra. La commissione boccia la richiesta e la scuola si ferma
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L’invito della Prefettura ai Comuni a trovare un luogo diverso dalle scuole per il voto del referendum il 20 e 21 settembre a Zanica è stato preso sul serio. Ma alla fine il luogo individuato (la palestra) è stato bocciato dalla commissione preposta, perché non soddisfa tutti i requisiti di sicurezza e l’aspetto sanitario. Così il sindaco Luigi Locatelli, esprime tutta la sua amarezza. «Referendum, ovvero come farlo diventare antipatico a prescindere». La scuola inizierà il 14 settembre ed ecco che subito le lezioni dovranno essere interrotte per permettere l’allestimento dei seggi, il voto e il relativo smantellamento degli stessi. «È noto ormai - scrive il sindaco - direi tristemente noto, che è stato fissato l’inizio delle lezioni scolastiche per il 14 settembre; lezioni che verrebbero sospese subito dopo a causa del predetto referendum fissato per il 20 e 21, cui si aggiungeranno i giorni necessari per montaggio, smontaggio, sanificazione, ecc». E ricostruisce il percorso sull’individuazione di un luogo alternativo, la palestra, per poter permettere la continuità scolastica.

Prospetto di come si sarebbe votato in palestra.

«A luglio, forse comprendendo lo stato d’animo di tutte le parti coinvolte (enti locali, scuola, studenti, genitori) perveniva comunicazione della Prefettura che dava l’opportunità ai Comuni di individuare sedi alternative a quella storiche che per tutti, o quasi tutti, sono i plessi scolastici. L’Amministrazione comunale si era prontamente attivata per individuare uno spazio alternativo che soddisfacesse le prescrizioni date, individuandolo nella palestra delle scuole. Con successiva circolare del 18 agosto la Prefettura, richiamando una circolare ministeriale, precisava che gli stands da collocarsi nelle palestre non sono considerati idonei sotto il profilo della sicurezza, della custodia e della safety sanitaria. Con nota del 21 agosto il Comune precisava di garantire con modalità certe e dimostrabili tutte le prescrizioni date, riallegando il prospetto che definiva la logistica, a nostro giudizio addirittura migliore di quella attuale». Il 24 agosto, ecco pervenire al Comune la nota della commissione preposta che boccia la richiesta, così come quella di tutti coloro che avevano cercato di trovare una soluzione alternativa nelle palestre.

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