«Non serve e non va costruito»

Inceneritore della Montello Spa, le perplessità e le preoccupazioni degli esperti in Regione

Ieri (3 novembre) si è tenuta l'ultima seduta della VI Commissione sull'opera che l'azienda vorrebbe realizzare. I dubbi espressi da diversi tecnici

Inceneritore della Montello Spa, le perplessità e le preoccupazioni degli esperti in Regione

Si è tenuta nel primo pomeriggio di ieri (lunedì 3 novembre) la terza e ultima seduta della VI Commissione Ambiente di Regione Lombardia dedicata al progetto di realizzazione del nuovo inceneritore della Montello Spa a Montello. Nell’occasione sono stati ascoltati, su richiesta dei consiglieri di opposizione, diversi esperti del settore.

Le voci (critiche) degli esperti

Marco Caldiroli, presidente di Medicina Democratica ed esperto di prevenzione ambientale, ha ribadito come l’impianto di Montello, nonostante quanto indicato nella documentazione di autorizzazione, non si colloca all’interno del sistema di economia circolare e che la capacità di incenerimento proposta dalla società supera la capacità complessiva di incenerimento di tutti gli impianti funzionanti in provincia di Bergamo.

Una posizione condivisa da Giuseppe Maffeis, fondatore di Terraria Srl e parte del comitato Aria Pulita Tomentone, che nel suo intervento ha insistito sull’esubero di capacità impiantistica dell’impianto, sulla sua localizzazione non ottimale e sulla mancanza di benefici e compensazioni ambientali, esprimendo dunque forte preoccupazione.

Carlo Romagnoli, dell’associazione Medici per l’ambiente Umbria, s’è invece soffermato sulle possibili ricadute sanitarie e ha chiarito le concause delle malattie dovute all’inquinamento ambientale, suggerendo di puntare sull’opzione zero. Angelo Bonomi, esperto di termovalorizzatori, ha infine affermato che impianti di questo tipo non possono essere considerati parte dell’economia circolare, poiché producono in ogni caso degli scarti.

Avs e Pd: contrarietà confermata

«Anche oggi un’altra seduta di audizioni molto importante – ha poi affermato Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra (Avs) -. Gli esperti che hanno portato il loro contributo tecnico rafforzano quanto da tempo andiamo dicendo: l’impianto di Montello non serve e non va realizzato. Per diverse ragioni: il livello di pressione ambientale complessiva già oggi presente nell’area di riferimento, l’alta concentrazione nella Bergamasca di impianti di termodistruzione, la certezza che con l’apertura di Montello arriverebbero altre migliaia di tonnellate di rifiuti all’anno da bruciare e che, infine, in casi complessi come questo, debba sempre prevalere l’interesse pubblico collettivo rispetto a un legittimo interesse privato».

«In accordo con il comitato Aria Pulita – hanno invece affermato Giuseppe Canducci, co-portavoce di Europa Verde di Bergamo, e Alfredo Di Sirio, segretario provincia di Sinistra Italiana Bergamo – abbiamo voluto far partecipare alle audizioni tecnici esperti in materia epidemiologica e tecnico-ambientale per dare un contributo scientifico ai lavori della Commissione affinché possano disporre di tutte le informazioni del caso».

Davide Casati, consigliere regionale bergamasco del Pd, ha invece dichiarato: «Dopo questi tre incontri, confermiamo la nostra contrarietà all’autorizzazione di due nuove linee di incenerimento, essendo la nostra Regione, e in particolare la nostra provincia, già sature di questa tipologia di impianti in relazione al reale fabbisogno di smaltimento (già ampiamente superato). Ci auguriamo che quanto emerso da questi incontri sia utile sia in sede regionale per la redazione del nuovo Prgr (Piano regionale di gestione dei rifiuti, ndr) con maglie meno larghe e una maggior pianificazione in base ai bisogni dei territori e all’effetto cumulativo delle emissioni, sia in sede provinciale per il parere che l’ente Provincia esprimere a proposito dell’iter autorizzativo in corso».

Le precedenti sedute

Il focus della Commissioni sull’opera s’è svolto dopo che il Consiglio regionale aveva espresso un “no” politico alla realizzazione del nuovo impianto. Nonostante questo, sarà la Conferenza dei servizi in corso di svolgimento in Provincia a decidere in modo ufficiale sul via libera o meno. Certo è che quanto detto in quel di Palazzo Lombardia in queste settimane, dal punto di vista tecnico, può influire sul dibattito in corso.

Se nella prima seduta della VI Commissione, infatti, c’erano state alcune tensioni (con le Amministrazioni e i cittadini contrari all’inceneritore che avevano accusato l’organo regionale di aver fatto «uno “spottone” alla Montello Spa»), nella seconda seduta, andata in scena il 29 ottobre, era stato dato spazio ai parere più critici di diversi esperti e alle valutazioni di Ats Bergamo, che già in Conferenza dei servizi aveva fatto presente di necessitare di ulteriori documenti e analisi per poter valutare l’effettivo impatto sulla salute pubblica di un’opera di questo tipo.