Dal 1° gennaio al 18 dicembre

Inquinamento, rispettati i limiti annuali. A Bergamo superati i livelli di Pm10 per 22 giorni

Arpa ha diffuso i dati relativi al 2025 per Pm10, Pm2.5 e No2. Ottime notizie per la nostra città, con un trend complessivamente migliorato

Inquinamento, rispettati i limiti annuali. A Bergamo superati i livelli di Pm10 per 22 giorni

L’aria della Lombardia, Bergamo compresa, ha registrato nel 2025 un miglioramento complessivo rispetto agli anni precedenti: nel corso dell’anno, è stato rispettato ovunque il limite annuale per il PM10, con concentrazioni che nella maggior parte delle città capoluogo sono paragonabili o inferiori a quelle registrate nell’anno 2024.

I dati sono stati diffusi da Arpa Lombardia, raccolti dal 1° gennaio al 18 dicembre 2025 dalle centraline di rilevamento certificate di Arpa Lombardia.

I dati di Bergamo diffusi da Arpa

Nel dettaglio della provincia di Bergamo, i giorni in cui è avvenuto il superamento dei 50 microgrammi al metrocubo di PM10 sono stati 22. Guida la classifica Milano con 64 giorni. Per il PM2.5, invece, nella stazione peggiore la media per Bergamo è stata di 16 µg/m³ – una tra le più basse.

Infine, per quanto riguarda NO2, allo stato attuale nella stagione peggiore è stato riscontrato il valore di 25 µg/m³, alla pari con Bergamo, Lodi e Pavia. Tutti questi dati risultano al di sotto dei limiti, che per il PM10 è di 50 µg/m3, mentre per il NO2 è di 41.

Nonostante i dati complessivamente buoni, Arpa sottolinea che si sono registrati ancora superamenti del limite sul numero di giornate con concentrazione media superiore a 50 microgrammi per metrocubo ma, in buona parte della rete, la situazione è, con buona probabilità, in miglioramento o, al più, sugli stessi livelli dell’anno scorso.

Lo stesso vale per PM 2.5 e NO2, ovvero il biossido di azoto, che non ha superato la media annuale in nessuna città capoluogo anche nelle stazioni ad alta densità di traffico. Il solo inquinante che ancora non presenta andamenti chiari nel tempo è l’ozono, che supera in modo diffuso i target previsti dalla normativa.

Il trend positivo dovrà comunque continuare nel tempo, anche alla luce della direttiva europea 2024/2881, che fissa obiettivi ambiziosi, più bassi rispetto agli attuali, ed alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per molti parametri ancora più stringenti.