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Piantato un bosco a Loreto, un’area trafficata diventerà un corridoio naturale che rinfrescherà il quartiere

Si chiama “Bosco della Comunità” ed è un intervento che porta 280 nuove piante lungo via Briantea di Bergamo

Piantato un bosco a Loreto, un’area trafficata diventerà un corridoio naturale che rinfrescherà il quartiere

È spuntato il nuovo “Bosco della Comunità” nel quartiere di Loreto, un intervento che porta 280 nuove piante lungo via Briantea e apre ufficialmente una stagione più verde per il quartiere.

La piantumazione è iniziata ieri mattina (9 dicembre), e vuole trasformare un’area segnata dal traffico in una sorta di corridoio naturale per proteggere e rinfrescare il quartiere.

Il progetto

Il bosco è un dono della Cooperativa della Comunità al Comune di Bergamo per celebrare i suoi cinquant’anni di attività.

Un regalo non solo simbolico, come sottolinea la presidente Cristina Offredi: «Il 29 marzo scorso la Cooperativa della Comunità ha compiuto 50 anni. Con l’iniziativa “Bosco della Comunità” vogliamo lasciare un segno tangibile sul territorio con uno sguardo rivolto alle generazioni future. Il progetto prevede infatti la realizzazione di un “bosco diffuso” nel territorio della provincia di Bergamo, composto da specie arboree e arbustive autoctone. L’obiettivo della cooperativa è creare nuovi spazi verdi che aumentino la biodiversità locale e migliorino la connettività ecologica».

L’accordo prevede anche un impegno a lungo termine: la cooperativa si occuperà dell’irrigazione e della manutenzione dell’area per i prossimi cinque anni.

Gli studenti protagonisti

Ad affiancare agronomi e tecnici, ieri mattina c’erano gli studenti delle scuole Cittadini e Virgo Lauretana, che hanno messo letteralmente le mani nella terra.

Un coinvolgimento voluto dal Comune, come ha ricordato l’assessora alla Transizione ecologica Oriana Ruzzini: «Abbiamo coinvolto le scuole perché piantare alberi, toccare la terra e vivere il verde sono esperienze formative fondamentali».

Perché proprio lì

La scelta di via Briantea non è casuale. L’area è da anni esposta a traffico e rumore, e il nuovo bosco servirà da vera e propria barriera. Come? Il 60% delle piante messe a dimora è costituito da alberi e il 40% da arbusti, selezionati proprio per la loro efficacia nel filtrare le polveri sottili, raffrescare l’ambiente urbano e creare habitat per la fauna locale. Il querco-carpineto, ecosistema tipico della Pianura Padana e oggi sempre più raro, si distingue per la sua struttura complessa: due strati arborei, due arbustivi, uno erbaceo, uno con muschio e ricca presenza di liane.

Da sinistra, Filippo Grasso, Oriana Ruzzini, Cristina Offredi, Nicola Leidi, Pietro Acrami, Franco Di Pucchio, Christian Togni, Francesco Pesenti

La Farnia rappresenta la specie dominante dello strato arboreo principale, che può raggiungere i 30 metri di altezza e coprire fino al 70% dell’area. Mentre il secondo strato è composto soprattutto da Carpino bianco.

Questi boschi rappresentano la fase climax dell’evoluzione naturale della vegetazione della Pianura Padana: ricrearli in città significa restituire complessità ecologica, migliorare la qualità ambientale e contribuire alla costruzione di una Bergamo più verde e resiliente.