Alle 15 di ieri (sabato 4 ottobre), davanti al municipio di Montello si è mosso un lungo serpentone di persone: famiglie, sindaci, giovani e anziani uniti da un solo grido: «No all’inceneritore!». Il corteo ha raggiunto i cancelli della Montello Spa, azienda che vuole costruire l’impianto, osteggiato dalla gran parte del territorio.
«Non è un punto d’arrivo, ma un passo avanti importante», ha detto al microfono il consigliere regionale Davide Casati (Pd), riferendosi alla mozione approvata in Consiglio regionale lo scorso 23 settembre, con cui la Lombardia ha per la prima volta espresso ufficialmente la propria contrarietà all’attuale progetto.
Un risultato politico che arriva dopo mesi di pressione dal basso e dopo il coraggioso “no” anche della Provincia di Bergamo e dei 46 sindaci che, senza distinzioni di partito, si sono schierati dalla stessa parte: quella dei cittadini.
La politica si muove (finalmente)

«Non potevamo restare indifferenti davanti al grido di rabbia di migliaia di persone», ha aggiunto Casati, ricordando che «la Regione deve ora obbligare la Montello Spa a rispettare le prescrizioni di legge e affrontare il problema degli odori, ormai intollerabili». E proprio gli odori , «che tolgono il fiato e sporcano l’aria», come ha detto una residente, sono diventati il simbolo di un disagio che dura da anni. E non parliamo solo del Comune di Montello, ma anche dei numerosi Comuni della Bergamasca che vengono quotidianamente raggiunti dalla puzza del complesso industriale.
Il sindaco di Bagnatica, Roberto Scarpellini, ha detto: «Oggi siamo qui tutti insieme, sindaci di centrodestra, centrosinistra e Lega. È raro, ma su questa battaglia non ci sono colori politici. Senza la forza dei cittadini e del comitato “Aria Pulita”, la mozione di Casati non sarebbe mai passata». Poi un ringraziamento: «Voglio citare anche la Curia di Bergamo e don Cristiano Re, che hanno avuto il coraggio di schierarsi apertamente. Lui non l’ho mai incontrato di persona, ma si sta spendendo molto per noi e per la nostra causa».
Alcune storie dei cittadini
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Eugenio Beccalli, oggi consigliere comunale di minoranza a Montello e tra i fondatori del comitato Aria Pulita, ha raccontato la sua storia: «Quando sono arrivato qui trent’anni fa dal Sud, non avrei mai pensato che un giorno avrei dovuto lottare per respirare. Nel tempo, ho raccolto firme, mi sono candidato, e oggi sono in consiglio comunale per dire che ognuno di noi può fare la differenza».
Qualcun altro ha raccontato di aver comprato una casa per 400 mila euro, «ma oggi non la vuole più nessuno. Con la puzza che c’è, il valore immobiliare è crollato. Nessuno vuole vivere qui». Un altro cittadino, invece, ha invitato tutti a «seguire le riunioni provinciali e regionali, anche in streaming, perché informarsi è il primo modo per non lasciare soli i sindaci che ci mettono la faccia».
Un blocco stradale improvvisato
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Gli organizzatori non si aspettavano una partecipazione così imponente: più di un migliaio di persone hanno sfilato insieme fino alla Montello Spa, inizialmente sul marciapiede, poi lungo una corsia della strada e, infine – inevitabilmente – su entrambe. Per qualche tempo il traffico si è fermato con un blocco stradale improvvisato, ma senza tensioni: la polizia locale ha gestito il tutto in modo ordinato.
Tra i manifestanti c’erano tantissime famiglie e bambini: un segno positivo, come hanno commentato in molti, perché «è giusto che ricordino queste giornate, in cui si lotta per il loro futuro».