Il capolavoro di Reja è la difesa Dolci note dalla retroguardia
In 15 partite, Edy Reja ha compiuto un capolavoro: la difesa dell’Atalanta è diventata un fortino. Nei giorni in cui tutti sottolineano (giustamente) il grande ritorno di Denis, autore di un gol e di una prestazione da applausi contro il Palermo, c’è un dato che dimostra in modo inequivocabile come il tecnico friulano abbia realizzato un mezzo miracolo. Prima dell’avvio della stagione, infatti, la retroguardia atalantina preoccupava tutti quanti. Poi sono arrivati Toloi e Paletta, ma la verità è che la crescita del reparto arretrato è stata uniforme e impressionante.
Sei volte a porta inviolata, miglior difesa interna. Numeri alla mano, il quadro è ancora più chiaro. In queste prime 15 giornate di campionato, l’Atalanta ha concluso ben 6 partite senza subire neppure un gol. Frosinone, Empoli, Carpi, Milan, Roma e Palermo non sono riuscite a metter la palla alle spalle di Sportiello. Se poi allargassimo la panoramica anche alle partite con Inter (Jovetic al 94’), Verona (Pisano al 96’) e Sampdoria (Soriano al 94’), si comprende come la statistica avrebbe potuto essere clamorosa.
Dei 15 gol subiti, ben 8 sono arrivati in sole 3 partite esterne. A Firenze (3-0), Torino con la Juventus (2-0) e Bologna (3-0) la difesa atalantina ha dovuto piegarsi in maniera abbastanza netta agli avversari, ma parliamo di appena il 20 percento delle gare giocate e dunque possiamo dire di essere nel campo degli episodi. A questo dato bisogna affiancare quello che, forse, spiega meglio di tutti la grande fiducia che il pubblico nutre nei confronti di questa squadra: Reja ha costruito una squadra che a Bergamo subisce poco o nulla. L’Atalanta ha la miglior difesa interna di tutto il campionato, alla pari dell’Inter capolista di Roberto Mancini. Al Comunale, infatti, solo 4 volte gli avversari hanno trovato il modo di superare Sportiello. Ci sono riuscite Sampdoria, Verona, Lazio e Torino, tutte quante con solo un gol. I tifosi hanno assistito a grandi partite, ma anche a super parate e qualche legno colpito dagli avversari con una mano di fortuna. Le gioie della Dea si costruiscono dunque al Comunale. L’Atalanta, grazie a questo rendimento interno, ha conquistato sul suo campo 5 vittorie (su 7 complessive in campionato), un pareggio e una sconfitta.
Sportiello super e un reparto ben assortito. Ma chi sono i protagonisti di simili prestazioni? Il miglior difensore atalantino è certamente Marco Sportiello. Il portiere, cresciuto nel vivaio nerazzurro, si sta confermando su livelli di rendimento molto alti, dimostrando una volta in più la sua capacità di ridurre al minimo le parate regalando comunque prestazioni di grande livello (contro il Palermo, ad esempio, ha dovuto rispondere un paio di volte da campione a Chochev). Questo lo sta velocemente portando dall'essere un giovane di belle speranze a uno dei portieri più forti del campionato. Davanti al 57 atalantino la coppia titolare sarebbe rappresentata da Paletta e Toloi, acquistati in estate per guidare un reparto in grande difficoltà nella passata stagione; ma basta consultare le statistiche per capire che quando il direttore tecnico Sartori parlava di 4 giocatori titolari al centro della difesa non sbagliava. Paletta (12 presenze, 1061 minuti giocati) è il più presente, ma qualche acciacco fisico di Toloi (8 presenze 605 minuti) ha spesso costretto Reja a cambiare: Stendardo (9 presenze, 768 minuti) ha giocato di più dell’ex romanista e anche Cherubin (7 presenze, 492 minuti) è stato protagonista in più di un'occasione.
Il discorso vale anche per le corsie esterne: Masiello (10 presenze, 798 minuti) e Dramè (10 presenze, 838 minuti) sono i due più impiegati, ma quando stato di forma o infortuni li hanno limitati ecco che Bellini (8 presenze, 583 minuti), Raimondi (7 presenze, 415 minuti) e Brivio (3 presenze, 233 minuti) sono entrati in squadra e le prestazioni non ne hanno affatto risentito.
Il merito è tutto di Reja. I numeri e le prestazioni degli uomini impiegati parlano chiaro, ma c’è un ulteriore aspetto che non si può ignorare e che risulta altrettanto decisivo. Dietro a un’orchestra che suona melodie così dolci e che stecca raramente c’è un direttore capace di armonizzare e condurre le danze come pochi, forse, si aspettavano. Il vero artefice del capolavoro difensivo atalantino è mister Edy Reja. Insieme al suo staff e con Bollini a dare una grande mano dal punto di vista tattico, il tecnico nerazzurro allena e stimola i suoi ragazzi ogni giorno. Tutti i giocatori si sentono coinvolti, come confermano le indiscrezioni che filtrano dallo spogliatoio, che raccontano di una grande serenità portata proprio da Reja.
L’Atalanta segna forse meno di quello che potrebbe, ma gli equilibri che il 4-3-3 del tecnico friulano mostra nella fase di copertura, nonostante le tante variazioni di uomini andate in scena nelle prime 15 giornate di campionato, fanno ben sperare. Alla salvezza manca poco (e siamo solo a inizio dicembre), avanti di questo passo sarà impossibile continuare a parlare solo di permanenza in Serie A: con una difesa di ferro e un tecnico di questo livello, sognare è lecito.