A Cagliari s'è visto un Romero diverso, più duttile. Proprio quello che vuole il Gasp
Per il numero 17 nerazzurro, in Sardegna, una prova di ottimo livello in una posizione diversa rispetto alle ultime apparizioni
di Fabio Gennari
Oltre a essere risultato uno dei migliori in campo insieme al compagno di reparto Djimsiti, il centrale argentino della Dea Cristian Romero ha dato dimostrazione, domenica a Cagliari, di essere anche un ragazzo intelligente e duttile. Abituati a vederlo dominare la scena giocando da centrale nei tre difensori di Gasperini (Ibrahimovic docet), alla Sardegna Arena il tecnico nerazzurro gli ha chiesto un lavoro un po' diverso e lo ha fatto giocare in marcatura su Joao Pedro (il pericolo numero uno dei sardi) nella zona destra della difesa. Al posto di Toloi, per intenderci.
Rispetto a quando è arrivato a Bergamo, il suo rendimento è costantemente in crescita. Se si piazza al centro della difesa, i compagni che si muovono ai suoi lati sanno bene di avere un compagno pronto a dare loro, in ogni momento, una mano. Schierarlo in una posizione diversa, con Palomino prima e Djimsiti poi in mezzo, significa dirottarlo a piacere sull'uomo che Gasperini decide di fare marcare in modo più stretto. E vista la risposta, c'è davvero di che essere soddisfatti.
In diverse occasioni lo stesso mister atalantino aveva spiegato come per lui fosse importante una rosa stretta, ma anche composta da ragazzi duttili e disposti a giocare anche in una posizione nuova se ce ne fosse bisogno. La scelta di far seguire a Romero l'uomo più pericoloso del Cagliari senza avere una posizione fissa (come quando sta in mezzo) è stata dettata da esigenze tattiche che Djimsiti (in controllo di Nainggolan e deputato alla prima costruzione con de Roon e Freuler) e Palomino (a uomo su Simeone) hanno egregiamente soddisfatto.
La possibilità di togliere il centrale ex Genoa dal cuore della difesa può essere molto utile anche nelle prossime partite. Chiaro che incrociando Benzema sembra la marcatura su di lui quella più logica, ma per Gasperini avere un terzetto formato da Toloi, Djimsiti e Romero significa poter cambiare scelte e posizioni in un istante, senza andare a mettere in difficoltà il reparto. Ancora una volta, la duttilità è decisiva.