Il personaggio

A dicembre i primi segnali, da gennaio solo conferme: Miranchuk s'è preso l'Atalanta

C'è un "nuovo" attaccante di qualità nella rosa: il russo dopo una stagione al Torino si sta rivelando un grande protagonista e i risultati sono evidenti

A dicembre i primi segnali, da gennaio solo conferme: Miranchuk s'è preso l'Atalanta
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di Fabio Gennari

Sinceramente? Non c'è una spiegazione logica. In queste situazioni non resta che osservare, ammirare, sottolineare e prendere atto. Senza stare troppo a girarci attorno.

Dopo la partita di Torino contro i granata, era difficile trovare un solo appassionato atalantino convinto che Aleksej Miranchuk, classe 1995, potesse diventare un protagonista di alto livello come, invece, si sta rivelando. La società ha fatto sapere che i tifosi hanno incoronato il numero 59 russo come il giocatore del mese di gennaio e il campo racconta di un ragazzo che si è letteralmente trasformato.

Spesso, guardando Miranchuk giocare, si è detto che la tecnica nessuno poteva metterla in discussione ma per il calcio italiano non c'era abbastanza spessore. Non c'era la capacità di incidere, «sembra un giocatore di calcetto» sostenevano i più critici. La verità è che Miranchuk ha avuto bisogno di tempo, ma alla fine è venuto fuori. Certo, le 29 gare ufficiali in campionato dello scorso campionato al Torino (quindi in A), gli hanno fatto molto bene in fatto di crescita ed esperienza. Ma, a questi livelli, era davvero difficile immaginarselo.

Guardandolo in campo, mentre duetta con De Ketelaere - che parla evidentemente la stessa lingua (tecnica) -, a volte vien da chiedersi se sia davvero lui. Miranchuk, quando parte da destra, cerca palla e chiama i compagni a servirlo. Una volta in possesso si guarda intorno, la perde raramente e le sue giocate sono costantemente orientate alla manovra. Al compagno. Alla costruzione. Prova anche il tiro, segna dei gol e serve assist: una risorsa preziosa, un titolare in più che rende l'attacco degli orobici davvero da applausi.

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