A Parma l'Atalanta non ha solo vinto, quel primo tempo è una polizza per il futuro
I nerazzurri (in maglia gialla) hanno offerto una super prestazione: dopo la sosta non è mai facile, ma se hai così tante certezze...
di Fabio Gennari
A parte il pareggio della Juve, in vetta non è cambiato nulla. L'Atalanta ha fatto 3 punti a Parma e a quota 28 resta a una lunghezza dal Napoli insieme a Inter, Fiorentina e Lazio. Quello che merita di essere sottolineato è come la squadra di Gasperini ha ottenuto i 3 punti: tolti i quindici minuti di inizio ripresa, la Dea ha condotto le danze con il piglio della big e i segnali sono grandi. Anzi, grandissimi.
Il primo tempo del Tardini è stato praticamente un esercizio di attacco contro difesa. Il 3-4-1-2 di Gasperini ha lasciato Pasalic (il migliore della prima frazione) alle spalle di Lookman e Retegui, Pecchia ha giocato 4-2-3-1 senza mandare nessuno a incrociare le traiettorie del croato. Risultato? Ogni volta che l'Atalanta ripartiva o anticipava, la manovra si sviluppava con grande pericolosità. Solo piccoli errori negli ultimi metri hanno tenuto in vita i padroni di casa.
Il gol di Retegui, quello annullato a Lookman, le occasioni di testa e di piede sempre per Retegui, quella di testa per Lookman, il diagonale di Ruggeri e la seconda rete di Ederson fanno 7 occasioni pulitissime per segnare contro una (quella di Bonny) al 45': un divario enorme. Di propositività e costruzione prima che realizzativo.
Nella ripresa, sul punteggio di 1-2, Gasperini ha tolto il capocannoniere del torneo per mettere De Ketelaere e poi Bellanova per Cuadrado. Un altro gol annullato a Lookman e quello buono del 3-1, su assist proprio di Cuadrado, a sancire una superiorità da vera big.