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A Verona una conferma: davanti si sbaglia troppo ma in difesa il rendimento è alto

La squadra di Gasperini sta cambiando pelle, si difende bene e anche se davanti serve più precisione è importante fare risultato

A Verona una conferma: davanti si sbaglia troppo ma in difesa il rendimento è alto
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di Fabio Gennari

L'Atalanta vista a Verona è stata ad almeno tre volti. Due riguardano la capacità di far gioco e costruire, molto negativa nella prima frazione di gioco mentre, dopo il riposo e grazie agli aggiustamenti del tecnico, si è vista una squadra nettamente diversa. Unica, invece, la versione difensiva della formazione nerazzurra, che ha tenuto alla grande il campo senza quasi mai andare in difficoltà. E con due protagonisti, Musso e Okoli, che forse in pochi si aspettavano a questi livelli.

Davanti, la scelta del primo tempo è stata per il 3-4-3 ma, più che le ragioni tattiche, a non convincere sono state le prestazioni individuali. Se Zapata non tiene un pallone, se Lookman (autore di una prestazione negativa ma che resta comunque un profilo importantissimo per i bergamaschi) non trova mai lo spunto e con Malinovskyi e Koopmeiners che, tecnicamente, sbagliano così tanto (la squadra ha giocato con il 62 per cento di precisione dei passaggi, dato bassissimo), è normale andare in difficoltà.

Dopo il riposo la musica è però cambiata e l'unico neo è aver chiuso solo 1-0 una partita in cui, con più lucidità, si poteva tranquillamente arrivare anche sul triplo vantaggio. Con il Verona che, va detto, a parte la traversa di Lazovic non ha mai creato pericoli seri fino al cross sbagliato del 90' messo in angolo da Musso. E, a proposito del portiere argentino, ecco le note liete di giornata: dietro la Dea si è difesa molto bene, il portiere ha dato grande sicurezza in uscita e questa è una conferma importante dopo il Milan. Servono altre risposte, ma la strada è quella che tutti auspicano.

Il pacchetto arretrato ha messo in mostra un ottimo Demiral, un Toloi che ha giocato prima da braccetto e poi da terzino a sinistra onorando al meglio la fascia da capitano e le 200 in A con la Dea. I due sono stati affiancati da un Caleb Okoli semplicemente da applausi. Il ragazzo è alla terza gara in Serie A e non ha tradito praticamente mai difficoltà di posizione, anticipo e capacità di lettura degli interventi. Il ragazzo ha convinto e la sua crescita sarà uno dei motivi di maggior interesse delle prossime partite.

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