Adesso la Champions è nelle mani della Roma, l'Atalanta deve cambiare marcia

di Fabio Gennari

Alle 14.30, seduti a tavola prima di andare allo stadio, si discuteva del pareggio del Bologna a Frosinone. Con la Roma vincente, un successo a Cagliari per la classifica sarebbe stato decisivo.

Ora invece l'Atalanta si trova a 50 punti con la squadra di De Rossi che ha vinto il derby e si è portata a 55: per raggiungerla e superarla, la Dea dovrà fare gli stessi punti da qui a fine stagione, vincendo lo scontro diretto e la gara rinviata con la Fiorentina. Sulla carta, nulla di impossibile, ma viste le ultime due prestazioni ci sono molti dubbi sulla fattibilità dell'impresa.

Questa è una stagione in cui, con le coppe europee che nella prossima annata calcistica cambiano format, c'è la straordinaria possibilità di avere cinque squadre in Champions. Andarci è importante. Anzi, importantissimo. Ma riuscirci dipende da come la squadra entrerà in campo e da quanto le altre riusciranno a fare negli scontri diretti. L'Atalanta ne ha solo uno, con la Roma, ma serve fare molto di più. Anche perché chi insegue non è che sta fermo e il Napoli va monitorato. Ora i partenopei sono a 48 punti (-2 che vale -3, vincendo con la Fiorentina il recupero -5 che vale -6) mentre Lazio (46), Torino (44) e Fiorentina (43) sono più attardate.

Dal punto di vista prettamente aritmetico, lo spazio per rimediare c'è tutto e anche guardare a quelle davanti non è impossibile. Ci sono ancora otto sfide per la squadra di Gasperini a disposizione e questo gruppo ha già dimostrato, anche nel recente passato, di poter vincere con tutti. Ma anche, ahimè, di poter andare in difficoltà con tutti. Si naviga a vista, sperando che gli inciampi siano finiti e provando a fare ancora una volta qualcosa di grande. Fosse Champions, sarebbe grandissimo.