Adesso tutti han cambiato idea Una lezione dal caso Gasperini

Adesso tutti han cambiato idea Una lezione dal caso Gasperini
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Qualcuno un giorno ha detto che solo gli stupidi non cambiano mai idea. Tutti hanno un’opinione, nel tempo dei social network la condivisione totale permette di far conoscere agli altri quel che si pensa di ogni argomento e a Bergamo, l’Atalanta, è spesso al centro di post e commenti. L’incredibile filotto che i ragazzi di Gasperini stanno centrando ha però evidenziato in modo netto e chiarissimo un concetto semplice: la prospettiva nerazzurra si è completamente ribaltata. Stravolta. Quelli che volevano la testa del tecnico di Grugliasco adesso lo osannano, quelli che speravano in un ritorno di Reja o Colantuono adesso chiedono a Gasperini l’Europa. Ma ci sono anche quelli che «non si può cedere de Roon» che adesso si stropicciano gli occhi con Kessie e Freuler, quelli che «Borriello andava tenuto» che ora ammirano Petagna e quelli che «Percassi deve esonerarlo» che ora benedicono la capacità della società di tenere la barra dritta in mezzo alla tempesta.

 

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Quando è iniziata la svolta. Il cambio di passo atalantino è iniziato in un momento ben preciso. Era lunedì 26 settembre, la squadra nerazzurra avrebbe giocato in serata a Pescara con il Crotone e durante la mattinata svolse una piccola rifinitura sul campo di Francavilla a Mare. In quei minuti di lieve sgambata, Gasperini ha provato la formazione che di lì a poche ore avrebbe affrontato una delle partite più delicate della stagione. Tra i titolari, il tecnico schierò Andrea Petagna: era la prima volta da titolare con l’Atalanta. La notizia iniziò a circolare verso le 17.30, alla partita mancava un’ora e mezza e Bergamo restò sbigottita, presidente Percassi compreso. Nonostante l'incredulità, il tecnico scelse quella strada e il risultato lo premiò con Petagna in gol e autore di una prestazione super. Rientrando a Bergamo, il tecnico era nervosissimo, si è detto e scritto che avrebbe voluto un incontro con la società. Pochi giorni dopo, al Comunale è arrivato il Napoli e Gasperini ha definitivamente fatto scacco matto aggiungendo a Petagna pure Caldara e Gagliardini.

 

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Cosa ha capito la gente. La vittoria sul Napoli, con quegli interpreti e quello spirito di squadra, ha stupito. Lo shock (positivo) è stato forte e i pareri più negativi si sono trasformati in lodi sperticate. C’è una logica precisa in tutto questo, i tifosi dell’Atalanta hanno preso due schiaffi belli forti (le vittorie con Crotone e Napoli) e si sono svegliati. Hanno capito. Hanno visto e si sono convinti: questo non è matto, vuole solo farci felici. Da quel momento sono iniziate le considerazioni positive sulle panchine di Paloschi e la scelta di Petagna, Kessie non era più il centro del mondo ma uno degli interpreti di lusso con Freuler e Gagliardini, Kurtic da brutto anatroccolo è diventato un cigno. I social network, da svuotatoio di ire e preoccupazioni, si sono trasformati in un bel manifesto di gioia. Trascinata da una banda di ragazzi sfrontati, l’Atalanta si è cementata intorno al gruppo e l’ambiente ha cambiato volto, girato pagina. A Firenze sono arrivate conferme, con Inter, Pescara e Genoa tre super vittorie e adesso la gente ci crede. Qualcuno sogna l’Europa, altri tengono i piedi ben piantati per terra, ma ciò che conta davvero è che la gente crede nel progetto, in un percorso da fare tutti insieme con un uomo felice al comando che solo poche settimane addietro sembrava il più spigoloso tecnico del pianeta.

 

CLUSONE 20 LUGLIO 2016 AMICHEVOLE CAMPIONATO STAGIONE 2016/17 ATALANTA - GIANA ERMINIO PH ALBERTO MARIANI NELLA FOTO , gabriele zamagna, luca percassi , antonio percassi

 

Il segreto è fidarsi di chi lavora per l’Atalanta. Come San Tommaso, uno degli Apostoli, la maggior parte dei tifosi ha dovuto vedere per credere. Senza essere blasfemi, il paragone è calzante e non fa altro che confermare un concetto molto semplice: per giudicare bisogna prima conoscere, poi valutare e infine eventualmente criticare. Gasperini è il primo ad essere felice della situazione che si è venuta a creare, ma anche in società hanno dimostrato di vedere lontano confermandolo quando tutto sembrava andare a rotoli. I dubbi sono venuti anche a Percassi, normale. Però il presidente, il figlio Luca e gli altri dirigenti hanno tenuto la barra dritta e oggi tutti ne godiamo. Al timone dell’Atalanta c’è gente che lavora sodo, a volte si può sbagliare, ma non è tutto da buttare. I tifosi adesso lo hanno ben chiaro e il concetto è sempre lo stesso: un professionista che lavora può sbagliare, avere difficoltà e magari non convincere, ma il tempo è una variabile fondamentale, soprattutto quando si spinge al massimo in allenamento per raggiungere il proprio obiettivo.

 

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Adesso occhio all’equilibrio: ci saranno momenti difficili. L’esaltazione in questo momento è collettiva, su Facebook si organizzano eventi per festeggiare lo Scudetto atalantino, e va bene così, giusto divertirsi e sognare. L’importante sarà mantenere l'equilibrio anche quando le cose non andranno così bene. Tutti ci auguriamo di rivivere un fenomeno Leicester ma se in cento e più anni di storia del calcio imprese simili si contano sulle dita di una mano, qualcosa vorrà pur dire. L’Atalanta si salverà, e come sempre questo è il primo obiettivo, nessuno può sapere dove arriveranno i nerazzurri e fino a quando questo magico periodo durerà. Godiamocelo e andiamo avanti, ma nel momento di difficoltà non facciamo l’errore di ricominciare a vedere tutto nero. Gasperini ha creato una squadra vera, ci sono tanti ragazzi che dovranno avere tempo e possibilità di sbagliare e Bergamo dovrà essere pronta a battere le mani anche quando Caldara non giocherà come Scirea, Freuler o Gagliardini o Kessie con tanta personalità e Petagna come il primo Vieri.

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