Adopo, Sulemana e il destino di chi gioca poco: basterebbe avere un po' di fiducia...
In un reparto composto da titolarissimi e prime alternative, ragazzi come l'ex Torino e il 2003 ghanese possono comunque dare una mano

di Fabio Gennari
Lasciamo da parte per un secondo i due gol segnati contro la Roma e sul campo del Genoa da Ibrahim Sulemana. Ignoriamo il fatto che il classe 2003 arrivato la scorsa estate dal Cagliari ha finora collezionato, in totale, 46 presenze in Serie A.
Detto tutto questo, una domanda sorge ancora spontanea: perché nell'arco di una stagione non deve mai arrivare il momento per dare un'opportunità a chi fa parte del gruppo e magari può dare qualcosa che, in quel periodo, altri non possono dare?
I titolari dell'Atalanta, in mezzo al campo, nella passata stagione sono stati Ederson e de Roon. Con Pasalic prima alternativa. L'anno prima, annata 2023/24, i titolari erano gli stessi. E il primo cambio? Pure. Michael Adopo, centrocampista classe 2000 che era in rosa e ha vinto l'Europa League con il gruppo di Gasperini, ha giocato solo dieci partite. Quest'anno, con il Cagliari, di presenze in Serie A ne ha collezionate 35. Di cui 27 da titolare. Evidentemente qualche valore il ragazzo ce l'ha. Magari non è un titolare della Dea ai vertici, ma possibile non abbia mai giocato?
Quando si parla di valorizzazione del proprio parco giocatori significa anche dare un po' di spazio a chi lavora sodo ogni giorno, sebbene non sia allo stesso livello dei big. Adopo, che passa da 10 presenze a 35 l'anno dopo, ha confermato di essere un calciatore che su certi campi può essere protagonista. E, guardando avanti, nel pacchetto dei centrocampisti a disposizione di Juric, anche Sulemana può ritagliarsi uno spazio importante, quello che non ha mai avuto la passata stagione.
In un gruppo ci sono titolari e giocatori che aspettano solo di essere protagonisti, proprio come il ghanese contro la Roma, nel giorno della qualificazione aritmetica alla prossima Champions League.