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Al di là del mercato, come cambierà la Dea? L'importanza del rapporto con l'allenatore

In un momento di forti cambiamenti, è fondamentale che il nuovo tecnico riesca a creare una buona sinergia con i giocatori

Al di là del mercato, come cambierà la Dea? L'importanza del rapporto con l'allenatore
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di Fabio Gennari

L'Atalanta lavora ormai da una decina di giorni a Zingonia. Al netto di quello che potrà riservare il mercato, bisogna ragionare anche e soprattutto su chi forma il gruppo. Perché non ne arriveranno 25 nuovi di giocatori, al massimo cambieranno anche due o tre pedine.

La domanda sorge spontanea: in cosa si può migliorare? Sul piano tattico, ci saranno nuove soluzioni oppure si partirà da alcune evoluzioni di quanto con Gasperini è già stato assimilato? Si tende sempre a parlare di cosa manchi per restare a certi livelli (o migliorarli), ma alla fine è il gruppo che fa il risultato, non i singoli.

Gasperini è andato via, ora c'è Juric, che guida uno staff con doti importanti. Si dice che gli uomini che avranno in mano la Dea nella stagione che sta iniziando arrivano al Centro Bortolotti di buona mattina (7.30) e fino alle 19 c'è una macchina in moto per cercare di fare grande l'Atalanta. Anche quando l'allenamento è solo uno. Sarà diverso da prima, indubbiamente, ma che soluzioni nuove saranno proposte?

Quanto ha insegnato il vecchio tecnico non si è vaporizzato pochi istanti dopo la sua scelta di andare alla Roma. I giocatori, quello che hanno imparato lo hanno dentro, insieme alla voglia e alla determinazione di far vedere a tutti che i loro meriti sono enormi. Certo, senza Lookman e Retegui mancheranno 40 gol in campionato (ed è una perdita pesantissima), ma chi arriverà cosa potrà fare? Chi ha reso meno del previsto, con il nuovo tecnico cosa potrà dare? Juric viene descritto come uno che coinvolge, responsabilizza e delega. Quanto parlerà con il gruppo e, soprattutto, saprà ascoltare le sollecitazioni dei giocatori sarà determinante per il prossimo campionato.

Il dialogo, in simili situazioni, è fondamentale. Se arriva uno che impone un cambiamento il rischio è che i giocatori si chiudano a riccio. A meno di sostituirne tanti. L'Atalanta, sempre ricordando che alla base ci sono elementi forti che fanno la differenza, ha dei valori. Da terzo posto, nella passata stagione. Il giudizio sulla rosa lo si potrà dare a fine sessione di mercato, oggi ci sono campo e lavoro da seguire e approfondire. Serviranno pazienza e intelligenza, da parte di tutti.