di Fabio Gennari
La conta, per oggi, si è fermata a 272 partite e 22.197 minuti giocati. Inizia la nona stagione e con questi numeri si capiscono anche tante piccole cose legate agli acciacchi che spesso lo hanno condizionato. Eppure Rafa Toloi, classe 1990, è ancora lì davanti a tirare il gruppo e dare l’esempio. A tutti.
«Per me è un veramente un orgoglio iniziare un’altra stagione qui all’Atalanta – ha detto il capitano dal ritiro in Val Seriana -. L’impegno e la voglia sono gli stessi del primo anno, forse sento ancora di più la responsabilità per quello che ho vissuto in questi anni».
Il 26 agosto del 2015, quando arrivò a Bergamo, lo accolse il presidente Antonio Percassi. «Fin dal primo giorno mi ha fatto capire l’amore che ha per l’Atalanta e cosa significa indossare questa maglia: io sono contento di quello che ho fatto e di quello che ho vissuto a Bergamo e ho tanta voglia di vivere ancora un sacco di belle cose. Il presidente è sempre presente, ci sta vicino: è importante per noi e questo fa la differenza. L’Atalanta è nel mio cuore, dopo tutto quello che ho vissuto è normale. Per me, come ho detto tante volte, è un orgoglio stare a Bergamo. Si lavora con tanta responsabilità e la voglia di fare sempre di più è importante anche quando c’è da trasmettere ai nuovi cosa significa giocare per questi colori. È una bellissima sensazione».
Il presente si chiama Clusone, tempo di ritiro e di tanto sudore. «Gli allenamenti sono pesanti, si suda e si fatica. Con i tifosi, però, è tutto speciale: prima dell’amichevole di domenica ho dovuto fare un test fisico perché mancavo solo io all’appello, correre per il campo con tutti i tifosi che ti spingono è qualcosa di splendido e i risultati sono stati anche migliori di molti altri che ho fatto in passato».