Alaves, 15 positivi al Coronavirus. Allora perché a Valencia parlano dell'Atalanta?
Diffusione importante del contagio tra giocatori e staff dell'ultimo avversario affrontato dagli spagnoli prima della Dea

di Fabio Gennari
Non è una corsa alla ricerca del colpevole. In questi momenti, l'ultima cosa che conta è trovare un capro espiatorio. Tuttavia, siccome in Spagna e a Valencia continuano a parlare della gara di andata a Milano contro l'Atalanta dello scorso 19 febbraio come del momento in cui la società spagnola ha avuto i contatti poi sfociati con il contagio da Coronavirus nella propria rosa, è bene seguire la vicenda riportando numeri e circostanze.
L'incubazione del virus, raccontano gli esperti, dura circa 14 giorni. I casi di positività segnalati dal Valencia risalgono al 15-16 marzo, dunque dopo la gara di ritorno del Mestalla (10 marzo) e almeno una ventina di giorni dopo la partita di andata a San Siro. È notizia di ieri (18 marzo) che l'Alaves, squadra basca della Liga, ha riscontrato 15 casi di positività tra giocatori e staff. Il Valencia ha giocato in casa della squadra di Vitoria lo scorso 6 marzo, il venerdì prima della gara con l'Atalanta. Date alla mano, una domanda: perché da Valencia continuano a parlare della trasferta a Milano con la Dea quando sembra più probabile che sia stata la trasferta basca a creare problemi con il Coronavirus?