La gioia della hostess Ryanair e degli altri atalantini a Leeds

La gioia della hostess Ryanair e degli altri atalantini a Leeds
Pubblicato:
Aggiornato:

«È stata una festa». L’ultimo messaggio arriva su Facebook sabato alle 22.30 appena passate, prima di completare il viaggio di ritorno in treno e bus da Leeds passando per Peterborought, Londra Stansed Airport e Bishop StortFord, Alessandra raccoglie tutte le emozioni di una giornata a tinte nerazzurre e nonostante la sconfitta trova un motivo per sorridere. La bionda ragazza bergamasca è una hostess Ryanair, in passato abbiamo raccontato la sua storia di emigrante in Australia e qualche mese più tardi la ritroviamo nel Regno Unito.

Appena saputo dell’amichevole a Leeds, Alessandra si è subito organizzata con i mezzi pubblici: 74 sterline per treno e bus, 12 sterline per l’ingresso allo stadio e tanta voglia di rivivere le emozioni dello stadio a 1.650 km da Bergamo. Oltre ad Alessandra, autrice dei video che vedete in questo articolo, c’era anche Eirik, norvegese atalantino, oltre ad un buon numero di tifosi nerazzurri di Manchester e ad una trentina di ultras partiti giovedì sera da Bergamo con tre van, un camper e una macchina, che hanno raggiunto lo stadio più grande dello YorkShire poco prima del match. Ore e ore di viaggio per 90 minuti di partita. Chapeau.

 

https://youtu.be/fR78DdS2ieA

 

 

Il prepartita al pub. Qualcuno ha lasciato Bergamo il giorno prima e ha fatto tappa a Manchester, altri hanno scelto una vacanza un po’ più lunga e Alessandra ha invece deciso di fare tutto in giornata. Partenza alle 7.27 del mattino, la hostess bergamasca ha raggiunto Leeds intorno alle 11.30 dopo due cambi di treno e un bus e si è subito diretta nel centro città al pub Whitelocks. «Ci siamo trovati con Eirik e i suoi amici sia prima che dopo la partita, è stato incredibile come nel giro di pochi minuti la passione per l’Atalanta abbia fatto da collante per tutti. C’erano ragazzi arrivati dall’Irlanda, amici inglesi di tifosi bergamaschi e addirittura spagnoli. Abbiamo colorato il WhiteLock di nerazzurro».

Le trasferte in Inghilterra non sono mai delle scampagnate, soprattutto quando si incrociano i tifosi avversari. Dai racconti di Alessandra però, il clima trovato in città dai sostenitori bergamaschi è stato amichevole. «Lo stadio è molto vicino al centro, lo abbiamo raggiunto rapidamente e tanti tifosi di casa ci hanno salutato, ci hanno chiesto se ci piaceva la città invitandoci anche a bere una birra al pub dopo la partita. È stata veramente una giornata bellissima».

 

 

I 90 minuti di Elland Road. Una volta giunti allo stadio, i circa 140 tifosi atalantini hanno sostenuto dal primo all’ultimo minuto i giocatori orobici e anche dalla web tv del Leeds che ha trasmesso la partita si sono spesso sentiti distintamente i loro cori di incitamento. Sistemati nella tribuna di fronte a quella centrale, nella parte sinistra, gli appassionati della Dea hanno potuto vedere da vicino soltanto il rigore del vantaggio dei padroni di casa (gli altri due gol sono stati segnati nella porta più lontana) strozzando poi in gola, all’ultimo minuto di recupero, la gioia per il pareggio di Petagna che sarebbe stato bello e meritato.

Sia alla fine del primo tempo che al termine dell’incontro, c’è stato grande incitamento per Gomez e compagni mentre tra i vari cori intonati si sono sentiti anche quelli di saluto per gli amici Spaka e Biofa, scomparsi sul monte Disgrazia alcune settimane addietro e ai cui funerali parteciparono almeno duemila persone. Tutti i giocatori sono andati a lanciare maglie e pantaloncini prima di rientrare negli spogliatoi e i tifosi hanno apprezzato.

 

 

 

Post partita e rientro a casa. Nel dopo gara, i ragazzi partiti da Bergamo sono saliti in macchina per iniziare il lungo rientro in città mentre gli atalantini d’Inghilterra si sono concessi un’altra birra al pub. Alessandra è risalita in treno dopo aver fatto un po’ di selfie all’esterno degli spogliatoi con i giocatori (Kurtic e Raimondi in particolare) e nelle circa 3 ore e mezza di trasferimento verso casa, mentre osservava la sciarpa ricordo e il biglietto della sfida, la sua contentezza era davvero tanta. «Sono felice – ha concluso Alessandra - di aver preso la maglia di un giocatore e voglio ringraziare Kurtic: abbiamo conosciuto nuovo amici e sicuramente mi resterà un bellissimo ricordo di questa giornata così intensa al fianco dell’Atalanta. La partita? Non voglio giudicare nessuno, penso sia ancora troppo presto per criticare o demoralizzarsi quindi andiamo avanti con fiducia e guardiamo ai prossimi impegni».

 

 

 

 

 

 

Seguici sui nostri canali