L'editoriale di Jacobelli

Allons enfants de l’Atalanta, le jour de gloire est arrivé! E si può davvero dire: era ora

Ci sono vittorie che possono segnare la stagione di una squadra: una di queste è il pesantissimo colpo marsigliese della Dea

Allons enfants de l’Atalanta, le jour de gloire est arrivé! E si può davvero dire: era ora

di Xavier Jacobelli

Ci sono vittorie che possono segnare la stagione di una squadra: una di queste è il pesantissimo colpo marsigliese dell’Atalanta.

Al Vélodrome, davanti a 65 mila spettatori, la Dea ha giocato la migliore gara degli ultimi tre mesi e ha meritato di vincere al termine di un’autentica battaglia campale. L’hanno scandita il rigore che ha sbagliato De Ketelaere, peraltro protagonista di un’ottima prova; le altre due, vistose occasioni sprecate da Krstovic e Bellanova; il gol annullato a Lookman per il fuorigioco di Krstovic; le grandi parate di Carnesecchi su Hojbierg e lo splendido Greenwood; il penalty reclamato dall’OM per il fallo di mano di Ederson, secondo l’arbitro Sanchez valutato a norma di protocollo come autogiocata involontaria del brasiliano. Su su sino al capolavoro di Lazar Samardzic, al quale sono bastati sei minuti dall’ingresso in campo per disegnare l’arabesco che ha fulminato Rulli.

Aggiungete la plateale lite fra Juric e Lookman e converrete come a Marsiglia l’Atalanta non si sia fatta mancare nulla. Stavolta, però, 36 giorni dopo l’ultimo successo (2-1 al Bruges), la Dea ha vinto grazie a una prestazione di alta qualità, scaturita dopo i quattro giorni di frustrazione vissuti a causa della pessima prova di Udine che aveva allungato ombre esterne sullo stesso Juric, tutelato però con la massima decisione dai Percassi. La loro presenza a Zingonia prima della partenza per la Francia non aveva avuto bisogno di parole per comprenderne il significato.

Prima della partita, Luca Percassi ha pronunciato parole sagge: «Siamo una famiglia. Soprattutto alla vigilia di ogni incontro, mio padre viene sempre a Zingonia. Per noi è la normalità. In campionato, l’Atalanta su dieci partite ne ha persa una: con le prestazioni che ha fornito, avrebbe meritato di raccogliere più punti. Dobbiamo avere equilibrio per non perdere di vista la nostra realtà».

L’equilibrio che dovrà essere ritrovato fra Juric e Lookman. L’allenatore ha liquidato l’alterco come un episodio frequente quando un giocatore non accetta la sostituzione, accostandolo al precedente napoletano De Bruyne-Conte. Bellanova ha rassicurato: «Tutto è stato risolto nello spogliatoio. Siamo una famiglia, siamo come fratelli, i problemi tra noi sono l’ultima cosa». Giusto così.

La prima cosa da fare, adesso, è celebrare una vittoria che ha rinverdito i fasti dell’EuroDea. Diciotto mesi fa, al Vélodrome, pareggiò nella semifinale d’andata, travolgendo poi l’OM a Bergamo e guadagnando la finale di Dublino, sublimata dalla tripletta di Lookman. Per dirla alla marsigliese, allons enfants de l’Atalanta, le jour de gloire est arrivé. Era ora.