Anche in questa stagione la maglia è stata sudata sempre
di Xavier Jacobelli
Partita stregata, paradigma di un'annata intera. La prima regola non scritta del calcio vale sempre: gol sbagliato, gol subito. Considerato che di occasioni l'Atalanta ne ha create quindici e che Vicario è stato letteralmente insuperabile, alla fine la Dea ha perso 1-0, si può dire che, alla fine, le sia andata ancora bene. Fuor di battuta, la sconfitta con l'Empoli e le modalità con le quali è maturata riassumono efficacemente la prima stagione conclusa senza andare in Europa, dopo cinque partecipazioni di fila ai tornei Uefa, tre delle quali consecutivamente in Champions League, con il picco del quarto di finale giocato contro il Psg (a Firenze, intanto, la Juve ha chiuso ingloriosamente il suo peggiore anno dal 2011 e meno male che il problema dei bianconeri era Pirlo).
A Bergamo la delusione è palpabile, ma i tifosi hanno capito e, ancora una volta, hanno sostenuto l'Atalanta, l'hanno sorretta, l'hanno applaudita e hanno applaudito il ritorno di Ilicic, dopo quattro mesi di assenza, con un affetto e una riconoscenza che hanno scaldato il cuore di Josip.
"Anche in questa stagione la maglia è stata sudata sempre", hanno scritto su uno degli striscioni campeggianti in Curva Pisani mentre in Curva Morosini spiccava quel "grazie ragazzi" e tutto lo stadio ha idealmente stretto Gasperini e i giocatori nell'abbraccio finale. Ci saranno tempo e modo, nei prossimi giorni per riflettere e analizzare le cause di questo ottavo posto che viene dopo un quarto, un settimo e tre terzi posti di fila, due finali di Coppa Italia nell'arco delle ultime tre edizioni
precedenti questa, appena vinta dall'Inter e la straordinaria scalata europea che ha visto la Dea passare in due anni dalla posizione n.97 alla n.24 nel ranking Uefa.
Ciò che conta, è ripartire con le idee che in società hanno chiare e forti; con Gasperini che l'Età dell'Oro ha firmato e un'altra ancora può firmare. Questa è la Notte del Ringraziamento a un gruppo fantastico che ai bergamaschi ha donato emozioni indimenticabili e li ha resi orgogliosi di essere atalantini in sei anni senza fiato.
Altri ne verranno. Si accettano scommesse.