Ancora segnali positivi da Scamacca: buon approccio e un paio di occasioni, ma quel fallo...

di Fabio Gennari

Il suo ingresso in campo, durante l'intervallo, ha permesso alla Dea di alzare il livello di pericolosità dell'attacco e lo ha visto poi protagonista di un paio di conclusioni anche pericolose. Su quel cross di Holm, il tuffo di Terracciano lo ha anticipato di un nulla. Ma Gianluca Scamacca, anche al Franchi, ha lanciato buoni segnali.

Stavolta non ha fatto gol - capita sempre così quando non gioca da titolare e questo lo conferma la statistica -, ma dentro a una partita ci sono tante cose, non solo il gol. Sul piano della prestazione, il numero 90 dei bergamaschi ha dimostrato di essere sul pezzo.

Distinte alla mano, in tanti si aspettavano lui e non Miranchuk tra i titolari. Visto lo schieramento iniziale della Viola, averlo già in avvio avrebbe probabilmente permesso alla formazione orobica di avere un'opzione in più nel momento dell'uscita dalla prima pressione dei padroni di casa, ma ormai è andata così e le scelte del tecnico che tante volte hanno fatto le fortune della squadra, questa volta hanno convinto poco. Resta da sottolineare che quando Scamacca è entrato dopo l'intervallo si è subito notato sia in fase di costruzione che in quella di conclusione. E questo è molto positivo.

L'unico neo della prova che ha fornito l'ex West Ham è legato a quel brutto intervento nel finale che ha rischiato di portare a un cartellino molto più pesante di un semplice giallo. Il fallo su Milenkovic è stato brutto, gratuito e in ritardo. Dentro quello stadio (il Franchi crea sempre un contesto "complicato"), il rischio di beccarsi un rosso è concreto in certe situazioni ed è andata bene che l'arbitro Mariani si sia limitato alla sola ammonizione. Ok la voglia di recuperare il risultato e di farlo con tanta grinta, ma bisogna sempre prestare molta attenzione: Gianluca, al ritorno, sarà fondamentale.