La travolgente passione di Antonio da Piombino
Le passioni, tante volte, nascono così. Dal nulla. Sentite qui, storia vera e stupenda in arrivo da Piombino. «Avevo 15 anni, era il 20 aprile 1988. Ero davanti alla tv e seguivo Atalanta-Malines. Le emozioni, la passione della gente, l’avventura che si è fermata ad un passo dalla finale e la squadra applaudita da tutto lo stadio nonostante la sconfitta sono cose che mi hanno subito fatto dire: ci siamo, questa è la mia squadra. Da allora, sono tifoso sfegatato della Dea in quel di Piombino. E a 41 anni posso dire senza dubbio che l’amore per la maglia dell’Atalanta è totale. Totale».
Lui si chiama Antonio Monaci, 41 anni e vive in riva al Tirreno. Aria buona, pesce fresco tutti i giorni e una regione (la Toscana) che negli anni ha visto alternarsi in serie A tante squadre. Fiorentina, Livorno, Siena, Empoli. E Antonio? Tifa Atalanta. Grazie a quella magica serata di 26 anni fa.
«Non ho collegamenti con la città di Bergamo in famiglia, nessuno che mi ha trasmesso sentimenti particolari per la Dea. È nato tutto quella sera di fine aprile, la magia di una squadra che teneva alto il nome dell’Italia in Europa. Per me Bergamo, calcisticamente parlando, è la capitale d’Italia. Nessuno conta come i tifosi dell’Atalanta. Sono fantastici».
La passione è travolgente, dall’altra parte del telefono l’accento toscano si mischia con una voglia di comunicare le emozioni atalantine che fa davvero venire la pelle d’oca. Soprattutto pensando che, ad oggi, Antonio ha visto solo una partita al Comunale. 18 anni fa.
«A Bergamo ho visto finora solo una partita, Atalanta – Perugia del 1997. La sfida terminò 2-2, l’Atalanta nel finale rischiò di perdere con il gol di Negri, ma Lentini fortunatamente pareggiò un minuto dopo e riuscimmo a strappare un punto. Per il resto, ho visto alcune trasferte come Livorno, Bologna, Parma e Milano. Seguo sempre la squadra da qui e ogni volta è una grande emozione. L’anno scorso ero a Livorno, nonostante la sconfitta e la brutta prestazione sono contento di esserci stato perché quello che conta è vedere dal vivo i ragazzi».
Ma la partita più bella che Antonio ha seguito della sua Atalanta? «Inter-Atalanta 3-4 di due stagioni fa, senza dubbio. Mi hanno praticamente rianimato alcuni amici, sono andato quasi in arresto cardiaco!!! Scherzi a parte, è stato qualcosa di assolutamente incredibile così come tra le partite in casa ricordo con grandissimo piacere il 3-1 all’Inter di Mourinho. Anche in quel caso, un capolavoro ed una serie di emozioni da urlo».
Dal racconto dell’amico di Piombino emerge un quadro di passione che coinvolge anche gli amici. Tutti simpatizzano per la Dea, anche gli juventini. «I miei amici condividono al 100% la mia passione, sanno tutti quanto patisco e quanto gioisco per l’Atalanta e, pur avendo fedi calcistiche diverse, mi sono sempre vicini. Se capita di battere l’Inter, amici juventini mi scrivono e mi chiamano per ringraziare: è un po’ come se fossero tutti tifosi come me».
Ma quando Antonio da Piombino vedrà ancora dal vivo la Dea? Risposta immediata, emozione alle stelle. «E’ come se io fossi già ad Empoli, vedrò la partita certamente sugli spalti del Castellani a fine novembre. Sto cercando anche di organizzarmi per venire a Bergamo prima di Natale: ho amici in città, ci tengo tantissimo ad incontrare tifosi che condividono la mia passione e che finora sono riuscito a conoscere solo via telefono o su Whatsapp».
L’ultimo messaggio è forse il più significativo. La voce sembra perfino rotta dall’emozione, Antonio si congeda così: «Tantissimi auguri all’Atalanta da Antonio da Piombino, ma bergamasco di adozione. Mi raccomando, scrivetelo: ci tengo un sacco». Un raggio di sole dalla Maremma a fortissime tinte nerazzurre.