Chi apre e chi chiude Tutti quelli dello stadio

Chi apre e chi chiude Tutti quelli dello stadio
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Le partite dell’Atalanta durano solitamente 90 minuti, più recupero. Che si giochi in anticipo o in posticipo, la sera, a pranzo o nel pomeriggio di domenica il rituale a cui siamo abituati è sempre lo stesso: riscaldamento, lettura delle formazioni, calcio d’inizio, primo tempo, secondo tempo e post- partita. Ogni volta il medesimo canovaccio, cambiano colori ed emozioni, ma l’evento è ormai conosciuto da tutti gli appassionati.

Quando arriviamo allo stadio, è tutto pronto. I tornelli sono aperti e accesi, il campo sembra un biliardo e le luci sono accese. Già, ma chi si occupa di tutto questo? Quanto tempo serve per preparare quei 90 minuti di gioco? Quante persone sono coinvolte? Chi si occupa di cosa e quando comincia? Ma, soprattutto, c’è una domanda che da sempre ronza nella testa a chi entra allo stadio: chi apre i cancelli del Comunale? E chi li chiude? Chi ha in tasca la chiave che spalanca le porte di quei vecchi e stanchi gradoni che da oltre 107 anni ospitano le emozioni del popolo atalantino?

L’uomo che ogni domenica apre le porte dello stadio Comunale di Bergamo si chiama Gino Rizzoli, è un signore gentile con i capelli bianchi e gli occhiali che si può incontrare all’ingresso stampa, vicino alla biglietteria. Ogni volta che l’Atalanta gioca in casa, spetta a lui aprire e chiudere lo stadio per ogni esigenza e, considerando la moltitudine di attività da fare, l’impegno è decisamente grande. Già presidente del club “2Ponti” in Malpensata e molto attivo nel Centro di Coordinamento Amici dell’Atalanta, Gino Rizzoli svolge la sua attività con grande impegno e completa dedizione: è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. In settimana il suo orario di lavoro è abbastanza normale, mentre il sabato e la domenica l’impegno va dal mattino alle 8 fino alle 20. E anche oltre.

 

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Le attività di controllo e monitoraggio allo stadio iniziano dal martedì antecedente la partita, ma è nel fine settimana che si concentra lo sforzo maggiore. I primi ad arrivare allo stadio sono i mezzi delle televisioni (Sky e Mediaset, ma non solo), se la partita è in programma la domenica alle 15 i “tir regia” sono in zona Comunale fin dalle 8 del sabato mattina. Per l’intera giornata del sabato si susseguono riunioni a tutti i livelli (sicurezza, media, led bordo campo, giardinieri), la macchina organizzativa parte dunque il giorno prima della gara al mattino e fino a 5 ore dopo il fischio finale ci sono addetti che lavorano per completare ogni operazione.

I tecnici responsabili dei gruppi elettrogeni e dell’impianto elettrico, iniziano a verificare che tutto sia in ordine fin dal sabato: il gasolio per i generatori, gli impianti e tutti gli apparati che verranno utilizzati sono controllati con cura. Atalanta ha un accordo con i fornitori dei gruppi elettronici di copertura totale: se qualcosa si inceppa a poche ore dal match, nessuno si accorge di nulla perché l’intervento di operai specializzati permette di risolvere la situazione. Lo stesso discorso vale per ogni aspetto tecnico: il pubblico non ne ha evidenza ma, se ad esempio capita un calo di tensione in una zona dello stadio, qualcuno si preoccupa di spostare potenza elettrica per garantire continuità.

Catering a parte, a Bergamo la ristorazione è gestita dalla famiglia Cerea del ristorante “Da Vittorio” e in totale vengono servite circa 500 persone in varie zone dello stadio, la macchina organizzativa nerazzurra impegnata per ogni gara interna coinvolge circa 300 persone: 200 sono steward, contrattualizzati da ManPower, ma coordinati da Atalanta, 50 sono volontari del Centro di Coordinamento Club Amici dell’Atalanta (ingressi, parcheggi, tribune, zone riservate) e altri 50 si dividono tra le varie figure tecniche e organizzative che curano ogni aspetto (tabelloni, fornitura elettrica, terreno di gioco, ecc..)

Le riunioni prepartita coinvolgono sia la stampa (per Atalanta l’addetto Stampa Lazzaroni, i rappresentanti di Lega, Mediaset e Sky) con lo scopo di coordinare le interviste e i vari contributi offerti dalle pay-tv ma anche i delegati alla sicurezza (per Atalanta il Responsabile Sicurezza Colosio insieme al funzionario della Questura) e addetti del GOS (Gruppo Operativo Sicurezza).

Per quanto riguarda i servizi (quindi corrente elettrica, riscaldamento, terreno di gioco) ci sono una serie di figure che hanno degli specifici protocolli di verifica da seguire: dalle loro valutazioni dipende la buona riuscita dell’evento, dopo il loro ok per ogni aspetto di specifica competenza arriva un documento finale di via libera sul tavolo del Direttore Operativo dell’Atalanta Roberto Spagnolo che circa 2 ore prima della gara mette la sua firma per il via libera definitivo.

 

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Particolare attenzione viene ovviamente riservata al terreno di gioco. In base alle condizioni atmosferiche, alle previsioni e a quanto accaduto nei giorni precedenti i 5 giardinieri in servizio domenicale (Atalanta ne ha uno alle dipendenze che ogni giorno monitora la situazione del manto erboso che nel giorno della partita viene affiancato da altri collaboratori) si occupano di quello che sarà il teatro dei 90 minuti di gioco. La mattina della gara viene definito un protocollo di attività per garantire la tenuta del campo: ci sono attività da fare se ha piovuto troppo, se il campo è secco, se il campo è duro oppure se è prevista neve.

Negli spogliatoi, il magazziniere Dorino inizia a preparare tutto fin dalla mattina del sabato facendo al spola da Zingonia a Bergamo praticamente in continuazione e portando il materiale tecnico e non che sarà a disposizione degli atleti e dei tecnici per la gara di serie A.

 

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Capitolo assistenza medica. Durante gli eventi, sono ben 10 i medici che lavorano allo Stadio Comunale di Bergamo per garantire assistenza sanitaria a tutti gli spettatori. Capita che durante le gare qualcuno abbia bisogno di cure, sulle tribune e in alcune zone strategiche sono sistemati gruppi di intervento medico formati da personale specializzato pronti per ogni richiesta di aiuto. Ci sono 8 punti di assistenza, dopo il primo intervento è il dottore presente a decidere se serve o meno il trasporto in ospedale del tifoso che si è sentito male.

Dopo la partita vengono fatti delle riunioni con tutte le figure coinvolte nella sicurezza, ci si confronta su quanto accaduto o su quanto sta succedendo (ad esempio eventuali problemi di ordine pubblico) e circa 5 ore dopo il fischio finale ci pensa sempre Gino Rizzoli a spegnere le luci e chiudere i cancelli. Per 90 minuti, dunque, ben due giorni di impegno. E nonostante una struttura ormai vetusta, si può tranquillamente affermare che dal punto di vista organizzativo Atalanta è al passo con i migliori stadi e le migliori società d’Italia: non lo dicono i dirigenti nerazzurri, ma al Lega Calcio, la Questura e l’Ufficio Indagini.

 

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