di Fabio Gennari
Sembra una frase fatta, ma non lo è affatto. Perché si parla di calcio, ci sono delle logiche ben precise e se prendi sottogamba un avversario che in ogni situazione, contro le pari grado ma anche contro le big, cerca di proporre calcio, il rischio di farsi male è altissimo. Lo Spezia, sotto il profilo della manovra, è una squadra tosta. Dietro hanno problemi ma non si arroccano a protezione della porta (non ci sarà il titolare Provedel, ha il Covid), ma ci mettono gamba e tanta voglia di dimostrare di essere all’altezza della Serie A.
Dal canto suo, l’Atalanta ha tutto quello che serve per vincere. La qualità in avanti è nettamente superiore, i numeri sono eloquenti (60 a 33 i gol fatti) ma è doveroso sottolineare come tra le formazioni che stanno nella parte destra della classifica i liguri abbiano il secondo attacco con il Bologna (solo il Torino, 35 reti, ha fatto meglio) e come clienti come Nzola e Gyasi siano comunque da controllare con grande attenzione.
Nell’Atalanta ci saranno in difesa, con ogni probabilità, Toloi, Romero e Djimsiti. I tre sono stati protagonisti di una prestazione eccezionale contro Lukaku e Lautaro Martinez lunedì scorso e quindi non ci sono dubbi che abbiano tutto quello che serve per dominare l’attacco dello Spezia. Le parole però stanno a zero e bisogna dimostrare in campo, ogni volta, di essere superiori e di meritare il successo.
Se la linea di mezzo pare quasi certa (Maehle, de Roon, Freuler e Gosens i titolari previsti), davanti c’è qualche dubbio in più. Muriel sembra certo di una maglia, Gasperini ha detto che Zapata se sta bene giocherà e quindi la linea potrebbe vedere i due colombiani insieme. Alle loro spalle può giocare Pessina, trovare posto Malinovskyi o Pasalic, senza dimenticare le opzioni Ilicic e Miranchuk. Insomma, abbondanza ce n’è e tutto quello che verrà scelto dal mister andrà bene: l’importante è vincere. Contano solo i tre punti.