di Fabio Gennari
Udinese-Atalanta, la sfida del girone di andata decisa dal gol di Ederson in pieno recupero che ha fissato l’1-1, è l’unica partita che la Dea fino a questo momento ha portato a termine in campionato strappando punti con un episodio nel finale.
Si tratta senza dubbio di un merito, significa che gli altri 32 punti conquistati sono arrivati tutti grazie a prestazioni all’altezza, ma è anche un segnale di come, nelle situazioni più complicate, nelle giornate no, si possa fare di più per cercare di portare a casa qualcosa per muovere la classifica.
L’Atalanta di Gasperini è una squadra che normalmente sviluppa il suo gioco e cerca il risultato senza speculare sull’avversario, nel girone di andata sono arrivate sette sconfitte di cui una è stata ampiamente meritata (a Torino con i granata), ma altre, ad esempio Bologna, Fiorentina e Lazio (tre concorrenti per l’Europa), si sarebbero potute risolvere almeno con un pareggio. E invece, nei minuti finali, la squadra orobica ha ceduto il passo pur non meritandolo.
Sabato (27 gennaio, ore 15) contro i friulani servirà una prova diversa rispetto a quella dell’andata, avere giocatori in grado di segnare con un’azione estemporanea come accaduto il 12 novembre scorso è un vantaggio (cross di Zappacosta entrato nella ripresa e stacco del centrocampista brasiliano), ma in questo momento bisogna essere forti e spingere con le caratteristiche della rosa che stanno regalando grande fiducia.