Assurdità: Genoa-Atalanta quando si gioca? Dipende dal risultato con la Roma
Quando si definiscono anticipi e posticipi troppe volte non si prendono in considerazione i problemi che possono avere i tifosi

di Fabio Gennari
Genoa-Atalanta, penultima gara del campionato di Serie A, si giocherà sabato 17 alle 20.45 oppure domenica 18 maggio (non è ancora chiaro a che ora).
Manca appena una settimana alla partite, di mezzo c'è pure Atalanta-Roma (in programma lunedì 12 maggio) e proprio la gara contro i giallorossi determinerà tutto: la Lega di Serie A lo ha messo nero su bianco con un comunicato ufficiale nella giornata di ieri, venerdì 9 maggio, e i tifosi non l'hanno presa affatto bene. L'ennesima dimostrazione che, prima dei tifosi, vengono sempre prima gli interessi economici. Poco importa delle persone che vorrebbero organizzarsi per seguire la propria squadra del cuore.
Le partite in bilico sono due, ovvero Genoa-Atalanta e Verona-Como. Se non ci saranno interessi di classifica, ovvero tutte e quattro le squadre saranno salve o, come nel caso dell'Atalanta, sicure del posto in Champions, allora saranno posizionate in slot tv che soddisferanno le necessità di chi paga i diritti. Resta il problema di chi deve organizzarsi per partecipare alle trasferte.
Giocare al sabato o alla domenica cambia. C'è chi lavora e deve chiedere ferie o permessi, o chi magari voleva organizzarsi un fine settimana ritagliato "attorno" alla partita o, assolutamente non trascurabile, chi prenota bus per accompagnare i tifosi al seguito della squadra e deve parlare con i fornitori: non sono tutti lì ad aspettare le decisioni della Lega. Tutte cose che meriterebbero grande rispetto. Non foss'altro per i sacrifici che vengono fatti nel seguire le squadre.
Da quando in qua oggi si guarda al buonsenso e all'etica ? La società di oggi sembra aver dimenticato di come ci si deve comportare....e questo vale per tt i campi, dalla vita sociale al campo lavorativo. Oggi conta solo il profitto e il business che ti porti in tasca senza guardare nin faccia a nessuno.
Si fa di tutto, da anni per "disincentivare" (bella parola ipocrita) i cittadini dall'andare allo stadio, trasformandoli in tifosi da bar. Si è visto recentemente, e molto vicino (!), che anche il tifoso da bar può essere causa di fatti di sangue, ma tant'è, si deve colpevolizzare chi vuole andare fisicamente allo stadio come si faceva 30-40 anni fa.
La Lega calcio deve essere contestata. Hanno fatto beni i tifosi atalantini col Lecce e dovrebbero trovare altre conestazioni, come le società, secondo me. A Bergamo si lavora, a differenza di roma. Ottimo articolo.